L’onda dinamica

Motori - La BMW presenta la moto del futuro anticipando i tempi di diversi decenni
/ 24.10.2016
di Mario Alberto Cucchi

Los Angeles. Questa la sede scelta da BMW per presentare a metà ottobre la sua visione della motocicletta del futuro. Nell’ambito della mostra «Iconic Impulses. The BMW Group Future Experience», il responsabile design Motorrad del Gruppo tedesco, Edgar Heinrich, ha spiegato l’innovativo progetto di mobilità su due ruote che rientra nel piano strategico Vision Next 100: «Quando sviluppiamo una motocicletta, normalmente anticipiamo i prossimi cinque/dieci anni ma in questo caso il design team ha anticipato diversi decenni» racconta Heinrich. Questa moto, infatti, sembra davvero uscita da un film di fantascienza. Le linee futuribili sono comunque iconiche. 

Le caratteristiche principali? Telaio triangolare nero, linee bianche e la forma classica del motore boxer in cui è attiva l’unità di propulsione a emissioni zero. «Il telaio unisce la ruota posteriore e la ruota anteriore, descrivendo un’onda dinamica. Non sono visibili né cuscinetti né snodi, la moto appare colata in un pezzo unico» spiegano i designer. Gli ingegneri hanno ipotizzato un telaio flessibile. In pratica quando si gira il manubrio cambia la stessa conformazione dello chassis con un livello di resistenza e torsione proporzionale alla velocità. Detta in altre parole: uno sterzo leggero da fermo e rigido in velocità. 

I vari componenti della carrozzeria, come la sella, la copertura superiore del telaio e i parafanghi, sono realizzati in carbonio. Il propulsore che ricorda, come abbiamo detto, il tradizionale boxer, in questo progetto ha una forma varia a seconda della condizione di guida. Quando la moto è ferma aderisce al telaio ma, non appena si parte, il blocco motore fuoriesce lateralmente adattandosi alla guida ottimizzando l’aerodinamica e la protezione contro il maltempo per il guidatore. Insomma non solo design ma tanta tecnologia. 

Lascia a bocca aperta il concetto di self balancing. Teoricamente non sarà più possibile cadere dalla moto perché si è perso l’equilibrio dal momento che questa due ruote sta «in piedi» da sola. I sistemi di assistenza attivi mantengono automaticamente la motocicletta in equilibrio, sia durante la guida sia quando è ferma. Lo scambio d’informazioni tra guidatore e veicolo avviene essenzialmente attraverso il visore, un occhiale per la lettura di dati che copre il campo visivo del pilota e funge inoltre da parabrezza. Una tecnologia simile a quella usata dai piloti di aerei caccia militari. 

BMW Motorrad Vision Next 100 ipotizza che per andare in moto non sarà più necessario utilizzare il casco e la classica tuta in pelle ma bensì una comoda e leggera tuta in grado di rinfrescare o riscaldare il guidatore a seconda delle necessità. Non solo: la struttura flessibile a nastri della tuta e delle calzature è ispirata ai fasci muscolari ed è in grado di supportare e rilassare attivamente il pilota. Inoltre un gruppo di sensori integrati nell’equipaggiamento del guidatore monitorano una serie di dati, come il polso e la temperatura corporea, così che la tuta può adattare la climatizzazione in presenza di freddo o di stress. Assenti le classiche protezioni ma teoricamente grazie ai sistemi intelligenti digitali di assistenza non si dovrebbe mai cadere. 

Una motocicletta «digitale» connessa con il suo pilota ma anche con il mondo che la circonda. Una due ruote che prevede le intenzioni del suo proprietario ma anche degli altri utenti della strada. Una motocicletta ecologica che quasi quasi ti porta in giro lei. Sogno o realtà? Un prototipo che a oggi rappresenta sicuramente un sogno, anzi una «visione» di come potrebbe essere la motocicletta del 2050. Non per questo meno affascinante.