Si chiama Sedric e sotto i riflettori di Ginevra ha conquistato molti cuori. Sedric non è un’attrice alle prese con la registrazione di un film sulle sponde del lago Lemano. Sedric è l’acronimo di «Self driving car».
Si tratta di un prototipo realizzato da Volkswagen e presentato in anteprima mondiale al salone dell’auto di Ginevra, che ha da pochi giorni chiuso i battenti. Sedric è un veicolo a trazione elettrica e a guida autonoma di livello 5, il grado più avanzato secondo la scala messa a punto dalla SAE (Society of Automotive Engineers) e riconosciuta da tutti i costruttori di auto.
Il livello 5 prevede che il sistema elettronico che controlla l’auto non richieda mai l’intervento umano ai comandi del mezzo a prescindere dalla situazione. Insomma a bordo di Sedric non si guida più! Le quattro poltrone dedicate a ospitare i passeggeri sono tutte rivolte verso il centro dell’auto come in un salotto, e al tragitto ci pensa il veicolo a guida autonoma. Un po’ come quando nel telefilm Supercar il bolide nero Kit portava a spasso David Hasselhoff.
Il prototipo tedesco è un progetto sviluppato a Potsdam in Germania dal Future Center Europe del Gruppo Volkswagen, in collaborazione con il loro centro ricerche di Wolfsburg. A bordo non mancano Laser, Lidar, radar e telecamere e anche delle piante per purificare l’aria dell’abitacolo, amplificando l’effetto dei grandi filtri al carbone di bambù. Il parabrezza è un ampio schermo a realtà aumentata che viene utilizzato per la comunicazione e l’intrattenimento.
Gli ingegneri ritengono che Sedric potrebbe essere un ottimo mezzo per la mobilità di gruppo, il Car Sharing. Utilizzabile come se fosse un taxi, ma senza il conducente. Quando necessario, lo si chiama, magari utilizzando un App sul cellulare ed ecco che arriva a prenderti. Gli automobilisti che non vogliono rinunciare a possedere la propria auto, possono però condividere le capacità di guida autonoma con il resto della famiglia.
Ad esempio, Sedric potrebbe andare in autonomia a prendere i bambini a scuola. Oppure recarsi a prendere un famigliare per accompagnarlo agilmente a vari appuntamenti. Esteticamente sembra un piccolo vagone della metropolitana: il cofano è sparito e il pianale è basso per salire più facilmente. La carrozzeria è monolitica e nasconde un vano batterie piatto posizionato a centro veicolo e un motore elettrico compatto situato a livello delle ruote.
«Da qui al 2025 Volkswagen presenterà 30 nuovi modelli elettrici» spiega Matthias Mueller, amministratore delegato del Gruppo tedesco. «L’elettrificazione della gamma e la guida autonoma andranno avanti di pari passo».
Difficile da credere? Forse sì, però i tedeschi negli ultimi anni ci hanno abituati bene: centrano i loro obiettivi automobilistici e fanno quel che promettono. Ad esempio sino a pochi anni fa nessuno voleva credere che un costruttore come Porsche potesse produrre auto ibride ed elettriche. Oggi le Porsche ibride sono realtà e la Casa di Zuffenhausen sta investendo circa un miliardo di Euro per realizzare il suo primo modello totalmente elettrico che debutterà nel 2020.