Lavorare tra Ticino e Grigioni

Mitarbeiter-Sharing – Un progetto pensato per il settore alberghiero offre la possibilità di lavorare d’estate nelle strutture ticinesi e d’inverno in quelle grigionesi riducendo così i periodi di disoccupazione
/ 15.04.2019
di Nicola Mazzi

«Estate al lago, inverno sulla neve». Questo il motto del progetto Mitarbeiter-Sharing. Un’idea legata alla sharing economy che coinvolge il settore alberghiero.
Una proposta innovativa e interessante che sta prendendo piede alle nostre latitudini grazie anche al sostegno della Confederazione e dei Cantoni.

Di che cosa si tratta? È piuttosto semplice da spiegare ma è utile fare un passo indietro, partendo da un fatto: il settore alberghiero in Ticino è per sua natura stagionale. Molte strutture ticinesi, infatti, lavorano dalla tarda primavera all’autunno, ma nella stagione invernale sono chiuse oppure operano a regime ridotto. Di conseguenza numerosi lavoratori devono iscriversi alla disoccupazione per quel lasso di tempo.

Allo scopo di evitare agli impiegati di doversi trovare senza un lavoro per un periodo dell’anno e su spinta della Confederazione, il Ticino e i Grigioni hanno stretto una sorta di alleanza. In sostanza hanno creato un progetto in cui alcuni alberghi dei due Cantoni offrono posti di lavoro in alta stagione. In modo che i lavoratori del settore possano lavorare d’estate in Ticino e d’inverno nei Grigioni, evitando quindi la disoccupazione.

Un’azione partita qualche anno fa e che ora sta entrando nel vivo. Alla fine del 2018 è infatti terminata una prima fase di prova e da quest’anno l’associazione che ha preso in mano il progetto dovrà autofinanziarsi e camminare con le proprie gambe. Ce lo spiega uno dei responsabili: Marcel Krähenmann, direttore e proprietario del Boutique-Hotel La Rocca, di Ronco sopra Ascona.

«Lo scorso autunno – afferma – è stata lanciata la nuova piattaforma online www.jobs2share.ch/it che automatizza il processo di scambio tra i lavoratori e i datori di lavoro. I collaboratori possono creare gratuitamente un profilo personale sul sito e così vedere i posti vacanti nei vari alberghi per la stagione seguente, mentre gli albergatori, iscrivendosi, hanno la possibilità di offrire le posizioni libere».

Come detto, il nuovo portale «è il frutto del lavoro svolto negli ultimi anni, in cui abbiamo potuto testare le varie esigenze sia dei lavoratori sia degli albergatori. Ora le esperienze fatte sono state tradotte appunto in questo luogo virtuale, ma molto concreto; un portale nel quale abbiamo investito quasi 300mila franchi per favorire lo scambio del personale da una stagione all’altra».

Un progetto nato con un ampio consenso e da una collaborazione tra pubblico e privato. Infatti, oltre alle strutture alberghiere vi hanno partecipato con convinzione le associazioni di categoria come hotelleriesuisse Grigioni e hotelleriesuisse Ticino, così come la Scuola Superiore di Tecnica e Economia HTW (Hochschule für Technik und Wirtschaft) di Coira, ma soprattutto hanno aderito il Canton Ticino, i Grigioni e la SECO (Segreteria di Stato dell’economia). «Il sostegno alla prima fase è di 500mila franchi l’anno per tre anni ed è arrivato dai Cantoni e dalla Confederazione», rileva Krähenmann. «Un investimento sicuramente importante che ha l’obiettivo di ridurre la disoccupazione nel settore alberghiero con conseguente risparmio di diversi milioni per lo Stato. Adesso, finiti i test, stiamo mettendo in pratica quanto abbiamo appreso e i primi segnali che abbiamo ricevuto sono sicuramente positivi».

La fase pilota era controllata e i partecipanti sono stati limitati a poco più di un centinaio: «lo abbiamo fatto per seguire al meglio le loro esigenze e per osservare se e come funzionavano i passaggi lavorativi tra il Ticino e i Grigioni. Era importante analizzare con cura le informazioni raccolte per poi essere pronti con la piattaforma. Ora, invece, le cose cambiano. Più partecipanti avremo, più il progetto Mitarbeiter-Sharing potrà funzionare. L’obiettivo, sul breve termine, è quello di arrivare a 200-300 passaggi dall’inverno all’estate, ma sul medio periodo vogliamo contare su una crescita costante nel tempo di alberghi e collaboratori. Più hotel possiamo inserire nella piattaforma più ampia sarà l’offerta di posti di lavoro da mettere a disposizione dei lavoratori», evidenzia ancora il nostro interlocutore.

In questo senso si stanno osservando diverse nuove registrazioni al sito. «Nei primi anni, oltre ai lavoratori abbiamo limitato anche la presenza di strutture alberghiere a una quarantina (divise equamente tra i due Cantoni), ma da quando abbiamo aperto la piattaforma abbiamo potuto contare su una trentina di nuovi registrati, anche da regioni diverse da Ticino e Grigioni».

Tuttavia il progetto è stato pensato soprattutto per questi due Cantoni e gli incentivi sono mirati alle due realtà. «Infatti, tengo a precisare che il sito, oltre a offrire delle occasioni di lavoro attraverso scambi tra inverno ed estate, lo fa riducendo al minimo la burocrazia. Questo grazie all’importante sostegno degli Uffici regionali di collocamento (URC) i quali propongono subito l’idea ai nuovi disoccupati del settore alberghiero e ne facilitano lo sviluppo. Tra i vantaggi i collaboratori che vi partecipano hanno diritto a un periodo di sei settimane l’anno di disoccupazione senza essere obbligati a effettuare ricerche di lavoro: un unicum in Svizzera». Ciò consente loro di colmare in maniera snella ed efficace eventuali periodi senza guadagno durante le stagioni intermedie. Da precisare anche che nel caso in cui il progetto pilota dovesse riscuotere successo, questa regolamentazione potrebbe essere estesa al resto del Paese, addirittura con conseguente modifica della Legge sulla disoccupazione.

Da notare, per terminare, che la validità del progetto Mitarbeiter-Sharing è stata riconosciuta oltre i nostri confini, in quanto l’idea è arrivata in finale al Premio Innovazione dell’Associazione delle Regioni Alpine Arge Alp, che consiste in 25’000 euro. Un riconoscimento che ne sottolinea il ruolo innovativo e ne esemplifica il potenziale.