Scaricabile su un comune smartphone, l’applicazione pensata per incentivare e migliorare il riciclo di rifiuti, è già operativa in alcune realtà del nostro Cantone, come Locarno e Chiasso, e i risultati ottenuti sono piuttosto soddisfacenti. Per saperne di più abbiamo sentito il responsabile del Dicastero ambiente e territorio della città sul Verbano, Bruno Buzzini.
Ci può spiegare in che cosa consiste la nuova applicazione che la città di Locarno ha scelto per riciclare i rifiuti?
La città di Locarno, con la società Junker (ndr. «Junker raccolta differenziata» è il nome dell’app), propone una nuova applicazione dinamica, interessante e utile, scaricabile sullo smartphone senza alcun costo, la quale aiuta il cittadino nella raccolta dei rifiuti in modo semplice, personalizzato e veloce. Devo dire che sta già conoscendo un buon successo. Infatti, nei giorni successivi la pubblicazione del comunicato, già 800 utenti l’avevano scaricata, soprattutto i giovani, ma non solo. La nuova applicazione permette diverse facilitazioni per chi desidera riciclare meglio. Anzitutto il riconoscimento istantaneo del prodotto da riciclare. Un secondo aspetto inglobato è il calendario della raccolta rifiuti attraverso il quale si può sapere quando vengono ritirati i vari tipi di rifiuti come gli scarti vegetali, la carta, eccetera. Inoltre indica la geolocalizzazione dei vari punti di raccolta: quindi chi scarica l’app può essere informato anche sulla posizione dei vari ecopunti e dell’ecocentro e sui loro orari d’apertura.
C’è pure la possibilità di essere avvisati il giorno precedente su una particolare raccolta e vengono anche segnalati eventuali cambiamenti nei passaggi della raccolta dei rifiuti.
Da quale esigenza è nata l’idea e come è stata sviluppata?
È nata con l’introduzione, il 1. gennaio di quest’anno, del sacco dei rifiuti cantonale. Ma la proposta rientra nell’ambito delle misure di sensibilizzazione e informazione alla popolazione che vogliamo portare avanti nei prossimi mesi e anni. Diciamo che questo è il primo anno e sarà una sorta di rodaggio, dal quale partire per poi ottimizzare la raccolta dei rifiuti.
È una prima ticinese o ce ne sono altre del genere, dove? I risultati sono buoni?
In Ticino qualche Comune lo ha già adottato. Ad esempio, anche Chiasso ha già iniziato a usare questa applicazione con buoni risultati. Come detto, finora a Locarno, 800 persone hanno già scaricato questo strumento: un buon inizio. Inoltre, la nostra intenzione è anche quella di coinvolgere gli utenti. Infatti, in alcuni casi, è possibile che un prodotto non venga riconosciuto dall’app perché magari acquistato all’estero (ndr. l’app riconosce un milione di prodotti). In quei casi l’applicazione chiede all’utente di fornire alcuni dati per completare l’inventario e fornire le informazioni utili sul modo di smaltirlo.
Dal punto di vista ambientale quali saranno i vantaggi?
Una premessa è d’obbligo: ogni individuo ha una sua coscienza ambientale. Ma in modo generale questo strumento permette di agevolare il riciclaggio e aiuta i cittadini nella separazione dei materiali.
Questo è un tassello che si inserisce nella nuova gestione dei rifiuti della città. Come sta reagendo la popolazione anche alla tassa sul sacco?
Come Municipio, negli scorsi mesi, avevamo risposto a un’interrogazione sul tema riguardante i primi cento giorni. Bisogna dire che da subito la popolazione ha risposto in modo esemplare. C’è sempre il furbetto che non segue le regole, ma nel complesso il risultato è positivo. Il bilancio ci dice che tra maggio e giugno vi è stata una diminuzione prossima al 30% dei rifiuti solidi urbani (RSU) rispetto alla media dei due anni precedenti. D’altro verso è aumentato il riciclo. Sono infatti in aumento le raccolta della carta (+4%) e del vetro (+5%), mentre la raccolta degli ingombranti e del verde risulta stabile. Dati previsti e che non ci meravigliano. Questo ci spinge a migliorare la gestione degli ecopunti, aggiungendo contenitori per materiali come batterie, capsule del caffè, alluminio, ecc.
È vero che con la tassa sul sacco avete però tolto i cassonetti della plastica? In che modo si potrà riciclare questo materiale altamente inquinante?
Non mi risulta che ci fossero in passato e non ci sono nemmeno ora i cassonetti per la plastica perché non tutte le plastiche si possono riciclare e alcuni imballaggi si possono riconsegnare ai grandi magazzini. Il riciclo della plastica è comunque uno dei temi che stiamo portando avanti, osservando un progetto pilota che sta facendo la città di Bellinzona. Non escludiamo di seguire quel modello, ma il Cantone consiglia di attendere i risultati prima di iniziare. Inoltre, stiamo pensando a come raccogliere l’umido. Anche quello è un tipo di rifiuto non semplice da smaltire ma sul quale stiamo ragionando.
Questi primi mesi con la nuova gestione dei rifiuti come stanno andando? Dove avete ancora margine di miglioramento?
L’umido e la plastica, come detto, sono i prodotti che vorremo aggiungere a quelli da riciclare e smaltire. Vogliamo migliorare nell’informazione alla popolazione con una campagna di sensibilizzazione e ricordando che ci sono anche delle sanzioni per chi aggira le regole. E per ora ci situiamo sulle 10-20 multe emesse al mese. Ma principalmente stiamo ottimizzando il giro della raccolta dei rifiuti. Abbiamo un nuovo sistema elettronico che comprende un rilevatore per ogni interrato e un ricevitore nell’automezzo con il quale si osserva la quantità di rifiuti presente in quel interrato. Quindi possediamo un numero di informazioni maggiore sulla quantità di rifiuti in una data zona e questo è molto importante per non fare giri a vuoto con il camion dei rifiuti.