Nella caffetteria sotto casa, ai piedi del Bosco Verticale a Milano, sulla lavagnetta con il menù, da un paio di giorni compare l’«Unicorn Latte», nella gelateria lì a due passi debutta il gusto «Magic Unicorn», una crema azzurra con dentro sparsi cuoricini colorati di zucchero. Le adolescenti amano l’unicorno. Con il pony dal corno in fronte e la criniera dai colori dell’arcobaleno, ci sono gadget d’ogni tipo: capi d’abbigliamento, pupazzi, ciabatte, ma anche smalti, creme, cover, borracce, porta-anelli, penne e chi più ne ha più ne metta. Le giovanissime s’inventano make-up e tinte di capelli a strisce rosa, azzurro, viola e giallo. E, se ormai sono i social a consacrare le tendenze, basta un dato su tutti: su Instagram all’hashtag #unicorn troviamo quasi 12 milioni di post fotografici. Insomma: tutte pazze per gli unicorni. Nuovi protagonisti anche di film come Unicorn Store (uscito su Netflix il 5 aprile) e di installazioni al Salone del mobile di Milano (dal 9 all’11 aprile). Così al Caffè delle mamme ci domandiamo: qual è il significato di questa moda? Per scoprirlo ci affidiamo a cinema e letteratura.
Protagonista e regista della commedia di formazione Unicorn Store, appena uscita sulla piattaforma streaming che consente agli abbonati di guardare film, serie Tv e documentari, è la premio Oscar Brie Larson. È la storia della giovanissima Kit, reduce dall’espulsione dalla scuola d’arte, suo malgrado tornata a vivere a casa dei genitori e costretta ad accettare un noioso lavoro d’ufficio. «Un unicorno? È la sola cosa che ho sempre voluto», ammette davanti a un bizzarro negoziante che vende ciò di cui le persone hanno bisogno e che si offre di aiutarla a realizzare il suo desiderio. Così l’unicorno diventa il simbolo di quel po’ di magia a cui tutti ambiscono nella vita e nello stesso tempo dell’importanza di inseguire i propri sogni. A maggior ragione quando crescere fa giustamente paura. «La cosa più adulta che tu possa fare è fallire in ciò che ti sta davvero a cuore», è l’incoraggiamento che viene fatto a Kit. Perché il coraggio di affrontare la vita è più importante degli inevitabili fallimenti. Il messaggio del film, incarnato nel pony con la criniera arcobaleno, è che se arriva il momento in cui è necessario riporre negli scatoloni i ricordi dell’infanzia, bisogna farlo senza mai smettere di sognare.
Dopotutto nel film uscito nel 1985 di Ridley Scott Legend, nomination al Leone d’Oro di Venezia, il Signore delle Tenebre per impadronirsi della Terra e fare scomparire per sempre luce e purezza deve eliminare gli ultimi unicorni esistenti, che con la loro essenza luminosa e divina mantengono puro il mondo. Gli si opporrà Jack (Tom Cruise) con la sua squadra di elfi: salvando l’ultimo unicorno salverà non solo il Pianeta, ma anche il suo amore per Lili.
E proprio per fare un tuffo tra i sogni – nel giorno della Festa Mondiale dell’Unicorno, il 9 aprile, che quest’anno ha coinciso con l’apertura del Salone del Mobile a Milano – in pieno centro città compare un appartamento da favola, completamente arredato a tema unicorno. Cuscini con arcobaleno, candele toni pastello, la sua figura che troneggia sulle pareti, mobili, lenzuola, decorazioni: tutto è studiato per rendergli omaggio. La «Unicorn House» è allestita da Booking.com, sito che a livello mondiale permette ai viaggiatori prenotare alloggi. Neanche a dirlo: le prenotazioni delle tre notti disponibili per poter dormire nella casa a 70 euro sono andate subito sold out (10, 11 e 12 aprile).
Harry Potter, nella saga fantasy di J.K. Rowling amatissima dagli adolescenti, lo consacra come animale magico. «Ogni bacchetta costruita da Olivander ha il nucleo fatto di una potente sostanza magica, Mr. Potter – si sente dire Harry nel quartiere di maghi Diagon Alley –. Usiamo peli di Unicorno, penne della coda della fenice e corde del cuore di draghi. Non esistono due bacchette costruite da Olivander che siano uguali, così come non esistono due unicorni, due draghi o due fenici del tutto identici. E naturalmente, non si ottengono mai risultati altrettanto buoni con la bacchetta di un altro mago». E quando nella Foresta Proibita l’unicorno muore Harry ammette di non avere mai visto nulla di così bello e così triste: le lunghe zampe affusolate si divaricano formando angoli strani, e la criniera bianco perla si sparge sulle foglie scure.
Nel cartoon Cattivissimo me la piccola Agnes in visita al Luna Park lo trasforma nel peluche più desiderato da milioni di bambini.
Insomma, al Caffè delle mamme siamo arrivate alla conclusione che l’unicorno rappresenta il bisogno degli adolescenti di sognare, di magia, di unicità. Per non dimenticarsi una volta grandi, come ammonisce il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exery, di essere stati piccoli.