La notizia dell’Ufficio sicurezza alimentare e veterinaria (Usav) è di quelle che danno adito a qualche interrogativo: l’obbligatorietà federale dei corsi per detentori di cani è stata abrogata il 31 dicembre 2016. La decisione è maturata in seguito a una mozione depositata il 18 marzo dello scorso anno dal consigliere agli Stati Ruedi Noser, in base alla quale «il Consiglio federale è incaricato di abolire l’obbligo per i detentori di cani di conseguire l’attestato di competenza».
Mozione accettata dal Consiglio degli Stati a giugno 2016, e dal Consiglio nazionale a settembre. Il Consiglio federale ha così deciso di abrogare l’articolo 68 OPAn che disciplinava i corsi obbligatori per tutti i detentori di cani, con effetto il primo gennaio 2017. Dal canto suo, l’Ufficio del veterinario cantonale ticinese comunica che in Ticino questa modifica non comporta conseguenze per la Legge sui cani (ndr: per “Legge sui cani” si intende solo quella cantonale inerente le 30 razze soggette a restrizione), che resta integralmente in vigore. Ciò significa che da noi «non vi sono cambiamenti riguardo ai corsi obbligatori per la tenuta dei cani delle razze soggette all’obbligo di autorizzazione». Di pari passo, il timore della Federazione cinofila ticinese sta nel fatto che la popolazione ticinese possa recepire la decisione federale come «un fallimento dei corsi obbligatori» e che si faccia largo il pregiudizio che l’educazione dei cani risulti inutile. Di fatto, parecchi istruttori e addetti al lavoro nell’ambito cinofilo sono convinti dell’importanza dei corsi d’educazione cinofili che aiutano proprietario e cane a inserirsi correttamente nella nostra complessa società, aiutando a conoscere, e interpretare, il linguaggio dei nostri amici a quattro zampe.
Comprendere i segnali che il cane ci mostra in differenti situazioni nelle quali si viene a trovare favorisce una buona convivenza e aiuta a prevenire i problemi generati spesso da un modo non sufficientemente consono di tenere l’animale. A questo punto è lecito chiedersi se i nuovi proprietari, e i proprietari di un nuovo cane, saranno abbastanza coscienti e responsabili per seguire da soli i corsi, approfittando dunque di tutti i benefici, come imparare a conoscere il proprio nuovo amico e capire cosa significa avere il primo cane. È innegabile che questi corsi permettono l’accesso ai nuovi metodi educativi e d’apprendimento. Abbiamo parlato, con un’esperta, delle conseguenze della decisione di abolire l’obbligatorietà dei corsi OPAn: «Non basta amare gli animali per sapersene occupare; nello specifico, occuparsi di un cane è un impegno serio e importante da assumere». Così esordisce la titolare del Centro cinofilo Mulino Prudenza di Novazzano, Corinne Ferrari.
Al Mulino Prudenza, Corinne Ferrari è allevatrice di Border Collie e lavora con i cani in diverse discipline sportive come agility, obedience e altro. Guardiana d’animali con diploma federale e Pet coach in comportamento (allieva del dottor Joel Dehasse, comportamentalista, titolare di una cattedra all’Università di Zurigo), Corinne è stata fra i primi istruttori cinofili ad aver conseguito l’abilitazione quale istruttrice per corsi OPAn in Ticino, e ha l’abilitazione per il corso riconosciuto inerente le trenta razze. Così parla dell’esperienza acquisita nell’ambito di questi anni di corsi obbligatori: «Nel frequentare i corsi, diversi cani hanno potuto finalmente correre liberi; questo è il problema più grosso che si presenta ai proprietari, dato che non possono lasciarli scorrazzare ovunque». L’istruttrice ribadisce l’importanza di un luogo di libera socializzazione dei cani: «Per una migliore relazione con il padrone, e per una buona socializzazione con altri cani». In quanto alla parte più educativa, «durante i corsi si è potuto lavorare parecchio sul lato comportamentale, risolvendo molti problemi sul nascere; non dimentichiamo che l’educazione porta al controllo del cane che, una volta ben educato, potrà essere liberato nelle apposite aree così adibite e saprà comportarsi bene». Cani felici ed educati, dunque, se i proprietari hanno compreso come tenerli, insegnando loro a vivere insieme a noi.
«I corsi teorici (ndr. che dovrebbero precedere l’acquisto del cane) erano altresì molto importanti, perché servono a farsi un’idea di cosa significhi avere un cane prima di acquistarlo; si capisce che non è una moda, si valuta se si dispone del tempo necessario per prendersene cura a dovere, ma si comprende soprattutto che decidere di vivere con un cane diventa una scelta di vita».
E oggi, con il decadimento dell’obbligatorietà a frequentare questi corsi, le persone sono comunque coscienti della loro valenza?
Corinne ha le idee chiare e reputa marginale l’obbligatorietà: «Prima della legge la gente frequentava comunque i nostri corsi, perché li rendiamo interessanti e attrattivi: come istruttori non si devono perdere di vista gli obiettivi di cui abbiamo parlato, ma è necessario rendere questi incontri entusiasmanti per proprietari e cani». La qualità dell’istruzione fa dunque la differenza ed è la risposta ai timori che oggi, non più obbligati dalla legge, i detentori di cani non si occupino più di verificare le proprie conoscenze e acquisirne delle nuove insieme al proprio animale.
«Proponiamo corsi di sensibilizzazione e di gioco; insegniamo alle persone la relazione giocosa col cane, l’educazione, facciamo prendere loro coscienza delle necessità dell’animale e li facciamo divertire insieme», racconta Corinne Ferrari che per ora non vede calare gli interessati a partecipare ai corsi proposti, anche se non più obbligatori. «Forse non interesseremo più alcune persone, ma molti comprenderanno che si tratta di momenti importanti e di grande utilità, li frequenteranno comunque e inviteranno altri a fare altrettanto».
Corinne termina con un’efficace similitudine: «Se acquisto un’automobile e non prendo la patente, non posso guidare. È la stessa cosa: se decido di avere un cane, devo in qualche modo prendere la patente di proprietario». Di buon proprietario, aggiungiamo noi.