Studiare con le app

Il caffè delle mamme – Le applicazioni degli smartphone hanno sostituito dizionari ed enciclopedie, insegnano le lingue, risolvono equazioni, aiutano a ripassare la storia... Per i genitori è meglio conoscerle
/ 25.11.2019
di Simona Ravizza

Ma lo sapete che ai nostri figli basta fare clic con la fotocamera dell’iPhone su una complessa equazione per trovarsela risolta in un secondo? O che c’è un gufo verde di nome Duo che può perseguitare al posto nostro i ragazzi quando non studiano il tedesco? Oppure che un bel ripasso di storia può essere fatto anche con lo smartphone in mano?

Partiamo dall’inizio. I cellulari a Il Caffè delle mamme ormai sono zeppi delle app scaricate gratuitamente dai nostri figli per studiare (o copiare). La convinzione è che sia inutile demonizzarle, meglio individuare le più utili, anche se difficilmente potremo consigliarle ai teenager perché le conoscono già. Salvatore Aranzulla, il più famoso autore di tutorial per risolvere i problemi con la tecnologia e autore di un sito tra i 30 più visitati d’Italia (Aranzulla.it), lancia la provocazione: «Chi l’ha detto che quando si studia non bisogna utilizzare smartphone o tablet? Questi aggeggi, come spesso li definiscono in tono dispregiativo genitori e insegnanti, possono rivelarsi molto utili durante lo studio. Se il dispositivo viene utilizzato con l’atteggiamento giusto e con le app giuste, studiare divertendosi è possibile». La decisione è di stare al gioco. E farci aiutare da Aranzulla per scoprire le più utilizzate e che promettono di aiutare i nostri figli a fare pace con i fantasmi scolastici. Ovviamente l’obiettivo de Il Caffè delle mamme è anche sapere dove i problemi di matematica possono essere copiati ed essere in grado di correre ai ripari.

Mettiamoci subito l’anima in pace. Per i nostri figli appoggiare sulla scrivania dove fanno i compiti dizionari o enciclopedie è da età della pietra. I termini che non conoscono li possono cercare su l’app de La Treccani (per Android) e sul Dizionario Italiano e Sinonimi (per Ios). La prima non riporta solo definizioni precise dei termini cercati (come un qualsiasi altro dizionario), ma propone anche la lettura di articoli che approfondiscono ulteriormente l’argomento. La seconda mostra la definizione, i principali sinonimi e, in alcuni casi, anche i proverbi e i detti che riguardano oltre 62mila parole. Tramite il pulsante «Condividi» con un messaggio può essere inviata la definizione cercata ai compagni di studi.

L’enciclopedia è sostituita dall’app di Wikipedia, che permette di avere accesso a qualsiasi contenuto. Premendo l’icona del microfono è possibile dettare la parola cercata, il segnalibro consente di salvare l’argomento, che può anche essere condiviso sui social e tradotto in altre lingue. E anche i taccuini possono essere sostituiti da app, come OneNote, dove gli appunti vengono salvati automaticamente e possono essere poi riletti su tutti gli altri tuoi device (ovviamente dopo un accesso con le proprie credenziali). La fotocamera permette di catturare ciò che è scritto su un foglio di carta o alla lavagna, il microfono di integrare i contenuti con note vocali, la matita di fare uno schizzo, e c’è anche il segno di spunta per chi vuole fare una lista.

L’app pubblicizzata come la più famosa al mondo per imparare le lingue (con 99 milioni di download) è Duolingo. È qui che il gufo verde di nome Duo ti incoraggia a completare le lezioni e ti perseguita se non mantieni l’obiettivo (scelto all’inizio) di dedicarti all’inglese, al tedesco, ecc. cinque, dieci, quindici o venti minuti al giorno. Con l’app SSF Storia sviluppata dalla De Agostini è poi assicurato il ripasso per tutti i principali periodi storici, con tanto di quiz, schede e segnalibri.

Per Il Caffè delle mamme la scoperta più scioccante è stata la app Photomath che permette di risolvere i calcoli grazie alla scansione. Basta puntare la fotocamera su un’equazione e l’app usa il riconoscimento ottico per risolverla. Unica consolazione: vengono mostrati anche i passaggi per giungere alla soluzione. Dunque, la speranza è che i nostri figli la possano usare, come anche quella chi si chiama Risolvi Espressioni, per controllare i risultati e capire i passaggi che sfuggono e non per copiare!

Ma la app decisamente preferita a Il Caffè delle mamme è Forest e serve per aiutare i nostri figli a rimanere concentrati – e lontani dal cellulare – mentre studiano. Ciascuno sceglie un albero e decide per quanto tempo vuole evitare distrazioni. Una volta attivato il timer, piano piano il seme germoglierà e crescerà fino a diventare un albero virtuale sano e robusto. Se non resisti alla tentazione e prendi il telefono, la pianta appassirà e morirà. Sembra compiersi un miracolo: è possibile riuscire a sfruttare la rinnovata consapevolezza ambientale promossa da Greta Thunberg per riuscire a tenere i nostri figli lontani mezz’ora dal cellulare proprio sfruttando un’app installata sullo smartphone! 

E, allora, davvero anche un’app può essere educativa. Non resta che farcene una ragione.