Jeannette Schaller è responsabile della pianificazione finanziaria alla Banca Migros


Affitto Airbnb: non senza i miei vicini

La consulenza della banca Migros
/ 29.05.2017
di Jeannette Schaller

Airbnb.ch, booking.com, myswitzerland.com o wimdu.ch – per i soggiorni privati nelle città svizzere e le località turistiche le piattaforme di prenotazione online sono ormai imprescindibili. L’offerta è particolarmente ampia a Basilea e Ginevra (v. grafico) Con quasi 8 e 10 annunci Airbnb per ogni 1000 abitanti, le due città superano addirittura altre metropoli europee, tra cui Berlino.

Gli inquilini possono subaffittare l’appartamento con Airbnb & Co. quando vogliono, ma a quattro condizioni. Prima di tutto occorre ottenere il consenso del locatore, secondariamente devono essergli sottoposte le condizioni del subaffitto, idealmente sotto forma di un contratto di subaffitto. In terzo luogo il locatore non deve essere penalizzato (un esempio classico sono i rumori che disturbano gli altri inquilini). Quarto, il canone del subaffitto non deve essere indebitamente elevato.

In altri termini il cliente Airbnb non deve pagare per il soggiorno molto di più dell’inquilino stesso. I giuristi ammettono un sovrapprezzo massimo del 3%, riferito all’uso dei locali, che può essere più elevato in caso di servizi supplementari, ad esempio la mobilia, la colazione o la pulizia finale. Il locatore può rivendicare i guadagni che vanno al di là dei suddetti parametri.

Così come gli inquilini, anche i proprietari di un appartamento devono rispettare i vicini quando ospitano clienti Airbnb. In caso contrario, i proprietari degli appartamenti possono esigere una limitazione degli affitti di breve durata. Si può discutere anche con la banca: gli introiti degli affitti Airbnb sono soggetti a notevoli fluttuazioni, di conseguenza la banca che concede il finanziamento ipotecario solitamente non considera il reddito conseguito con Airbnb ai fini della sopportabilità finanziaria dell’abitazione. Anche il fisco è poco propenso a ridurre il valore locativo in base ai locali affittati sulle piattaforme online.

Nonostante le forti oscillazioni degli introiti conseguiti con Airbnb, chi mette a disposizione il proprio appartamento deve dichiararli sempre come reddito, a prescindere che sia il proprietario stesso o soltanto l’inquilino. Inoltre, a seconda dei cantoni, deve essere versata la tassa di soggiorno. D’altro canto, le spese inerenti all’affitto sono deducibili dal reddito imponibile. Diversi cantoni concedono di dedurre un forfait del 20% dell’affitto lordo per i mobili e un altro 13% per la biancheria.