L’Associazione svizzera dei paraplegici (ASP) ha organizzato a ottobre un evento per i bambini in carrozzella, chiamato kids day. Da anni la giornata è proposta Oltralpe raccogliendo un ottimo successo e lo stesso è avvenuto anche presso il Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero, dove una quindicina di bambini hanno risposto all’invito. I partecipanti, costretti da incidenti o patologie a una vita in sedia a rotelle, hanno così potuto avvicinarsi al movimento, all’attività fisica e allo sport condividendo una serie d’attività proposte dall’ASP in collaborazione con il Gruppo paraplegici Ticino e gli Insuperabili, i due gruppi sportivi attivi a sud delle Alpi in questo settore.
Sulle rive del Verbano i ragazzi hanno potuto partecipare a una caccia al tesoro, svolgere percorsi in palestra, praticare il tiro, il bowling e altri giochi con la palla, prima di concludere con una danza, sempre seguiti da istruttori preparati. I monitori dei due club citati, Gruppo paraplegici Ticino e Insuperabili, sono stati accompagnati da alcuni esperti giunti dal centro svizzero di paraplegia di Nottwil, istituto leader in Europa per la cura e la riabilitazione di persone affette da paraplegia, lesioni o patologie alla colonna vertebrale. Lo scopo dell’iniziativa proposta a Tenero è di avvicinare i ragazzi al movimento e, in futuro, portarli a praticare con regolarità dello sport. Attività fisiche che si possono esercitare sia aggregandosi a uno dei club, sia partecipando alle proposte dell’Associazione svizzera che, per l’imminente stagione invernale, prevede diverse uscite sulla neve o sul ghiaccio per la pratica di sci alpino, sci nordico, bob o curling. In estate il programma contempla invece sport come canoa, nuoto, atletica, tiro o diversi giochi con la palla.
Alle attività proposte a Tenero nell’arco della giornata hanno potuto partecipare anche famigliari o conoscenti e, per i genitori, sono stati organizzati dei momenti di confronto, come ci spiega Davide Bogiani, coordinatore sportivo per la Svizzera tedesca e italiana in seno all’Associazione dei paraplegici: «Abbiamo organizzato anche degli incontri con i genitori per capire cosa loro desidererebbero da parte nostra e dai club, e sono emersi molti spunti interessanti». L’appuntamento è stato anche il momento ideale per esporre le attività proposte e creare un legame tra le famiglie interessate: «Esatto, il contatto tra le famiglie è molto importante per condividere esperienze, trovare soluzioni e sinergie», spiega Bogiani, molto soddisfatto della prima edizione del kids day a sud delle Alpi, dove ha partecipato anche la campionessa del freestyle Deborah Scanzio che, con grande dedizione e attenzione, si è occupata dei piccoli sportivi diversamente abili.
Il buon esito dell’evento, promosso con il sostegno di Migros Ticino, Handy Sistem e Funivie di Airolo, è solo il primo di una serie di avvenimenti che l’Associazione dei paraplegici intende promuovere nella Svizzera italiana. Il 3 e 4 febbraio sulle piste di Airolo sarà infatti possibile per tutti provare l’ebrezza di sciare. Grazie alla presenza di monitori esperti, bambini e adulti in carrozzina potranno scendere sulle piste leventinesi con un mono o un dual sci.
Sempre a Tenero, in occasione del kids day, abbiamo incontrato Simona De Agostini. Fisioterapista di formazione è da anni costretta in carrozzina a causa di un incidente avvenuto sulle piste da sci, dove però è presto ritornata, come ci ha raccontato: «Mi ricordo ancora quel giorno in clinica a Nottwil, quando mi mostrarono per la prima volta un monosci: mi venne subito una grande voglia di provare l’attrezzo. Con quell’obiettivo nella mente affrontai la riabilitazione determinata a tornare al più presto sulla neve e sul luogo dell’incidente. Quando ci riuscii l’emozione e la gioia furono immense». Un percorso lungo e impegnativo che oggi Simona non disprezza affatto: «Non mi pesa l’essere disabile. Riesco a svolgere diverse attività fisiche e mi sento bene nella mia pelle. Avrei potuto perdere la vita o rimanere tetraplegica, invece ho avuto l’opportunità di una seconda vita del tutto nuova e diversa, anche grazie allo sport».
Lo sport come mezzo per ritrovare autostima: «Esatto, quando si riesce a praticare dello sport quasi alla pari dei normodotati, per esempio con un monosci, ci si sente inclusi e parte della società. Per me è stato fantastico tornare a praticare dello sport con gli amici e giornate come queste di Tenero sono veramente il metodo e lo stimolo ideale per “accendere la fiamma” e avvicinare i giovani diversamente abili o gli adulti che li accompagnano alla pratica di un’attività, per rimanere in salute, interagire, integrarsi e non sentirsi esclusi», racconta Simona, oggi docente presso il Centro professionale sociosanitario medico-tecnico.
Dei momenti utili, non solo ai disabili: «È vero, tutti ne approfittano, sia i portatori di handicap sia i normodotati: loro possono capire e percepire forse un po’ meglio come la grande gioia può nascere anche da cose molto semplici e come imprese apparentemente impossibili, con dei piccoli accorgimenti come una sedia a rotelle, un monosci o altri mezzi ausiliari, diventano improvvisamente possibili».
Importante nella crescita del disabile è senz’altro anche lo scambio d’idee e il potersi confrontare con altre persone che condividono la stessa situazione: «Sì, in Ticino siamo pochi ed è più difficile, ma le cose stanno migliorando. Gli incontri tra disabili e tra le loro rispettive famiglie sono dei momenti preziosi e utili di scambio e crescita reciproci», conclude Simona.