«Infiniti» stupisce con un prototipo

Motori - Ecco come la tecnologia elettrica dual-hybrid di Formula Uno può essere dispiegata su una vettura stradale
/ 22.10.2018
di Mario Alberto Cucchi

Di prototipi di automobili se ne vedono tanti. Come meteore appaiono nei Saloni attirando tutti gli sguardi per poi a volte essere presto dimenticati. Ecco allora che questo mese, al Mondial de l’automobile di Parigi, il marchio Infiniti, nato nel 1989 come emanazione della Casa automobilistica giapponese Nissan Motor, stupisce con un prototipo-laboratorio, che si evolve di Salone in Salone. 

Si chiama Project Black S e non si tratta solo di un concept, ma di un vero e proprio progetto in evoluzione che rappresenta il massimo della tecnologia Infiniti applicata alle quattro ruote. Svelato al pubblico per la prima volta a marzo 2017 durante il Salone di Ginevra, aveva affascinato gli appassionati per le linee tese da supersportiva e per le grandi prese d’aria. Un’automobile che esprime dinamismo anche da ferma. 

A Parigi è arrivata l’evoluzione di Project Black S, esempio di come la tecnologia elettrica dual-hybrid di Formula Uno può essere impiegata su una vettura stradale. Va ricordato che Nissan e quindi Infiniti con Renault e Mitsubishi fanno parte di un unico Gruppo industriale legato da partecipazioni incrociate. Ecco spiegato perché la tecnologia di Formula Uno applicata è la stessa del motore dual-hybrid Renault Sport Formula One. Un sistema che permette non solo di recuperare l’energia cinetica in frenata, ma anche l’energia termica, ovvero quella generata dal calore.

I numeri? 420 Kilowatt pari a 563 cavalli di potenza sistema, ottenuti sommando i 405 cavalli di potenza massima generati da un propulsore alimentato a benzina biturbo sei cilindri a V da 3.0 litri alla potenza generata da tre gruppi elettrogeni chiamati MGU. Si tratta di un sistema ibrido virtuoso che mira a ottimizzare i rendimenti recuperando energia persino dai gas di scarico oltre che dal calore dissipato dal motore. Insomma si produce energia non solo quando si frena ma anche quando si accelera, grazie alla tecnologia chiamata dual-hybrid. E l’energia prodotta dove finisce? Viene stoccata all’interno di una batteria da 4,4 kWh che si trova nel baule. 

Per i primi test su strada bisogna attendere il 2019; grazie al powertrain con la tecnologia derivata dalla F1, le prestazioni promettono di essere entusiasmanti. Infiniti dichiara che scattando da ferma è in grado di raggiungere i cento orari in meno di quattro secondi. «Project Black S rappresenta il massimo dell’elettrificazione nel portafoglio dell’alleanza franco-giapponese» spiega il Presidente globale di Infiniti, Roland Krueger. «Il prototipo è un banco di prova per nuove idee e tecnologie».

Produrre auto più ecologiche non è una velleità dei Costruttori automobilistici, ma una marcia a tappe forzate. Basti pensare che ai primi di ottobre il Parlamento europeo si è riunito in sessione plenaria per votare il Regolamento relativo alla riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri immatricolati dopo il 2020. L’iniziale proposta della Commissione europea ha subìto un ulteriore inasprimento. È stato innalzato dal 15% al 20% il target di riduzione delle emissioni al 2025. Dal 30% al 40% quello relativo al 2030. A questo si affianca anche il raggiungimento di una quota imposta di veicoli elettrici sul totale venduto: 20% al 2020 e 35% al 2030. In pratica nel 2030 ogni dieci automobili vendute più di tre dovranno essere elettriche. E il 2030 non è poi così lontano.