«Tutte le professioni cambiano, evolvono...». Una ragione in più per conoscerle da vicino. L’opportunità da cogliere è Espoprofessioni, la fiera che si tiene ogni due anni sulla formazione professionale e l’orientamento. Al via dal 5 al 10 marzo al Centro esposizioni di Lugano, l’edizione numero 13 si aprirà sotto il motto «Il tuo futuro da protagonista!».
Tutti gli interessati – giovani e adulti – animati dalla curiosità di scoprire quanto ruota attorno ai mestieri e alla formazione professionale potranno ottenere un ampio ventaglio di informazioni e in molti potranno già incontrare persino il loro futuro datore di lavoro: grazie alla presenza di un centinaio di associazioni di categoria e istituti di formazione, oltre 200 saranno le finestre aperte su altrettante professioni illustrate attraverso stand e allestimenti della più grande mostra del canton Ticino che nel corso della sua sei-giorni accoglie una media di 30mila visitatori.
Ma quali sono oggi le professioni più gettonate? E quelle in via di estinzione? Lo abbiamo chiesto a Claudia Sassi, direttrice aggiunta della Divisione della formazione professionale e vice presidente del comitato organizzatore di Espoprofessioni. «Tra le professioni più scelte si trovano sempre e ancor di più l’impiegato di commercio e l’impiegato del commercio al dettaglio. Poi arrivano le professioni nell’ambito socio-sanitario, seguite da quelle nei settori industriali, artigianali e così via. Le professioni che stanno cambiando maggiormente sono in realtà quelle che da anni stanno conoscendo trasformazioni alla luce delle moderne tecnologie, penso ad esempio al settore della grafica e della stampa. È un ambito in cambiamento da diversi decenni. La professione del grafico per esempio sta diventando multimediale. In generale tutte le professioni cambiano, e la Formazione professionale – con l’integrazione delle Associazioni professionali e quindi del mondo delle aziende – ha il grande vantaggio di essere sempre al passo con le mutazioni e di seguire le esigenze del mercato del lavoro».
Tra le novità dell’edizione 2018 di Espoprofessioni spicca quella di aprire maggiormente la fiera anche al pubblico degli adulti. «Sì, il mondo della formazione professionale è un mondo che integra in sé sia la formazione professionale di base, quindi gli apprendistati, sia la formazione professionale superiore, quindi i professionisti in carriera. Ed è proprio questo il punto su cui intendiamo porre il nostro accento, ossia alla possibilità di specializzarsi: questa opportunità è rivolta agli adulti che hanno già un’avviata esperienza professionale e che intendono specializzarsi attraverso il consolidamento e il perfezionamento del proprio saper fare. Quest’anno vogliamo dare una visibilità particolare alle scuole specializzate superiori che saranno riunite in un unico stand. Tra di esse abbiamo ad esempio la Scuola specializzata superiore alberghiera del turismo o la Scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda. I visitatori avranno modo di scoprire i diversi mondi di queste scuole. Il focus di Espoprofessioni rimane comunque quello dedicato ai ragazzi delle scuole medie, di chi cioè si appresta a scegliere una professione».
Visitando i padiglioni di Espoprofessioni gli allievi delle medie avranno la possibilità concreta di toccare con mano i mestieri. «I ragazzi potranno vedere professionisti all’opera. Perché scegliere un lavoro soltanto sentendone parlare è una cosa, ma sicuramente meglio è poter vedere o poter “toccare” facendo sul posto piccole sperimentazioni. Ciò permetterà agli indecisi di scegliere con maggiore sicurezza quella che sarà la propria strada. A seconda della disponibilità delle associazioni professionali, saranno presenti in alcuni stand anche apprendisti ad illustrare la loro professione. Sono quindi i giovani che parlano ai giovani, certamente un canale informativo privilegiato».
Espoprofessioni può anche tradursi in un contratto di lavoro per i candidati apprendisti? «Grazie al successo che otteniamo da alcuni anni, riproporremo l’iniziativa “A tu per tu”, un pomeriggio di colloqui di lavoro durante i quali in 15 minuti i candidati apprendisti si potranno presentare con tanto di curriculum vitae alle aziende che offrono un posto di tirocinio. Il grande vantaggio per un’azienda che partecipa è quello di riuscire nello spazio di un pomeriggio ad avere colloqui con ragazzi interessati alla professione e svolgere così una parte importante del processo di selezione di un apprendista. Incontrare un potenziale datore di lavoro per un giovane rappresenta un’occasione in termini di esperienza. Il passo dal colloquio al contratto vero e proprio può essere breve per i ragazzi che sanno già quale mestiere vogliono svolgere. “A tu per tu” è comunque anche un modo valido per sperimentare colloqui di lavoro, dove i giovani interessati ad un posto di lavoro hanno l’occasione per mostrare la propria determinazione. È insomma un’occasione da non perdere».
Economia e lavoro costituiscono un connubio indissolubile. A questo proposito, Espoprofessioni 2018 vedrà pure la presenza della Camera di commercio del Canton Ticino. Con quale contributo? Il direttore, Luca Albertoni: «La Cc-Ti è presente nel comitato di Espoprofessioni da molti anni, lavorando alacremente per la formazione professionale a 360 gradi. Rileviamo come la formazione professionale sia, per l’economia ticinese e svizzera, un atout imprescindibile, che incentiviamo attraverso un sostegno fattivo verso associazioni di categoria affiliate (oltre 40) e aziende». Quale aiuto, sinergia o collaborazione opera la Camera di commercio per favorire l’occupazione dei giovani? «Il supporto alle attività delle associazioni di categoria. Si tratta di oltre 40 realtà che formano un’economia sana e dinamica. In secondo luogo non dimentichiamo la creazione di condizioni quadro favorevoli».
Ma in Ticino l’universo formativo e occupazionale, oltre all’importante evento di Espoprofessioni, conoscerà una novità di rilievo: la creazione, alla stessa stregua di numerose realtà europee, della Città dei mestieri, un progetto che ha ottenuto da governo e parlamento luce verde lo scorso giugno e che si appresta ad entrare nella fase operativa. Il Parlamento ne affronterà alcuni aspetti pratici nei prossimi mesi. Nei pronostici, la Città dei mestieri potrà essere inaugurata in autunno o al più tardi entro inizio 2019 come prevedono le linee direttive della legislatura. Capo progetto è Claudia Sassi: «L’idea è di offrire un luogo concreto ai cittadini che necessitano di indicazioni su percorsi di carriera e di formazione. La Città dei mestieri è un concetto nato a Parigi nel 1993 che prevede una nuova interpretazione del servizio pubblico: i cittadini potranno accedere senza appuntamento e gratuitamente per ottenere informazioni e consulenza su tematiche importanti per la vita di ognuno. La sede ipotizzata è Giubiasco, in una parte di uno stabile che il governo intende comperare se il Parlamento ne autorizzerà l’acquisto e in cui è prevista l’ubicazione di alcuni servizi dello Stato, tra cui anche l’Istituto per la formazione continua».