(Foto: Ziga)

La regalità piumata

Mondoanimale - Pieni di risorse, coraggiosi e talentuosi: sono i galli dello zodiaco cinese di quest’anno
/ 30.01.2017
di Maria Grazia Buletti

Si dice che il gallo canti all’alba perché consapevole di essere il «Re del pollaio». Si dice sia perché è un sovrano dispotico e geloso che non accetta la presenza di un altro gallo nel suo territorio. E la saggezza popolare parrebbe dare ragione a questa tesi quando crea una similitudine tra due persone litigiose e «due galli in un pollaio», che si sfidano e confrontano su uno stesso piano professionale, di vita o di altro. Ma all’alba il gallo non canta per scoraggiare eventuali antagonisti, e neppure per rammentare a tutti di essere il numero uno (il maschio più potente) del pollaio.

Secondo una ricerca dell’Università di Nagoya, in Giappone, il canto del gallo non è neppure una risposta al sorgere del sole. Le credenze popolari e le convinzioni moderne sono state sconfessate proprio dai risultati di questo studio nipponico che ha dimostrato come in un ambiente di luce artificiale il gallo canta comunque ogni 23,8 ore. Eppure, quest’anno appena iniziato, il nostro bel gallo (Gallus Gallus) ne avrebbe di motivi per cantare e pavoneggiarsi. E perdonate il termine che riporta a un altro magnifico volatile da fattoria.

Il gallo ha di che essere felice perché il 2017 è ufficialmente l’anno a lui dedicato dall’Oroscopo cinese. Decimo segno su dodici, esso è parte di un Oroscopo in cui ogni anno è correlato a un animale secondo cicli di 12 anni. Nello specifico, il segno del Gallo include gli anni 1921, 1933, 1945, 1957, 1969, 1981, 1991, 2005, 2017 e, in futuro, 2029. Sempre secondo lo Zodiaco cinese, i nati negli anni summenzionati, appartengono per l’appunto al segno del Gallo e questo sarà il loro anno… «sebbene non propriamente fortunato».

Gli esperti in materia spiegano che: «Nell’anno del proprio segno non si avrà fortuna in ogni aspetto della propria vita». Perciò si consiglia ai Galli nati in gennaio e febbraio di prestare particolare attenzione a quando cade il nuovo anno cinese (ndr: 28 gennaio) per poter confermare il loro segno di nascita e di restare dunque molto cauti da quel momento in poi. Prima di riprendere a parlare del nostro Gallus Gallus, quello vero con cresta e piume, due righe sulla personalità del gallo-essere umano: «Le persone nate sotto il segno del Gallo sono molto attente; coraggiose e talentuose, esse credono molto nelle loro possibilità; sono sempre attivi, simpatici e popolari fra le persone». E giusto per non lasciare col fiato sospeso chi un po’ scaramantico lo è: «Le persone del segno del Gallo, nel loro anno godranno di buona salute».

Parrebbe che il gallo sia un animale piuttosto sottovalutato, sebbene gli si debba riconoscere un’eleganza innata, col suo piumaggio in genere di un rosso tendente al marrone e una lunga cresta fatta di pelle di un color rosso acceso sulla testa, anche se queste caratteristiche variano molto a seconda della specie. Ad esempio, la Araucana allevata in Sud America è senza coda e presenta una cresta molto più sottile rispetto alle specie allevate in Europa. Ad ogni modo, il gallo si trova in tutto il mondo, e quello che vive alle nostre latitudini (Gallus domesticus) appartiene al genere Gallus e alla specie Gallus Gallus; raggiunge anche i dieci anni di vita e, da adulto, arriva a pesare fino a tre chilogrammi.

Di questo magnifico animale molto territoriale (ed ecco il motivo per cui è difficile allevare due galli in uno stesso pollaio) si sa che è onnivoro: oltre che di granaglie, si nutre di insetti e piccoli vermi che mangia direttamente dal terreno, scavando con l’ausilio delle zampe. Pur essendo un volatile, esso non è in grado di compiere grandi voli, ma riesce comunque a oltrepassare le staccionate grazie ai suoi lunghi salti. Parecchie sono le curiosità ad esso legate; soprassedendo sulla questione filosofica che si chiede se sia nato prima l’uovo o la gallina, potremmo chiarire le differenze fra pollo, gallo e cappone. Fra queste definizioni di uno stesso volatile, il termine pollo è usato in modo generico per indicare la tipologia di uccelli domestici, maschi e femmine, che raspano e beccano. In questo caso, la distinzione non si compie per sesso quanto per età: i polli sono gli appartenenti alla specie in questione che abbiano superato i quattro mesi di vita.

E veniamo al gallo che potremmo definire un pollo molto cresciuto, indubbiamente di sesso maschile, che presenta un’altra particolarità: fa il «gallo nel pollaio», e ciò significa che è adibito essenzialmente alla riproduzione e viene pertanto circondato da un elevato numero di esponenti femminili della sua razza, le galline. Per lui, dunque, l’espressione «andare a letto con le galline» significa tutt’altra cosa che non andare a dormire presto, al calar del sole.

Infine, il cappone è una via di mezzo fra pollo e gallo, la cui peculiarità più significativa sta nel fatto di non poter contribuire alla riproduzione della specie perché viene infatti castrato alla tenera età di due mesi, per scopi puramente consumistici. Capponi a parte, proprio per la sua funzione riproduttiva, l’arrivo del gallo nel pollaio crea subito una gerarchia nel gruppo di galline e saranno quelle più giovani ad avere la precedenza per l’accoppiamento. A questo punto non possiamo esimerci dal descrivere brevemente la vita del pollaio, definendo il ruolo della gallina-chioccia: essa è una gallina che si è accoppiata col gallo del suo pollaio e depone le uova fecondate nel suo nido. Dopo averne deposte una quindicina, inizia a covarle, vale a dire a tenerle in caldo per circa tre settimane. La chioccia è perciò la gallina che cova le proprie uova. L’attività del nostro gallo può rivelarsi molto intensa e proficua, in quanto nel corso dell’anno la gallina depone da 200 fino a 250 uova dalle quali potrebbero nascere i pulcini solamente se il gallo le ha fecondate.

Dulcis in fundo, dobbiamo riconoscere al gallo un grande interesse da parte nostra, nella storia, nelle canzoni, nei modi di dire e nei proverbi dai quali abbiamo tratto quest’ultima perla di saggezza: «Trovò un gallo, un diamante nel ruspare, lo gettò e disse: io non ne so che fare». Che sia anche un po’ saggio, il nostro Gallus domesticus?