Dalla notte dei tempi le piante, i nostri potenti alleati vegetali, sono pronte a offrirci sostegno. Sono d’altronde alle origini della moderna farmacopea, ma occorre conoscerle, avvicinarle, individuare «quella» pianta, fra le molte, che agisce sul nostro organismo, sulle nostre caratteristiche individuali. Purtroppo, ci informa il dott. Gabriele Peroni, farmacista e fitoterapeuta, non esiste allo stato attuale un metodo a priori che a colpo sicuro indichi la pianta esatta per ognuno di noi: rimane sempre valido il metodo della sperimentazione galileiana. Inoltre, e non lo ripeteremo mai abbastanza, serve sempre ricorrere alla competenza di fitoterapisti, erboristi, farmacisti. Le piante, se assunte in dosi errate, possono diventare pericolosi veleni.
La complessità del nostro vivere che comporta ritmi rapidi, sollecitazioni, esigenze sempre diverse, sottopone molti a dura prova. Mantenere una calma olimpica non è sempre scontato. È noto quanto siano diffusi stati ansiosi o di ipertensione, tachicardia, insonnia, e, a motivo delle tante cose da ricordare, momentanei smarrimenti di memoria causati da stress generalizzato, anche se in forme non gravi. Sappiamo già quali sono le amiche preziose, ricche di proprietà sedative e rilassanti per questi casi. Le tisane di tiglio, o melissa, biancospino, valeriana, verbena, iperico, menta, ad esempio. Sappiamo poi che tisane, decotti e infusi hanno un effetto più blando di quello prodotto dai macerati glicolici e dalle tinture madri, ottenute per macerazione in acqua o per estrazione idroalcolica, in cui i principi attivi sono maggiormente concentrati. Fra le piante con questi effetti la Passiflora non è forse sufficientemente conosciuta. Della famiglia delle Passifloraceae, originaria dei paesi tropicali, America centro-meridionale e Australia, è una pianta rampicante che raggiunge 6-8m. di altezza: ne esistono varietà innumerevoli. Per lo strano fascino dei suoi fiori, bianco azzurri tendenti al porpora è spesso coltivata a scopo ornamentale anche alle nostre latitudini: la troviamo sul lago di Como o di Garda, dove può diventare selvatica. Come medicinale si utilizza tutta la parte aerea della pianta, ricchissima di flavonoidi e alcaloidi che agiscono sui disturbi del sonno. Il fiore si raccoglie a maggio o da luglio a settembre. Si impiega fresca per la preparazione di Tinture, seccata e conservata per la preparazione di infusi e decotti.
Parecchi secoli fa fu chiamata Fiore della Passione. Ma non si pensi a passioni amorose o profane: fu scoperta dai colonialisti europei spagnoli nel XVI secolo e introdotta nell’Europa cattolica da un padre agostiniano che la descrisse in un trattato. Il bellissimo fiore viola divenne così il simbolo della Passione di Gesù, i filamenti disposti a raggera ricordavano la corona di spine, l’ovario posto al centro era a forma di croce, gli stami e gli stili ricordavano i chiodi, le foglie lanceolate le lame.
La Passiflora è sedativa, tranquillante e antispasmodica. Induce un sonno naturale, privo di effetti collaterali: non ha controindicazioni, scioglie leggere tensioni psichiche, combatte il circolo vizioso dell’ansia che tende ad autorigenerarsi. Nel corso della prima guerra mondiale fu utilizzata con successo come sedativo nervoso (purtroppo) nella cosiddetta «angoscia da guerra». Le sue proprietà sono state segnalate per la prima volta da David Lewis Phares (I817-1892) un ricercatore statunitense autore della Synopsis of medicinal flora of Mississippi. Phares individuò la sua azione depressiva a livello della zona motrice del midollo spinale unita a una contemporanea azione stimolatrice dell’attività respiratoria. Estratti di passiflora hanno prodotto variazioni nell’elettroencefalogramma, a dimostrazione del suo effetto sedativo.
Si assumono gocce di Tintura madre nei casi di insonnia, disturbi della menopausa, stati ansiosi, tachicardia, disassuefazione da benzodiazepine, eccessiva contrattilità gastrointestinale. Gli Inca prescrivevano un decotto di foglie contro la diarrea. Come estratto secco unito a biancospino, valeriana e luppolo è un tranquillante per ansia e insonnia; come Infuso o Infuso composto, cioè in associazione con altre piante come ad esempio boldo, equiseto, eleuterococco, altea, rientra in numerose analoghe preparazioni.
Bibliografia
DRIOPE –Trattato di Fitoterapia, di Gabriele Peroni, Nuova Ipsa ed.