Il potere terapeutico di amici speciali

Mondoanimale - Ci aiutano anche senza il dono della parola, perché sono in grado di adeguarsi ai nostri stati d’animo
/ 27.08.2018
di Maria Grazia Buletti

«Gli animali sono lo specchio delle nostre emozioni», questa è la somma sintesi del pensiero di Alberto Dal Negro. Laureato in economia e commercio, Dal Negro si impegna per circa un ventennio nella progettazione e nella realizzazione di percorsi formativi per le persone con problemi di inclusione sociale. Nel perseguire i propri obiettivi in aiuto dei disadattati, perché possano ritrovare un senso emotivo al proprio vivere, egli fonda nel 2003 una cooperativa sociale (GliamicidiSari) nell’ambito degli interventi assistiti con gli animali. Lì si concilia la forte tensione al benessere della sua comunità e al bisogno dei suoi assistiti di dare un senso profondo alla quotidianità.

Chi vive con un animale domestico conosce alla perfezione quel rapporto profondo che si instaura tra essere umano e animale. Ma spesso non ci si sofferma a riflettere su quanto i nostri compagni a quattro zampe siano indissolubilmente legati a noi. A suffragio di ciò, nel suo libro Il potere terapeutico degli animali (Macro edizioni) Alberto Dal Negro racconta della femmina di labrador di famiglia, Sari, che aveva accusato un crollo fisico improvviso, malgrado fosse sempre stato un cane pieno di energia e mai aveva mostrato sintomi di sorta: «Improvvisamente, all’età di 9 anni, è arrivato un cedimento: artrosi, displasia all’ultimo stadio alla zampa anteriore, perdita diffusa di energia. Questo subito dopo che il suo amico Tobia, il meticcio labrador che viveva con noi e condivideva con lei cuccia e giochi, è venuto a mancare. Con mia moglie (anche lei molto abbattuta dalla morte di Tobia) ci siamo rivolti al nostro veterinario di fiducia, Stefano Cattinelli, che sa vedere oltre la semplice apparenza e che osservando la nostra Sari mentre si muoveva davanti e intorno a lui, ha iniziato a fare parallelismi “strani” fra la situazione fisica del cane e quella emotiva di mia moglie».

Dal Negro e la moglie si sono onestamente resi conto che il veterinario aveva visto giusto: «Non potevamo negare l’evidenza e il messaggio era per noi: più specificatamente per chi, all’interno del nostro nucleo famigliare, era più legato e affine a Sari, cioè mia moglie». A quel punto viene da chiedersi come una disarmonia interiore dell’essere umano a cui l’animale è emotivamente attaccato possa davvero incidere così significativamente sulla ripresa fisica del cane: «Quando ci sei dentro, il messaggio arriva forte e chiaro e “senti” che è proprio così. Lo provi sulla tua pelle, con la “forza dell’amore” per il tuo animale che ti offre uno stimolo unico, tanto gli vuoi bene».

A sostegno della tesi del veterinario e di Dal Negro, quel particolare filo esistente fra uomo e animale è ben approfondito in un’altra pubblicazione: Animali Specchio dell’Anima (Macro edizioni) scritto a quattro mani dal veterinario omeopata Ruediger Dahlke e dalla dottoressa Irmgard Baumgartner. L’attenta pratica clinica della dottoressa Baumgartner le ha permesso di evidenziare parecchi esempi che dimostrano come gli animali, in modo del tutto naturale, rispecchiano e sono in sintonia con la nostra anima «nel tentativo di alleggerirla quando ne abbiamo bisogno». Il profondo legame che li rende inseparabili dalle persone con cui vivono fa sì che essi provino le loro stesse emozioni, riuscendo a condividerne gioie e malesseri. Come Sari ha fatto con la sua proprietaria, gli animali possono allora arrivare addirittura ad ammalarsi con noi, evidenziando i nostri stati d’animo, perché sono in grado di sentire le nostre emozioni. La dottoressa racconta: «Cani e gatti reagiscono in modo chiaro e semplice quando ai loro amici umani accadono eventi traumatici come separazioni, lutti, cambio di casa e quant’altro».

Il suo collega, pure grande esperto e amante di animali, completa queste osservazioni attraverso le sue personali esperienze. Egli dimostra, ad esempio, come gli animali domestici possano anche ammalarsi delle stesse malattie delle persone con cui vivono, proprio perché in grado di riconoscere i loro stati d’animo. I due autori si spingono oltre affermando che, oltre ad essere lo specchio della nostra anima, i nostri animali dispongono di intelligenza: «Alcuni hanno anche consapevolezza di sé, e lo osserviamo quando dimostrano di sapersi riconoscere allo specchio». La pubblicazione dei due veterinari si completa, grazie alle numerose osservazioni sugli animali in cura dalla dottoressa Baumgartner, con le spiegazioni dei motivi per i quali gli animali domestici possono soffrire di alcune malattie. Questo legame speciale e forte che unisce l’animale a noi, ci permette dunque di relazionarci ai nostri compagni di viaggio con la consapevolezza che questo rapporto speciale costituisca la migliore opportunità per la nostra evoluzione personale.

Tale consapevolezza è il punto di partenza di Alberto Dal Negro nel coinvolgimento degli animali per i percorsi formativi delle persone con problemi di inclusione sociale: «Gli animali sono in grado di provare sentimenti e persino avere pensieri. Addirittura, gli animali divengono talmente un tutt’uno con i loro umani, da rendere sfumati i confini tra le parti, fino ad assumersi (in caso di necessità) i problemi e le tematiche umane, vivendole in luogo dell’altro o con l’altro». Un’affermazione confermata dal veterinario Cattinelli che racconta come si sia sentito dire infinite volte dai proprietari dei suoi piccoli pazienti: «Il mio cane (o il mio gatto) è la mia ombra». Un’ombra che Dal Negro interpreta come un dono offertoci da quelli che definisce «questi splendidi esseri viventi». Il comune denominatore fra Dal Negro e i veterinari citati sta in una consapevolezza così riassunta: «Vivere assieme agli animali, per noi tutti, significa aprire gli occhi verso i bisogni della nostra anima».