Separarsi insieme

Coppia – La mediazione familiare cerca di ristabilire un canale di comunicazione tra i partner. Incontro con l’avvocato Deborah Solcà
/ 14.01.2019
di Roberta Nicolò

Quando si forma una coppia e magari una famiglia, ci si augura che sia per tutta la vita. Ma non sempre l’auspicio si trasforma in realtà. Sono molte le coppie che, a un certo punto del loro percorso decidono di separarsi. Una scelta dolorosa con implicazioni pratiche ed emotive che spesso risultano complicate e, a volte, scaturiscono in un duro conflitto tra i partner.

La proposta di mediazione familiare del Consultorio dell’Associazione Comunità familiare è condotta da professionisti che accompagnano le coppie durante la fase della separazione. Può essere messa in campo anche quando si vive già separati o perfino dopo il divorzio laddove è richiesta una modifica dell’organizzazione familiare. È un percorso che racchiude un impegno concreto: si propone come un luogo per tentare di spiegarsi e di fare ordine. Per provare a ridefinire i bisogni e le priorità di ciascun membro della famiglia. Per cercare di trovare soluzioni sostenibili e sufficientemente soddisfacenti per tutti e, quando è opportuno, per fissare in tribunale gli accordi presi.

Ci si può davvero dividere senza iniziare una guerra legale? È possibile trovare un accordo che sia condiviso dalle parti? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Deborah Solcà, direttrice generale dell’Associazione Comunità familiare e direttrice del Consultorio familiare.

«La mediazione familiare è una tipologia d’intervento nell’ambito della separazione o del divorzio, finalizzata ad aiutare le coppie a prendere accordi funzionali durante tutte le tappe. Si distingue sia dalla terapia, che si concentra nel superamento di uno stato di sofferenza, sia dal patrocinio legale, che è invece improntato sulla difesa dei diritti del cliente. La coppia che si rivolge a noi ha bisogno di costruire un accordo “su misura”, che tenga conto delle esigenze di ogni membro della famiglia e della contingenza nel rispetto delle norme legali. Uno degli elementi di base della mediazione è l’accoglienza. Le coppie hanno bisogno di essere accolte e aiutate a ristabilire un canale di comunicazione. Comunicare, per una coppia che è in crisi e che ha scelto di separarsi, è spesso l’ostacolo principale da superare. L’incapacità di comunicazione impedisce loro anche l’ascolto reciproco. In mediazione diamo spazio alle emozioni dei partner che, in situazioni di forte disagio, sono spesso negative ed esasperate. Dare voce in maniera organizzata e accogliente alle proprie paure ed emozioni aiuta ad affrontare in maniera più costruttiva anche il momento di separarsi. Dare importanza alle emozioni è un punto cardine di questo percorso per evitare l’insofferenza e non lasciare in preda alla disperazione chi si sente abbandonato o crede di aver subito un torto e per non creare frustrazione in chi, invece, ha già maturato la necessità di lasciare andare il passato. Occorre altresì mantenere vivo il dialogo e l’unione negoziale tra le due parti per recuperare la voglia di trovare soluzioni costruttive. La proposta della mediazione è quella di tendersi la mano invece di farsi la guerra».

Una strada, quella della mediazione, che presuppone la volontà dei partner di affrontare un lavoro attivo. Sono quindi chiamati al confronto con se stessi e con il proprio ex partner.

«C’è la necessità di mettersi in gioco e occorre quindi che si sia pronti ad affrontare un lavoro che può essere faticoso. A volte alcune coppie hanno bisogno di tempo prima di iniziare un percorso mediazione o serve loro, magari, un percorso di terapia individuale. Può capitare che due partner facciano con noi alcuni incontri e poi decidano di rinviare la mediazione ad un momento nel quale entrambi si sentano maggiormente pronti. Altre volte, invece, si tratta di riallineare la coppia per affrontare al meglio la strada della separazione. Difficilmente i partner hanno lo stesso grado di elaborazione della rottura. Capita che uno dei due abbia sviluppato una maggiore consapevolezza. Il nostro compito è quindi quello di trovare un punto di incontro sul quale intavolare il resto del processo – continua la direttrice del Consultorio Deborah Solcà – quando ci sono dei figli è ancora più importante trovare una soluzione che non metta in conflitto i due genitori. La mediazione familiare si propone di preservare e valorizzare il ruolo genitoriale pur accompagnando la coppia alla separazione, per garantire ai figli una continuità e la giusta serenità nel rapporto con i propri genitori. Quando i figli sono adolescenti si possono coinvolgere, laddove ritenuto opportuno, nel percorso di mediazione, questo li rende partecipi e aiuta tutta la famiglia a costruire una nuova dinamica relazionale. Una strada che implica un conflitto continuo rischia di risultare, a lungo andare, più faticosa. Ecco perché imparare a gestire i rapporti durante la mediazione, anche se impegnativo, dà in prospettiva una soluzione di maggiore leggerezza e successo».

Al termine del percorso di mediazione familiare può essere elaborato un protocollo sulla base degli accordi presi che regola una separazione di fatto o una convenzione sulle conseguenze accessorie del divorzio o della separazione da inoltrare, per l’omologazione, alla Pretura competente con l’istanza di separazione o di divorzio.

«Spesso le persone pensano che il Pretore deciderà la soluzione più idonea per i coniugi che stanno divorziando. Ma una convenzione elaborata dalle parti è, secondo la mia esperienza, di gran lunga più funzionale anche in un’ottica di prospettiva per il futuro. Quando una soluzione è calata dall’alto si rischia sempre che prima o poi vada stretta. Soprattutto laddove ci sono dei figli, il rapporto tra ex nella veste di genitori durerà ancora molti anni. Le esigenze, in questo arco di tempo, possono cambiare notevolmente così come la situazione quadro. Ecco allora che, se le coppie separate hanno imparato a comunicare e a trovare insieme delle soluzioni, potranno affrontare meglio le sfide che il futuro metterà loro di fronte».

Per aiutare le persone ad affrontare con maggiore equilibrio e serenità la separazione o il divorzio il Consultorio dell’Associazione Comunità familiare ha pubblicato un libro intitolato Separarsi insieme. L’opportunità della mediazione familiare (Fontana Edizioni). Il testo, scritto da Mauro Aldeghi (Mediatore FSM con specializzazione in mediazione familiare, in organico da 15 anni presso il Consultorio), ha il patrocinio del Dipartimento delle istituzioni – Divisione della giustizia.