Associazione svizzera dei paraplegici 
Fondata nel 1980 è l’associazione mantello nazionale dei mielolesi e riunisce più di 10mila membri promuovendo, tutelando e coordinando le richieste dei para e tetraplegici, come pure quelle degli altri membri e dei loro congiunti.
Circa 220 collaboratori (di cui 100 con impiego fisso), ma anche 1'800 volontari e persone a titolo onorario, consentono di offrire un’ampia proposta di servizi. A questi si aggiungono i 27 gruppi in carrozzella che sostengono, in veste di strutture regionali dell'associazione sparse su tutto il territorio nazionale, le idee di solidarietà che sono alla base dell'attività dell'ASP.
Gli scopi dell'Associazione sono di soddisfare le esigenze pubbliche, sportive, giuridiche, sociali, culturali, edilizie, professionali, politiche e personali per il reinserimento e il miglioramento della qualità di vita dei suoi membri. L’Associazione offre infatti una molteplicità di prestazioni: oltre nello sport anche nei settori cultura e tempo libero, consulenza giuridica e sociale, costruzioni senza barriere e nell'ambito della vita quotidiana in generale. 


Sport per incontrarsi e integrarsi

Kids day – Per la prima volta si sono svolte anche in Ticino le giornate per bambini promosse dall’Associazione svizzera dei paraplegici con lo scopo di avvicinare allo sport e al movimento
/ 27.11.2017
di Elia Stampanoni

L’Associazione svizzera dei paraplegici (ASP) ha organizzato a ottobre un evento per i bambini in carrozzella, chiamato kids day. Da anni la giornata è proposta Oltralpe raccogliendo un ottimo successo e lo stesso è avvenuto anche presso il Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero, dove una quindicina di bambini hanno risposto all’invito. I partecipanti, costretti da incidenti o patologie a una vita in sedia a rotelle, hanno così potuto avvicinarsi al movimento, all’attività fisica e allo sport condividendo una serie d’attività proposte dall’ASP in collaborazione con il Gruppo paraplegici Ticino e gli Insuperabili, i due gruppi sportivi attivi a sud delle Alpi in questo settore.

Sulle rive del Verbano i ragazzi hanno potuto partecipare a una caccia al tesoro, svolgere percorsi in palestra, praticare il tiro, il bowling e altri giochi con la palla, prima di concludere con una danza, sempre seguiti da istruttori preparati. I monitori dei due club citati, Gruppo paraplegici Ticino e Insuperabili, sono stati accompagnati da alcuni esperti giunti dal centro svizzero di paraplegia di Nottwil, istituto leader in Europa per la cura e la riabilitazione di persone affette da paraplegia, lesioni o patologie alla colonna vertebrale. Lo scopo dell’iniziativa proposta a Tenero è di avvicinare i ragazzi al movimento e, in futuro, portarli a praticare con regolarità dello sport. Attività fisiche che si possono esercitare sia aggregandosi a uno dei club, sia partecipando alle proposte dell’Associazione svizzera che, per l’imminente stagione invernale, prevede diverse uscite sulla neve o sul ghiaccio per la pratica di sci alpino, sci nordico, bob o curling. In estate il programma contempla invece sport come canoa, nuoto, atletica, tiro o diversi giochi con la palla. 

Alle attività proposte a Tenero nell’arco della giornata hanno potuto partecipare anche famigliari o conoscenti e, per i genitori, sono stati organizzati dei momenti di confronto, come ci spiega Davide Bogiani, coordinatore sportivo per la Svizzera tedesca e italiana in seno all’Associazione dei paraplegici: «Abbiamo organizzato anche degli incontri con i genitori per capire cosa loro desidererebbero da parte nostra e dai club, e sono emersi molti spunti interessanti». L’appuntamento è stato anche il momento ideale per esporre le attività proposte e creare un legame tra le famiglie interessate: «Esatto, il contatto tra le famiglie è molto importante per condividere esperienze, trovare soluzioni e sinergie», spiega Bogiani, molto soddisfatto della prima edizione del kids day a sud delle Alpi, dove ha partecipato anche la campionessa del freestyle Deborah Scanzio che, con grande dedizione e attenzione, si è occupata dei piccoli sportivi diversamente abili.

Il buon esito dell’evento, promosso con il sostegno di Migros Ticino, Handy Sistem e Funivie di Airolo, è solo il primo di una serie di avvenimenti che l’Associazione dei paraplegici intende promuovere nella Svizzera italiana. Il 3 e 4 febbraio sulle piste di Airolo sarà infatti possibile per tutti provare l’ebrezza di sciare. Grazie alla presenza di monitori esperti, bambini e adulti in carrozzina potranno scendere sulle piste leventinesi con un mono o un dual sci.

Sempre a Tenero, in occasione del kids day, abbiamo incontrato Simona De Agostini. Fisioterapista di formazione è da anni costretta in carrozzina a causa di un incidente avvenuto sulle piste da sci, dove però è presto ritornata, come ci ha raccontato: «Mi ricordo ancora quel giorno in clinica a Nottwil, quando mi mostrarono per la prima volta un monosci: mi venne subito una grande voglia di provare l’attrezzo. Con quell’obiettivo nella mente affrontai la riabilitazione determinata a tornare al più presto sulla neve e sul luogo dell’incidente. Quando ci riuscii l’emozione e la gioia furono immense». Un percorso lungo e impegnativo che oggi Simona non disprezza affatto: «Non mi pesa l’essere disabile. Riesco a svolgere diverse attività fisiche e mi sento bene nella mia pelle. Avrei potuto perdere la vita o rimanere tetraplegica, invece ho avuto l’opportunità di una seconda vita del tutto nuova e diversa, anche grazie allo sport».

Lo sport come mezzo per ritrovare autostima: «Esatto, quando si riesce a praticare dello sport quasi alla pari dei normodotati, per esempio con un monosci, ci si sente inclusi e parte della società. Per me è stato fantastico tornare a praticare dello sport con gli amici e giornate come queste di Tenero sono veramente il metodo e lo stimolo ideale per “accendere la fiamma” e avvicinare i giovani diversamente abili o gli adulti che li accompagnano alla pratica di un’attività, per rimanere in salute, interagire, integrarsi e non sentirsi esclusi», racconta Simona, oggi docente presso il Centro professionale sociosanitario medico-tecnico.

Dei momenti utili, non solo ai disabili: «È vero, tutti ne approfittano, sia i portatori di handicap sia i normodotati: loro possono capire e percepire forse un po’ meglio come la grande gioia può nascere anche da cose molto semplici e come imprese apparentemente impossibili, con dei piccoli accorgimenti come una sedia a rotelle, un monosci o altri mezzi ausiliari, diventano improvvisamente possibili».

Importante nella crescita del disabile è senz’altro anche lo scambio d’idee e il potersi confrontare con altre persone che condividono la stessa situazione: «Sì, in Ticino siamo pochi ed è più difficile, ma le cose stanno migliorando. Gli incontri tra disabili e tra le loro rispettive famiglie sono dei momenti preziosi e utili di scambio e crescita reciproci», conclude Simona.