L’acqua, lo sappiamo tutti, è un bene prezioso ed essenziale per le varie forme di vita. Ma può anche metterle in pericolo, come accade ad un cactus se viene annaffiato abbondantemente. L’immagine può essere traslata alla medicina: indubbiamente preziosa e, in determinati casi, essenziale, se applicata in eccesso può rivelarsi dannosa. Si parla in questi casi di sovramedicalizzazione, da cui non è esente nemmeno il sistema sanitario elvetico. Capita infatti anche nel nostro Paese che si ricorra in eccesso a analisi e cure e questo per vari motivi, tra cui l’abitudine e la volontà di soddisfare le richieste del paziente.
Per porre un freno a questo spreco di risorse per esami, interventi e trattamenti farmacologici che possono sottoporre i pazienti a rischi supplementari, è nato il movimento Choosing Wisely (traducibile in «Scegliere saggiamente») che promuove una medicina socialmente responsabile, efficace ed efficiente all’insegna del motto «Fare di più non significa fare meglio».
«Con l’iniziativa Choosing Wisely, le società scientifiche USA sono state invitate ad individuare 5 test diagnostici e trattamenti diffusi che non hanno dimostrato con sufficiente evidenza scientifica di essere utili per la salute dei pazienti e che quindi devono essere oggetto di aperto dialogo nella relazione con il medico», spiega Angela Greco, responsabile qualità dell’Ospedale regionale di Locarno, «sulla scia di tale iniziativa, numerose società medico-scientifiche nel mondo hanno identificato una serie di pratiche ad alto rischio di inadeguatezza». In Svizzera, nel 2017 è stata costituita l’associazione mantello Smarter Medicine-Choosing Wisely Switzerland, che sostiene le iniziative in linea con i principi del movimento internazionale. Tra di esse figura quella dell’Ente Ospedaliero Cantonale, che nel 2012 ha ritenuto importante promuovere una riflessione su Choosing Wisely. «Nel 2013, l’EOC ha avviato una campagna di sensibilizzazione volta a salvaguardare il paziente da conseguenze indesiderate di certe misure terapeutiche, come danni dovuti a radiazioni o effetti secondari di alcuni farmaci, e da possibili disagi legati alla diagnostica, come i prelievi di sangue non necessari – spiega Angela Greco – una delle sfide più importanti per il movimento internazionale, è quella di mostrare i risultati della campagna, in termini di riduzione delle pratiche che non apportano benefici significativi ai pazienti e di limitazione della sovra-prescrizione». Sfida a cui l’EOC ha risposto basando il proprio progetto sul monitoraggio continuo dei dati. «Per poter essere parte attiva della campagna internazionale e diventare protagonisti del cambiamento, abbiamo dovuto monitorare, confrontare e analizzare la strategia prescrittiva dei medici cercando di mirare assieme ad un obiettivo ragionevole», afferma il Prof. Dr med. Luca Gabutti, Direttore medico del Dipartimento di medicina interna dell’EOC e Direttore scientifico della Campagna EOC su Choosing Wisely, che continua: «il monitoraggio ha aiutato a generare consapevolezza ed è stato utilizzato per motivare i clinici ad analizzare nel dettaglio la propria attitudine prescrittiva».
Sono stati monitorati diversi medicamenti e gli esami di laboratorio realizzati durante la degenza in ospedale, e sono state poi prodotte raccomandazioni interne. «Prendiamo come esempio i sonniferi: la nostra analisi ha mostrato che 1/3 dei pazienti già ne faceva uso prima del ricovero e un altro 10% li avrebbe ottenuti durante la degenza; cifre preoccupanti, se si tiene conto dell’epidemia planetaria che porta a prescrivere sempre più psicofarmaci e sedativi – spiega il medico – attraverso l’analisi di questi dati e la discussione interprofessionale, si sono elaborate raccomandazioni specifiche, lasciando al clinico il compito di elaborare in modo partecipativo con il paziente la migliore strategia per prendere in carico il disturbo del sonno. Sembra poco, ma è bastato per diminuire le prescrizioni e trasformare un automatismo in un momento di condivisione medico-paziente».
