Il web offre possibilità fino a poco tempo fa inimmaginabili per la raccolta e la condivisione di documenti, un’evoluzione che ha modificato profondamente non solo gli archivi istituzionali ma anche quelli privati, dove si custodiscono testimonianze dirette del nostro passato, quelle che toccano l’emotività oltre che la curiosità. In questo ambito nella Svizzera italiana da qualche mese si sta muovendo un progetto voluto dalla Fondazione Patrimonio Culturale della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana (RSI). Si chiama lanostraStoria.ch, è accessibile a tutti e racconta di noi, del nostro territorio, della nostra gente. Ne abbiamo parlato con il redattore responsabile e moderatore Lorenzo De Carli, che è anche un collaboratore di «Azione» e che, sulle nostre pagine, proporrà nei prossimi mesi una sorta di «finestra sul nostro passato» avvicinandoci così ai contenuti che man mano arricchiranno la piattaforma.
Lorenzo De Carli, che cos’è la piattaforma «lanostraStoria.ch» e come è nata?
Si tratta di un portale web che consente a chiunque di creare un proprio account dove pubblicare contenuti multimediali dedicati alla storia della Svizzera italiana. È nato dalla volontà della Fondazione Patrimonio Culturale della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana di offrire anche nella nostra regione linguistica una piattaforma di storia partecipativa come «notreHistoire.ch». La piattaforma – di cui è responsabile Mauro Ravarelli, pure responsabile delle Teche RSI – è stata realizzata con un software specificamente sviluppato per svolgere attività editoriali collaborative. Ciò significa che se privati, musei e archivi sono liberi di creare il proprio profilo personale o istituzionale, «lanostraStoria.ch» focalizza l’attenzione degli utenti sui documenti e sulla loro aggregazione, incoraggiando la condivisione e il commento.
Quali sono gli scopi?
L’obiettivo è quello di creare uno spazio pubblico, dove lasciare la libertà di pubblicare e condividere documenti utili allo scopo di tratteggiare la storia della Svizzera italiana. È un esempio di uso sociale degli archivi privati e pubblici.
Ci sono già siti web molto belli, realizzati con l’intenzione di salvaguardare la memoria del nostro paese: il Museo della memoria, per esempio, o l’Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla. La piattaforma «lanostraStoria.ch» svolge un’azione complementare e federativa. Complementare perché fornisce agli utenti non solo contenuti, ma – gratuitamente – gli strumenti necessari per pubblicarli autonomamente; federativa perché consente a qualunque archivio o museo che già abbia un sito di pubblicare su «lanostraStoria.ch» una selezione dei contenuti con il doppio scopo di permetterne una facile condivisione e, nello stesso tempo, di attirare l’attenzione sulla loro attività.
Che cosa viene raccolto e pubblicato? Come valutate la qualità del materiale?
Le tipologie di documenti che, per ora, la piattaforma può ospitare sono quattro: video, audio, foto e testi. Con queste tipologie, in un contesto editoriale privo di banner e di pubblicità, gli utenti, nei loro profili, possono creare dei dossier articolati in capitoli; oppure realizzare delle raccolte.
Il principio di fondo che orienta l’attività editoriale della piattaforma è quello della knowledge sharing culture, vale a dire quella cultura che accorda un particolare valore alla condivisione delle conoscenze. In questa prospettiva la qualità del materiale non è intrinseca ai documenti stessi, ma al valore di conoscenza generato dal loro uso sociale, dalla loro capacità di dar luogo a narrazioni – anche quelle degli storici professionisti.
Chi può partecipare? E come?
La partecipazione è aperta a chiunque abbia interesse per il progetto editoriale e ne accetti le regole di comportamento. Per fruire senza restrizioni di tutti i documenti disponibili non occorre far nulla. Viceversa, per commentare, pubblicare e condividere bisogna avere un account. La creazione di un account offre anche la possibilità di creare un profilo dell’utente. Si può essere un utente privato, e in questo caso ci si presenta con nome e cognome; oppure si può essere un utente istituzionale, come per esempio un museo o un’associazione. Il profilo comincerà ad essere mostrato al pubblico non appena l’utente avrà pubblicato i primi suoi documenti.
A scuola, per esempio, si può immaginare che una classe o un gruppo di ricerca crei un account nel portale «lanostraStoria.ch» allo scopo di pubblicare documenti raccolti nel corso di uno studio, inserendo nel dossier realizzato qualunque altro documento disponibile nella piattaforma.
Come gestite la questione dei diritti d’autore?
Chi crea un account nella piattaforma «lanostraStoria.ch» s’impegna a pubblicare solo contenuti dei quali possiede i diritti. Siccome si tratta di una questione sempre un po’ spinosa, un paio di testi disponibili nella piattaforma forniscono le informazioni essenziali. Gli utenti possono scegliere di pubblicare i loro documenti, usando una delle varie opzioni disponibili. Noi suggeriamo la licenza Creative Commons CC-BY-NC-ND, che permette a chiunque di usare il documento pubblicato, a condizione di non modificarlo e di citare fonte e autore.
Nelle altre regioni linguistiche esiste una piattaforma simile? Con quale riscontro tra la popolazione?
La piattaforma editoriale «lanostraStoria.ch» usa la stessa tecnologia di «notreHistoire.ch», condividendone anche la struttura editoriale. Lanciata nel 2009 dalla Fondation pour la sauvegarde du patrimoine audiovisuel de la RTS (FONSART) e diretta da Françoise Clément, «notreHistoire.ch» conta ormai quasi centomila documenti e quattromila utenti attivi, quelli cioè che pubblicano contenuti con regolarità. Si tratta di un’iniziativa editoriale di successo e in continua evoluzione. In autunno, nei Grigioni, sarà inaugurata «nossaIstorgia.ch» in lingua romancia e l’auspicio è che possa presto veder la luce anche la versione in lingua tedesca.