Un esame che scopre il tumore

Biopsia liquida - È la tecnica innovativa che permette di evidenziare nel sangue il DNA delle cellule neoplastiche: è già utilizzata ma va valutata con prudenza
/ 26.03.2018
di Sergio Sciancalepore

Una biopsia tradizionale ha tuttavia lo svantaggio di essere invasiva: inoltre, non sempre è possibile effettuarla perché l’organo nel quale il tumore si è sviluppato è di difficile accesso o addirittura è impossibile eseguire il prelievo, per esempio nel caso del cervello. Da tempo quindi, si sta studiando la possibilità di effettuare le cosiddette «biopsie liquide», andando cioè a cercare nel sangue (o in altri liquidi come l’orina o la saliva) le cellule del tumore e il loro DNA: come ricordato prima, la cellula di un cancro ha subìto delle mutazioni in geni specifici, cioè in tratti – i geni – di quella lunga molecola che è l’acido deossiribonucleico (DNA), dove sono depositate tutte le istruzioni per far funzionare un essere vivente. Un tumore solido, quello che non si sviluppa dalle cellule del sangue (come le leucemie), libera nei vasi sanguigni o linfatici frammenti del suo DNA, i cosiddetti ct-DNA (circulating tumor DNA): tramite un semplice prelievo di sangue e successiva analisi con tecniche particolari, è possibile individuarli e studiarli.

Quali sono i vantaggi di una biopsia liquida, oltre al fatto di essere molto meno invasiva? Un primo vantaggio può essere quello di poter scoprire la presenza di un tumore ancora prima che sia visibile con le tecniche di visualizzazione. Recentemente sono stati pubblicati i risultati di uno studio condotto presso la John Hopkins University di Baltimora (USA). È stata messa a punto una nuova tecnica che permette di individuare 16 geni mutati che si sviluppano nei seguenti organi: ovaio, fegato, stomaco, pancreas, esofago, colon-retto, seno e polmone. Con un prelievo da un migliaio di persone con questi tumori e senza metastasi, un test ha permesso di individuare nel loro sangue i geni di quei tumori. Il test si è dimostrato molto preciso nel rivelare la presenza del cancro del pancreas, ovaio, fegato, stomaco, esofago: il test è meno o poco preciso per gli altri tipi di tumore.

Quale dunque l’utilità di una biopsia liquida? In primo luogo, la possibilità di una diagnosi ancora più tempestiva, precoce di un tumore: tuttavia, come sottolinea lo studio, il test non è ancora preciso nel rilevare certi tumori e inoltre, come vedremo, questo non è l’unico problema. Le biopsie liquide con la ricerca del ct-DNA sono già utilizzate con vantaggio nel trattamento di alcuni tipi di tumori. Vediamo qualche esempio. Se è già in corso una terapia, tramite una biopsia liquida è possibile sapere se il trattamento è efficace: se la quantità di ct-DNA diminuisce, vuol dire che la cura funziona. Può capitare che il tumore diventi resistente ad una terapia che quindi non è più efficace: anche in questo caso, una biopsia liquida può rivelare questa resistenza e quindi si utilizzano altri farmaci. Sempre a proposito di resistenza, si può prevedere con una certa precisione se una cura rischia di essere inefficace: questo è già possibile per tumori come i melanomi (tumori della pelle), per quelli del polmone cosiddetti «non a piccole cellule», del seno e del colon-retto.

Un altro utile impiego delle biopsie liquide per cercare i ct-DNA è quello della «sorveglianza» di tumori (melanomi, del colon-retto e altri ancora) che sono già stati trattati con la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia: è possibile cioè scoprire se ci sono cellule del tumore – per così dire «dormienti» ma in grado di «risvegliarsi» – sopravvissute alle terapie e che non possono essere scoperte se non con una biopsia liquida. 

Sarà dunque questo il futuro della diagnosi precoce dei tumori? Nel caso delle applicazioni alle terapie, la tecnica delle biopsie liquide è affidabile. Per quanto riguarda invece la capacità di diagnosticare con precisione e con molto anticipo i tumori, allo stato attuale occorre essere prudenti: per questo motivo – in attesa che la tecnica delle biopsie liquide si perfezioni – i tradizionali mezzi di diagnosi di cui disponiamo non possono essere ancora rimpiazzati e probabilmente non lo saranno mai. La biopsia liquida sarà senza dubbio un efficace mezzo in più nella diagnosi e cura dei tumori.

Quanto alla possibilità di utilizzare le biopsie liquide come un esame «di massa» (screening) per tutta la popolazione allo scopo di diagnosticare eventuali tumori, ci sono molte perplessità che ciò si possa attuare. Meglio, al contrario, pensare ad un uso mirato di questa tecnica: per esempio, utilizzarla per tenere sotto controllo persone a rischio più elevato di tumore perché ci sono stati casi in famiglia o mutazioni genetiche ereditarie, come nel caso di tumori del seno in presenza di mutazioni dei geni BRCA1-2. Lo stesso vale nel caso di soggetti a rischio, come i forti fumatori o ex-fumatori, per la diagnosi precoce del tumore del polmone.