Qui tutti sono attori

Torna questa settimana al Centro Professionale Tecnico di Lugano-Trevano uno spettacolo interattivo in cui gli spettatori sono invitati a modificare la storia
/ 11.03.2019
di Stefania Hubmann

Da spettatori ad attori per reagire a situazioni di oppressione cercando di modificare la scena e trovare nuove soluzioni. È il metodo del Teatro Forum che questa settimana viene riproposto al Centro Professionale Tecnico di Lugano-Trevano (CPT) dopo l’esperienza inaugurale dello scorso autunno. Nel caso specifico si tratta di un progetto nazionale che affronta l’influenza dei social media sulle questioni legate all’identità in relazione a migrazione, razzismo, parità fra i sessi e digitalizzazione. Nel titolo «I Girl – I Boy – I Phone» sono già racchiuse tutte le tematiche sottoposte agli allievi delle scuole professionali e di altri istituti interessati alla proposta. Adattato nella versione italiana dal Teatro Pan di Lugano, il progetto ha suscitato interesse sia negli studenti, sia nei docenti che li preparano alla rappresentazione, approfondendo in seguito con la classe le questioni che la medesima solleva.

Per un consuntivo dell’esperienza bisognerà attendere la fine di questa sessione di spettacoli destinati anche alla Scuola Specializzata per le Professioni Sanitarie e Sociali e al Pretirocinio, ma il direttore del CPT Roberto Valaperta conferma ad «Azione» la crescente partecipazione e i riscontri positivi di un metodo innovativo per il Ticino. «Gli argomenti trattati da «I Girl – I Boy – I Phone» – precisa il direttore – rientrano nel programma di cultura generale della formazione professionale di base. Vengono quindi trattati anche durante le ore di lezione. Negli spazi comuni del Centro sono inoltre allestite due esposizioni su temi quali la migrazione e la diversità per mantenere viva l’attenzione su queste problematiche. Il Teatro Forum offre l’opportunità di affrontarle con un maggiore coinvolgimento da parte degli allievi. Questi ultimi giungono all’evento preparati, ma senza che sia tolto loro l’effetto sorpresa. Il dossier del progetto è completo e ben preparato con numerosi spunti di approfondimento. Diversi docenti hanno sfruttato questa possibilità elaborando a loro volta materiale didattico mirato».

Il Centro Professionale Tecnico di Trevano ospita a rotazione circa 1500 allievi suddivisi in oltre 180 classi con una maggioranza di sesso maschile pari a circa il 90 per cento. In ottobre al Teatro forum hanno partecipato diverse classi del primo e del secondo anno e diverse classi di terza del CSIA (Centro Scolastico per le Industrie Artistiche). Con gli spettacoli in programma questa settimana tutti gli allievi dei primi due anni del CPT avranno avuto l’opportunità di sperimentare dal vivo cosa significhi assistere ad una scena di oppressione con la possibilità di intervenire per tentare di cambiare il corso degli eventi. «Non è sempre facile suscitare la partecipazione attiva degli allievi – aggiunge Roberto Valaperta – ma abbiamo constatato che funziona bene. Emergono da parte loro riflessioni profonde e interessanti su come vivono i momenti delicati, momenti che possono riscontrare nella vita reale, a scuola, sul lavoro, ma anche con gli amici».

Le situazioni che vanno in scena in «I Girl – I Boy – I Phone» sono racchiuse in una storia di mezz’ora che il gruppo – dai 40 agli 80 studenti – vede una prima volta nel suo insieme. In seguito la moderatrice li invita ad intervenire in occasione di una seconda recita caratterizzata da interruzioni e nuovi sviluppi. Gli allievi con le loro opinioni e soprattutto con le loro azioni sul palco interagiscono con gli attori cercando di trasformare la storia. «Per suscitare emozioni forti e la conseguente reazione del pubblico è essenziale disporre del testo adeguato finalizzato a questo scopo», spiega Cinzia Morandi, regista e moderatrice dell’evento. Membro del gruppo fondatore del Teatro Pan, lavora da oltre trent’anni con i giovani, ai quali il Pan dedica la sua attività di creazione, produzione e rappresentazione teatrale. Con Sissy Lou Mordasini l’anno scorso ha curato la versione in italiano di «I Girl – I Boy – I Phone», promosso da Travail Suisse e ideato dal Teatro Maralam di Zurigo. Prosegue Cinzia Morandi: «Il testo in italiano è stato concepito da Sissy Lou Mordasini, esperta di Teatro Forum. Insieme abbiamo tradotto e adeguato il dossier, cercato il materiale da utilizzare per le proiezioni in scena e dato vita alla storia con i nostri attori che interpretano tre personaggi. Infine abbiamo testato la rappresentazione con un gruppo di adulti, categoria alla quale il metodo del Teatro Forum era destinato in origine».

Il Teatro Forum è stato infatti ideato dal regista brasiliano Augusto Boal negli anni Sessanta con l’idea di attivare gli spettatori (spett/attori) di fronte a ciò che non ritengono giusto, offrendo strumenti di riflessione e cambiamento sia personale che collettivo. «Il principio del Teatro Forum – precisa la regista – è quello di far reagire dapprima con l’istinto, interrompendo la scena perché si percepisce che quanto si vede non è giusto. In un secondo tempo si propongono comportamenti alternativi per modificare in meglio la situazione. L’ideale è lavorare con un gruppo di almeno una quarantina di persone, in modo che ognuno si senta libero di intervenire e che opinioni diverse possono ricevere il sostegno di una parte dei presenti. Va precisato come l’obiettivo del Teatro Forum non sia quello di offrire risposte agli interrogativi sollevati, quanto piuttosto proprio di porli in modo da poter essere oggetto di discussione. In questo modo si mettono a confronto più punti di vista arricchendo il percorso di ognuno, anche degli stessi attori».

Proporre questo tipo di percorso all’interno della scuola è possibile grazie al sostegno di numerosi enti. Patrocinato da Travail Suisse con la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori delle scuole professioni e l’Associazione svizzera per l’insegnamento della cultura generale, «I Girl – I Boy – I Phone» ha potuto beneficiare nella fase iniziale del supporto della SEFRI (Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione) e di SWISSMEM. Per continuare il progetto è stato chiesto un finanziamento a education21.

Il lavoro teatrale e in particolare il Teatro Forum – confermano gli intervistati – costituisce per i giovani una grande opportunità di formazione che permette di allenare riflessione ed espressione in forma creativa. Molestie informatiche a scuola, pressioni esterne ed interne nell’ambito aziendale, immagini intime che finiscono su internet sono situazioni di vita reale che grazie al Teatro Forum possono essere simulate in uno spazio protetto secondo il principio «cosa succede se…». I futuri professionisti, recita la Carta del CPT, devono puntare all’eccellenza e all’efficienza professionali, ma devono anche disporre delle competenze umane e sociali che «fanno di ogni persona un attore indispensabile alla società». Da parte sua il Teatro Pan sta raccogliendo attraverso giochi di teatro dati fra gli allievi di scuola media per sviluppare a partire da questa esperienza un progetto di Teatro Forum per questo ordine di scuola.

Informazioni
www.igirlboyphone.ch
www.teatro-pan.ch
www.cpttrevano.ti.ch