La bellezza è nel dettaglio

Incontri – Gabriela Hess insegna calligrafia e nell’era dei touch screen non le mancano allievi interessati alla sua ricerca artistica che coniuga disegno e scrittura
/ 16.04.2018
di Alessandra Ostini Sutto

In un’epoca in cui si scrive sempre meno a mano può sembrare anacronistico parlare di calligrafia. Tuttavia c’è ancora chi è fermamente convinto che la manualità del segno non debba essere persa. Persino Steve Jobs, fondatore di Apple, nel momento in cui abbandonò gli studi universitari cominciò a seguire corsi dell’arte che insegna a tracciare la scrittura secondo canoni di eleganza storicamente definiti. Da essi imparò che la bellezza è nel dettaglio e che qualsiasi oggetto nato per scopi funzionali può avere il proprio punto di forza nella precisione e nell’estetica. 

Che la forma di una lettera non è secondaria al suo suono e al suo senso l’avevano già capito artisti e matematici del Rinascimento come Leon Battista Alberti o Luca Pacioli, i quali applicarono proporzioni geometriche ed equilibri classici alle lettere del lapidario romano. Oggi, nell’era dei sistemi digitali, si assiste al desiderio di recuperare questa pratica delicata, che scaturisce da un bisogno interiore di espressione sostenuto dal riconoscimento della scrittura come mezzo universale di comunicazione. A conferma di ciò, sono numerose le persone – di ogni provenienza culturale e sociale – che frequentano corsi di calligrafia. «Da anni insegno calligrafia e quello che osservo è il desiderio di un ritorno alla manualità – commenta Gabriela Hess titolare dell’atelier Calligraphic Design di Ponte Tresa – diversamente dalla pittura o dal disegno, la calligrafia comprende la lettera scritta, la comunicazione e questo è un altro degli elementi che suscita interesse». In questa nobile arte i singoli segni recano le impronte delle tante civiltà che si sono susseguite; riscoprirla vuol dire riappropriarsi della nostra storia, oltre a riscoprire un tempo lento e produrre qualcosa di unico e prezioso.

La calligrafia non è però da confondere con la grafia: «Essendo calligrafa, insegno soprattutto l’arte antica della scrittura. Ai miei corsi si impara a scrivere col pennino ad inchiostro, a eseguire vari stili di scrittura, come quella medievale, rinascimentale, ecc. Ciò col tempo contribuirà a migliorare la propria grafia, anche se questo non è lo scopo principale», afferma Gabriela Hess, che da oltre dieci anni insegna calligrafia in Svizzera e all’estero. Per imparare l’arte della calligrafia occorrono esercizio e pazienza, come quando si impara a suonare uno strumento. Servono attrezzature specifiche e modalità applicative che vanno apprese come per le altre tecniche artistiche. Generalmente si parte dallo studio dei modelli storici per poi passare alle scritture espressive. «In genere già durante l’insegnamento della calligrafia classica includo una parte più artistica e sperimentale – commenta la calligrafa – questo perché il mio intento è di coniugare scrittura e disegno affinché anche da noi la calligrafia sia considerata una vera forma artistica e non unicamente un’attività artigianale». Come avviene in alcune culture – in particolare quella araba e giapponese – i cui alfabeti si prestano ad essere tracciati con grande armonia del segno.

Già durante gli studi di grafica presso il CSIA di Lugano, Gabriela Hess era interessata alla storia della scrittura e al lettering, cioè a come scrivere e disegnare la lettera: «È allora che ho scoperto di voler imparare a scrivere come una volta e ho cominciato a seguire seminari di calligrafia classica e moderna in Svizzera, Inghilterra, negli Stati Uniti e in Italia con l’Associazione Calligrafica Italiana, per conto della quale oggi propongo dei corsi in Ticino. In giugno sarà la volta di un seminario sulla miniatura, con un calligrafo di Basilea, Klaus Peter Schäffel». Circa una volta al mese, Gabriela propone dei corsi tematici sull’arco di una o due giornate. «Nel nostro Cantone esiste il Gruppo Calligrafia Ticino, di cui fanno parte professionisti della calligrafia e appassionati. Alcuni di loro tengono dei corsi, ma non sono molti», continua Gabriela, che ne è socia attiva, come pure dell’Associazione Calligrafica Svizzera e di quella Italiana. Lezioni di calligrafia sono proposte anche nell’ambito dei Corsi cantonali per gli adulti dal graphic designer Orio Galli. 

Oltre ad avere un ruolo in ambito estetico, oggi la calligrafia può contribuire a rimediare agli eccessi della digitalizzazione. «Negli scorsi giorni ero ad un corso a Zurigo e si parlava di una docente universitaria esperta di tematiche digitali che vieta ai propri allievi di prendere appunti con il tablet o il computer», commenta Gabriela Hess. Il gesto veloce eseguito su una tastiera ha infatti sostituito quello grafico, più lento e meditato perché frutto della coordinazione fra mente e mano, che facilita però la memorizzazione. Ciononostante in alcuni Stati americani e in Finlandia a scuola non si insegna più il corsivo. Scelta riguardo alla quale ha preso posizione l’Associazione Calligrafica Italiana, sottolineando come l’apprendimento della scrittura a mano sia formativo in quanto richiede il rispetto di regole, il riconoscimento dei suoni e il loro abbinamento alle forme grafiche corrispondenti, oltre a stimolare la motricità fine. 

La calligrafia al giorno d’oggi ha ampliato i propri confini: la pratica tradizionale è affiancata da tecniche sperimentali. «La mia attività di calligrafa me la sono inventata e dunque faccio un po’ di tutto: dalla grafica ai quadri, agli eventi, sia privati che aziendali», spiega Gabriela Hess. Sue sono, per esempio, le calligrafie per gli eventi di Montblanc, Bally e Louis Vuitton. Gabriela si occupa inoltre di Interior Design, realizzando scritte calligrafiche su pareti di abitazioni, alberghi, gallerie d’arte, ecc.

Fin da quando si è avvicinata a quest’arte del bello, Gabriela Hess ha sentito dentro di sé la spinta a cercare la propria espressività, «la mia arte non è solo interpretare, né disegnare il senso delle cose, è invece lasciarsi permeare dal fluire delle percezioni (…). Quando scrivo nel ritmo del silenzio è come se sentissi il bisogno di evolvere, di arrivare a comprendere le sfumature di ogni gesto, abbandonandomi completamente ai movimenti che animano le sensazioni», si legge nel suo sito (calligraphicdesign.ch). In questo senso calligrafia è anche ricerca interiore, preghiera, meditazione. E dal ventennale cammino artistico e personale di Gabriela Hess è pure nata una scrittura: «Una mia passione è scrivere con un pennino dalla punta fine in un modo più artistico e veloce rispetto a quanto classicamente si fa in calligrafia. Così ho unito la cinquecentesca scrittura Cancelleresca al Corsivo Inglese dell’Ottocento con l’aggiunta di un tocco di modernità. Al risultato ho dato il nome di “Scrittura Sole” perché i segni vanno in tutte le direzioni, con molta libertà», racconta l’artista-calligrafa, i cui lavori, sono stati pubblicati su libri e riviste. In particolare, Nel segno è il titolo del libro – uscito lo scorso anno – che ne ripercorre il percorso calligrafico-artistico. 

Gabriela ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive in Svizzera e all’estero. Dal 7 aprile partecipa come unica artista svizzera a Presi per incantamento, mostra allestita alla fondazione Fabbrica del Cioccolato negli stabili della ex Cima Norma in Val di Blenio.