Sui binari dell’inclusione

Lavoro e andicap – Gli sportelli alle stazioni di Bellinzona e Giubiasco, un successo sostenuto dalla popolazione
/ 08.07.2019
di Nicola Mazzi

La paventata chiusura dello sportello FFS di Giubiasco – dove alcune persone con andicap erano impiegate e altre seguivano una formazione – aveva fatto parecchio discutere un paio di anni fa. Poi, grazie a una petizione e a un accordo, il tutto si è risolto al meglio. inclusione andicap ticino (ex-FTIA Federazione Ticinese Integrazione Andicap), di recente, ha organizzato delle porte aperte per presentare quanto di buono si sta facendo. Ne abbiamo approfittato per ripercorrere quella vicenda.

È la portavoce di inclusione andicap ticino, Sara Martinetti, a spiegarci come nacque il caso. «Alcuni anni fa le FFS hanno iniziato a rivedere le loro strategie per migliorare la propria redditività. Tra le misure che avevano individuato c’era anche il taglio dei mandati alle agenzie terze. La nuova strategia prevedeva infatti di centralizzare la vendita e la distribuzione di biglietti ferroviari unicamente attraverso i canali diretti delle FFS. Una misura che coinvolse 52 realtà in tutto il Paese e tra di essi c’era anche lo sportello di Giubiasco».

«Per noi, quella drastica misura, significava una grave perdita poiché, oltre ai posti di lavoro che sarebbero andati persi c’erano in gioco anche posti di formazione. E quindi ci siamo mossi di conseguenza. Dapprima cercando di instaurare un dialogo con le FFS, ma senza grandi risultati. In un secondo tempo sensibilizzando l’opinione pubblica attraverso i media. Volevamo far capire l’importanza dello sportello al di là del mero profitto economico. Un lato, quest’ultimo, che era comunque importante visto che realizzavamo una cifra d’affari di 1 milione di franchi. In un terzo tempo – continua Martinetti – abbiamo deciso di avviare una petizione raccogliendo, in poche settimane, più di 8500 firme a sostegno dello sportello. Fu un vero successo».

Un sostegno popolare che permise all’allora FTIA, con l’appoggio dei media e della città di Bellinzona, di presentarsi davanti alle FFS più forti e decisi e che aiutò l’associazione a portare a casa un risultato concreto.

La portavoce di inclusione andicap ticino rileva che le discussioni furono positive, malgrado il fatto che la richiesta principale non fu accolta. «Volevamo mantenere la vendita presso lo sportello di Giubiasco, ma per varie ragioni non è stato possibile. Tuttavia, le FFS hanno riconosciuto l’importanza del nostro operato e ci hanno quindi offerto di proseguire con l’attività di vendita dei biglietti nella nuova stazione di Bellinzona. Ora c’è un nostro sportello che si mimetizza con il resto della struttura, realizzato proprio nella direzione di uno dei nostri concetti chiave e cioè l’inclusione. Non è separato dagli altri sportelli, ma è parte integrante dello spazio vendita. Inoltre, per facilitare l’accesso a clienti anziani, mamme con bambini e persone con andicap, è stato deciso di realizzare una soluzione con tavolo e sedie. Lì siamo presenti per una consulenza sul trasporto pubblico e con la vendita di biglietti e abbonamenti».

In totale sono nove le persone coinvolte nel progetto di inclusione andicap ticino. Cinque posti sono dedicati alla formazione e sono divisi tra Giubiasco e Bellinzona, altri quattro sono impieghi a tutti gli effetti. Come aggiunge Martinetti: «Il settore Formazione di inclusione andicap ticino lavora su mandato dell’AI e pianifica provvedimenti professionali per giovani e adulti. Tra questi c’è la formazione commerciale legata agli impiegati di commercio AFC e di assistenti d’ufficio CFP che comprende l’ottenimento, alla fine del percorso, di un diploma federale. Entrambi i percorsi di studio prevedono una parte di lavoro pratico in un’azienda formatrice come la nostra e una parte teorica a scuola. Grazie agli sportelli possiamo offrire sia attività pratiche di back-office, sia un’offerta di compiti tipicamente da front-office a contatto con il pubblico».

Le persone in formazione svolgono una serie di lavori amministrativi sia per clienti terzi (aziende che ci affidano dei mandati) sia per l’associazione stessa, per garantirne il buon funzionamento. Per quanto riguarda il front-office esiste un’offerta diversificata tra Bellinzona e Giubiasco. Se nella capitale il compito è chiaro ed improntato alla vendita, lo sportello di Giubiasco, a seguito della decisione FFS, ha cambiato orientamento. «Abbiamo trovato un accordo con la Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese, AutoPostale e Arcobaleno, per i quali forniamo consulenza sul trasporto pubblico. In caso di necessità possiamo anche aiutare le persone alla biglietteria automatica. Poi eseguiamo una serie di lavori amministrativi per il Comune di Bellinzona, fungendo anche da sportello comunale fuori orario. Da poco abbiamo anche avviato una collaborazione con l’Associazione Quartiere Giubiasco».

Lo sportello di Bellinzona ha aperto la sua attività il 1° gennaio del 2018. Le persone in formazione sono coadiuvate da formatori professionali qualificati che li affiancano costantemente. «Devo dire che c’è grande entusiasmo per questa nuova sede e anche la formazione stessa ne sta traendo vantaggio» ci dice Martinetti. È chiaro che la ricerca dei profili più adatti è ora più difficile, relazionarsi con il pubblico alla biglietteria può essere più problematico per taluni. In qualsiasi caso, per chi è più introverso, possiamo offrire un percorso più amministrativo in sede. Ma per tutti l’obiettivo è uno solo: ottenere un diploma riconosciuto a livello federale per poi accedere al mercato del lavoro come chiunque altro».

In questo senso, conclude la responsabile della comunicazione di inclusione andicap ticino: «La nostra esperienza pluriennale ha dimostrato come l’inserimento professionale sia fattibile e i riscontri avuti sono molto positivi. Le aziende che hanno assunto persone con disabilità ce ne parlano in modo positivo in quanto vedono una grande forza di volontà e un’importante voglia di riuscire a farcela».