Promuovere un dialogo alla pari tra queste due figure è infatti uno dei punti centrali dell’azione di Choosing Wisely: «L’obiettivo primario è garantire il “bene” più grande possibile, cioè il beneficio globale del quale il paziente ha potuto approfittare, rapportato ai disagi e ai rischi che ha affrontato. Per ottenerlo bisogna considerare anche i valori, le credenze, le preoccupazioni e l’autodeterminazione del paziente», commenta il professor Gabutti. Il movimento celebra così quello che oggi è definito empowerment: «fare cioè in modo che ogni incontro tra curante e paziente sia un’occasione per far crescere in quest’ultimo le conoscenze e la capacità di decisione», continua il professor Gabutti.
Per promuovere gli importanti messaggi della campagna, l’EOC ha pensato di dare la parola ai giovani – che saranno, anche, i prossimi professionisti della salute – per mezzo di un concorso cinematografico. «Choosing Wisely – la miglior cura per te» si rivolge infatti agli studenti di età compresa tra gli 11 e i 18 anni degli Istituti scolastici del Cantone come pure ai ragazzi attivi nell’ambito di associazioni sportive, ludiche, culturali, ecc. Una fascia di popolazione che finora non era stata attivamente coinvolta in questa campagna nazionale.
«Dopo essere partiti da noi stessi, dai professionisti sanitari degli ospedali, abbiamo voluto coinvolgere i cittadini, cominciando dai giovani, che sono la generazione del futuro. A loro abbiamo pensato di chiedere di confrontarsi con alcune tematiche e riuscire a tradurle in un breve filmato», ha spiegato Angela Greco, responsabile dell’organizzazione del Concorso cinematografico, durante una serata informativa aperta a tutti gli interessati. I temi scelti sono cinque: radiologia inutile, evitare i sonniferi, abuso di antibiotici, eccesso di esami di laboratorio e polifarmacoterapia.
«Avendo sempre in mano il cellulare, abbiamo deciso di chiedere ai giovani di utilizzare uno smartphone o un tablet per le riprese – continua Angela Greco – i filmati devono essere basati sulla comunicazione non verbale (espressioni mimiche, posture, gestualità), che, by-passando la difficoltà delle parole, è intuibile da diverse realtà socio-culturali». Una breve scritta – in italiano – può sintetizzare il messaggio fondamentale. Le scritte contenute nei filmati vincitori saranno tradotte in inglese, affinché essi possano venir usati durante i convegni organizzati da Choosing Wisely a livello internazionale. «Accettiamo volentieri – e ne abbiamo già ricevuti alcuni – dei disegni animati – precisa Angela Greco – in ogni caso, si possono usare tracce musicali libere da copyright o, meglio ancora, sonorità autoprodotte dai partecipanti». Gli attori devono essere unicamente ragazzi, che recitano quindi anche la parte degli adulti. Insegnanti e familiari possono partecipare in qualità di tutor o facilitatori della libera espressione dei partecipanti.
«La campagna Choosing Wisely è un progetto ambizioso, poiché richiede un cambiamento culturale importante, sia dei professionisti sanitari sia dei pazienti. Di conseguenza, ha una sua complessità anche il concorso cinematografico, non solo per noi che lo abbiamo concepito, ma anche per i giovani ai quali chiediamo di produrre dei video-spot di un solo minuto che trattino temi delicati come i rischi di un’esposizione non necessaria alle radiazioni ionizzanti – commenta la responsabile della sua organizzazione – come EOC crediamo profondamente nel progetto e nella creatività dei giovani ticinesi: ciò ci dà l’energia per portare avanti con entusiasmo questa iniziativa».
Iniziativa che ha ottenuto finora un riscontro positivo: «Riceviamo molte richieste di informazioni sia da studenti sia da insegnanti e siamo molto felici di vedere che tutti coloro cui presentiamo l’iniziativa riescono a coglierne il senso e l’importanza. Anche l’invito ricevuto da alcuni licei a presentarla durante l’orario scolastico è per noi un segno tangibile dell’interesse rispetto al concorso» aggiunge Angela Greco. «Di fatto abbiamo già ricevuto 19 filmati, alcuni dei quali davvero stupefacenti, e attendiamo di riceverne altri dalle 5 classi di Liceo e dalla classe di scuole medie che si sono pre-iscritte».
Tra i filmati che perverranno entro il 30 giugno verranno eletti tre vincitori, che saranno premiati durante il Locarno Film Festival, negli spazi della RSI. La proiezione dei migliori video avverrà invece nel mese di ottobre, sempre a Locarno, nell’ambito di Cinemagia, che è partner dell’iniziativa, assieme ad ACSI.
Informazioni
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