Che cosa è il bullismo per un bambino delle scuole elementari? La parola è sulla bocca di tutti, incute timore e il suo uso talvolta improprio non contribuisce certo ad affrontare in maniera consapevole e costruttiva l’argomento per riuscire a prevenire le diverse forme di prevaricazione. Riflettere, contestualizzare, capire le emozioni dell’altro sono tappe di un percorso che anche i più piccoli possono compiere per migliorare le relazioni e superare i disagi. Tutto questo può avvenire in modo divertente partendo da una storia ricca di colpi di scena con tanto di filastrocca già trasformata in canzone. La giovane psicologa e psicoterapeuta Paola Morniroli, attraverso l’associazione EmoVere, ha infatti appena pubblicato il libro Ranocchio Scarabocchio che racchiude, oltre alle vicende del ranocchio Teodoro, alcune pagine didattiche. Al progetto, arricchito da due atelier condotti in classe dall’autrice in collaborazione con i docenti, hanno già aderito le scuole di diversi Comuni. I primi a sostenerlo sono stati Bissone, Canobbio, Castel San Pietro, Chiasso, Melide e Morcote.
«Quando siamo tutti insieme, se vogliamo stare bene, non ci deve essere un bullo che fa scherzi da citrullo! Siamo amici! Ci aiutiamo! È così che noi viviamo!». È questo il messaggio finale della storia di Teodoro, illustrata da Valentina Pellandini con immagini accattivanti che conducono i lettori nell’evoluzione delle emozioni di Teodoro, della sua mamma e dei compagni, compreso l’iniziale bullo Grullio. «La figura dell’insegnante è volutamente assente dalla narrazione – spiega Paola Morniroli – perché interviene al momento del lavoro in classe. Inoltre ho potuto constatare che gli episodi all’origine dei disagi di solito avvengono quando l’attenzione del docente non è concentrata sugli allievi, come nelle pause o durante il tragitto casa-scuola e viceversa».
A ferire e creare malessere non è solo il bullismo – comportamento aggressivo di una o più persone che ripetutamente e intenzionalmente intimidiscono e maltrattano una persona reputata incapace di difendersi – ma anche avvenimenti estemporanei più o meno gravi, dalle conseguenze però sempre dolorose per la vittima, la quale può manifestare il suo malessere a più livelli, dalla perdita di autostima alle ansie, dalle sensazioni di esclusione fino a vere e proprie fobie scolastiche.
Ranocchio Scarabocchio nasce da queste esperienze con le quali l’autrice si è confrontata nel suo percorso professionale. Un percorso che già in precedenza aveva portato alla pubblicazione di un libro per alleviare la sofferenza dei bambini. Spiega Paola Morniroli: «Al termine degli studi universitari a Losanna ho effettuato uno stage presso l’ospedale San Gerardo di Monza, nel reparto di ematologia pediatrica. Lì mi sono resa conto che fra i numerosi strumenti utilizzati per spiegare ai bambini cosa è un tumore mancava un mezzo per affrontare il loro rapporto con i genitori durante la malattia. Con la collega Daiana Piotti nel 2013 ho allora costituito l’associazione EmoVere con l’obiettivo generale di promuovere progetti benefici a favore del benessere psico-fisico dei bambini e delle loro famiglie nelle situazioni avverse della vita. I fondi raccolti ci hanno permesso di pubblicare Leon, pure illustrato da Valentina Pellandini. Il volumetto, distribuito gratuitamente alle famiglie che si trovano in questa situazione, aiuta bambini e genitori a comunicare sulle emozioni provate durante il percorso di cura».
Ranocchio Scarabocchio è invece un progetto più ampio. È ispirato – come riferisce la stessa autrice, oggi titolare di uno studio di psicoterapia a Lugano – alle esperienze professionali maturate fra il 2012 e il 2017 in diverse città della Svizzera romanda. «Ho purtroppo incontrato e seguito bambini di soli 7 o 8 anni che non riuscivano più ad andare a scuola», racconta Paola Morniroli. «Con loro è stato necessario compiere un lento e graduale percorso per riconquistare la fiducia e la sicurezza andate perse a causa del comportamento di alcuni compagni. Per non giungere a questo stadio di fobia scolastica è indispensabile agire prima. Ranocchio Scarabocchio è un testo ad alta leggibilità (tiene conto delle difficoltà legate alla dislessia e alla disortografia) proprio per non escludere nessun bambino, in particolare chi è già confrontato con un cammino scolastico più faticoso. La storia è adatta anche agli allievi della scuola dell’infanzia, mentre l’intero progetto è consigliato alle classi fra la seconda e la quarta elementare. Per raggiungere tutti i bambini di un Comune è quindi auspicabile che venga proposto sull’arco di più anni».
Avviato da poco, il progetto ha già conosciuto interessanti sviluppi. La filastrocca di Ranocchio Scarabocchio è stata trasformata in canzone da Valeria Nidola con musica di Damiris Guglielmetti. Essa viene ora utilizzata nella parte didattica composta da due atelier. L’autrice si reca nella classe in altrettante occasioni. La prima volta racconta la storia del ranocchio Teodoro alla presenza del docente e svolge la parte didattica iniziale che mira a far emergere pensieri, sensazioni e comportamenti. Dopo qualche mese si torna sulle vicende di Teodoro per cercare soluzioni agli atti che suscitano disagio. Le proposte degli allievi sono valorizzate e per non dimenticarle si crea un riferimento visivo con due adesivi. «No ai bulli, sì agli amici!» è il motto da ricordare.
Il messaggio lanciato dalla giovane psicologa è quello di uno sguardo reciproco che bullo e vittima devono rivolgersi per capirsi e superare la dinamica negativa che ha caratterizzato la loro relazione. «È necessario lavorare sull’empatia che può nascere tra loro nel capire l’uno le emozioni dell’altro», conclude Paola Morniroli. «Dopo aver compreso cosa hanno provato, possono unirsi e appacificarsi, come accade a Teodoro e Grullio nella storia dei ranocchi». L’importanza di questo approccio deve essere capita anche nell’ambito familiare. I genitori sono spesso all’oscuro del disagio e quando scoprono la verità tendono a manifestare sentimenti di rivalsa. Occorre invece un ascolto amorevole e aperto, la ricerca del sostegno specialistico per capire le difficoltà del bullo e la volontà di costruire una nuova relazione. Ranocchio Scarabocchio è quindi una piacevole e utile lettura anche in famiglia.