Le preoccupazioni stringenti degli apprendisti in questo difficile momento riguardano il proseguimento e la conclusione della formazione, ma pure chi, al termine della scuola dell’obbligo, vorrebbe optare per un tirocinio vede sconvolti i propri piani di ricerca di un posto di lavoro. Una ricerca che passa anche dai colloqui, ai quali gli adolescenti si confrontano in molti casi per la prima volta. Pro Juventute sta sperimentando in alcune scuole medie ticinesi un progetto pilota, proponendo prove di colloquio con professionisti che hanno esperienza nei processi di assunzione. Sebbene l’iniziativa sia momentaneamente bloccata, offre l’opportunità di approfondire questo tipo di sostegno agli studenti e di evidenziare i principali consigli a loro rivolti nell’ambito della ricerca di un posto di apprendistato.
Avviato con successo nella Svizzera tedesca nel 2015 e in quella romanda nel 2018, il progetto Prove di colloquio di Pro Juventute è giunto circa un anno fa nella Svizzera italiana. Benchè i sistemi scolastici siano diversi, Valeria Schmassmann, responsabile del progetto per l’Ufficio Svizzera italiana della Fondazione, è riuscita ad adattarlo alle esigenze della nostra realtà, destinandolo agli allievi di quarta media che dimostrano interesse nel mettersi alla prova. «L’obiettivo – precisa la responsabile – è sostenere e motivare gli studenti attraverso consigli pratici derivanti dalla loro esperienza di colloquio». Preparare un Curriculum Vitae e redigere una lettera di motivazione sono i primi compiti assegnati agli allievi i quali, dopo qualche settimana, simulano un colloquio di assunzione. Dall’altra parte del tavolo siedono professionisti di grandi aziende che si offrono per questo compito nell’ambito del volontariato proposto ai dipendenti dai loro datori di lavoro. Essi ricevono in anticipo i dossier dei giovani che incontreranno e possono contare su un briefing di Valeria Schmassmann. Spiega quest’ultima: «Il messaggio da trasmettere ai volontari è legato all’attitudine positiva che devono mantenere. Il formulario di valutazione serve per poter esprimere consigli semplici attraverso esempi concreti, evidenziando ciò che andava bene e ciò che può essere migliorato».
Ogni prova di colloquio dura circa 45 minuti e implica l’assenza dell’allieva/o solo da una lezione, senza influire sul palinsesto scolastico. Cosa avviene esattamente in questo lasso di tempo? Risponde la nostra interlocutrice: «Il primo contatto di pochi minuti è informale e spiega all’allieva/o come si procederà durante la simulazione. Si ripete poi l’entrata nella sala e il saluto (questa volta tutti si danno del lei) prima di passare al colloquio vero e proprio di una durata massima di 25 minuti. Altri 10-15 minuti sono dedicati al feedback sull’intervista e sulla documentazione presentata. È importante che i candidati capiscano come reagire a determinate sollecitazioni, soprattutto a quelle che non si aspettano. “Ha domande per noi?” e “Perché dovremmo assumere proprio lei?” sono interrogativi ricorrenti nei colloqui di assunzione ed è pertanto bene prepararsi una risposta. Così come è pratico portare fogli e penna per delle annotazioni».Questi esempi confermano come anche piccoli suggerimenti possano aiutare i giovani ad arrivare preparati e quindi più tranquilli a un reale colloquio di lavoro. Valeria Schmassmann evidenzia che le ragazze e i ragazzi incontrati sinora sono bravi ed educati. Mancano invece sovente di autostima, per cui a maggior ragione è essenziale motivarli ed aiutarli ad aver fiducia in se stessi. I loro interessi a livello professionale spaziano dall’informatico all’elettricista, dal meccanico all’impiegato di commercio per i maschi, mentre il genere femminile, a parte il comune ambito commerciale, predilige settori come quello sanitario o della vendita.
Finora l’esperienza di un colloquio di lavoro simulato ha interessato quasi 200 allievi ticinesi in una decina di sedi di scuola media. Dopo una prova con 12 studenti la scorsa primavera, il progetto è partito secondo programma nel settembre 2019. A causa dell’emergenza COVID-19 è stato momentaneamente sospeso nella sua forma originale. Ora alle scuole interessate si vuole però offrire la possibilità di farlo online. Le prime esperienze in questa modalità sono state effettuate con successo nella Svizzera interna nelle scorse settimane. Anche in Ticino tutto è pronto per questa versione del progetto. In ogni caso le prove di colloquio hanno già dimostrato la loro utilità e attirato l’attenzione delle scuole medie, alcune delle quali hanno chiesto a Pro Juventute di riproporle. Una valutazione interna della fase pilota permetterà di decidere come proseguire, anche se l’intenzione è quella di estendere il progetto. Un progetto che va al di là delle tecniche di colloquio, offrendo ai giovani la possibilità – precisa la responsabile – «di comprendere in quale misura sostenere un colloquio di lavoro sia importante per la propria individualità e per potersi inserire in modo agile ed efficace nel contesto sociale, per contribuire, ciascuno secondo le proprie possibilità, alla sua crescita. Questo concetto riflette il senso del progetto e corrisponde alla strategia educativa della Fondazione Pro Juventute Svizzera».I dati relativi al resto della Svizzera confermano da parte loro l’interesse per questa iniziativa mirata, destinata in particolare a chi è maggiormente in difficoltà nel gestire l’entrata nel settore professionale. Nella Svizzera tedesca si è progressivamente passati da una giornata con 19 allievi nel 2015 a quasi 1400 allievi nel 2019. Notevole balzo in avanti pure nella Svizzera romanda, dove gli allievi incontrati sono aumentati da 191 nel 2018 a 801 nel 2019.
L’offerta di Pro Juventute è gratuita e necessita di un paio di mesi di preparazione. Essa rientra in una serie di programmi a livello nazionale finalizzati a identificare le nuove sfide con le quali sono confrontati in questo caso gli adolescenti per poter poi intervenire accompagnandoli con un sostegno mirato che valorizzi le loro potenzialità. La fiducia nelle capacità dei giovani è uno dei principi cardine dell’attività di Pro Juventute, che con questo progetto intende aiutarli a superare la delicata fase del passaggio dalla scuola dell’obbligo al mondo del lavoro.