Il bambino al centro

Educazione attiva – Le proposte formative dei CEMEA si rivolgono agli animatori di colonie e a educatori attivi in diversi ambiti
/ 11.02.2019
di Stefania Hubmann

La necessità di personale formato per garantire ai bambini un’educazione attiva in ogni momento è sempre elevata pur manifestandosi in ambiti nuovi. Tali esigenze seguono lo sviluppo della società e quindi alle occasioni prettamente ricreative quali erano alcuni decenni fa le colonie estive si sono aggiunti nel tempo gli asili nido, i centri extrascolastici, le pause pranzo. In Ticino questo tipo di formazione non professionale ma di grande rilevanza, chiamata ad affrontare situazioni sempre più articolate, è assicurata da quasi mezzo secolo – la ricorrenza cadrà l’anno prossimo – dai CEMEA: Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva. Un acronimo ben conosciuto nell’ambito pedagogico, partner delle istituzioni e formatore ogni anno di diverse centinaia di persone.

Partiamo proprio dai numeri che caratterizzano l’attività della Delegazione Ticino dei CEMEA. «Il programma 2019 appena pubblicato – precisa il segretario generale Paolo Bernasconi – racchiude una ventina di proposte di cui una parte sotto forma di stage, forma che privilegiamo. I formatori, tutti volontari, sono una quarantina». L’attività è sempre stata basata sul volontariato e solo da alcuni anni, di fronte al crescente sviluppo, sono state introdotte due figure professionali: il segretario generale e la segretaria amministrativa. L’associazione conta 250 soci il cui unico scopo è la diffusione dei principi dell’educazione attiva attraverso il sostegno finanziario.

In Ticino la nascita dei CEMEA è legata alle colonie dei sindacati di Rodi, dove già negli anni Cinquanta si erano svolti i primi stage. I formatori provenivano dall’Italia, ma il movimento di educatori ha origini francesi risalenti al 1937 e derivanti proprio dalla necessità di formare il personale delle colonie di vacanza. Oggi il raggio d’azione si è ampliato in Francia come negli oltre venti Paesi in cui si è diffuso il movimento. Per il Ticino il segretario generale precisa: «Attualmente i nostri settori d’intervento sono tre e riguardano gli animatori, gli educatori della prima infanzia e quelli dei centri extrascolastici, coprendo in questo modo una fascia d’età che va dai più piccoli (0-3 anni) fino agli adolescenti. Il fondamento che guida le formazioni è sempre il medesimo, ossia credere nell’educazione quale valore universale da promuovere in ogni contesto e momento concentrando l’attenzione sulla centralità della persona come pure sulle sue potenzialità».

Lo stage di base per animatori di colonie, della durata di una decina di giorni, resta il cardine delle formazioni organizzate dai CEMEA. Queste attività hanno conosciuto al loro interno un’evoluzione che ha portato i monitori (obbligatoriamente maggiorenni) a confrontarsi con nuovi concetti e situazioni più complesse. La formazione, composta anche da giornate tematiche, include quindi argomenti come la sicurezza, i primi soccorsi, la diversità.

Nel 2003 con l’adozione della Legge per le famiglie i CEMEA hanno iniziato ad entrare nel mondo della prima infanzia, all’epoca ancora poco strutturato. Vi erano da un lato esigenze di formazione, dall’altro mancavano curricoli professionali specifici. Paolo Bernasconi: «I CEMEA ricevettero il mandato dal Cantone per offrire corsi di base, organizzati fino a una decina di anni fa. Oggi esistono formazioni adeguate anche nel nostro Cantone, ma la nostra organizzazione resta comunque un punto di riferimento per la formazione interna. Le équipe degli asili nido si rivolgono a noi con richieste precise attorno alle quali costruiamo un percorso formativo composto in genere da trenta ore suddivise in quindici incontri».

Sempre attenti al contesto sociale e ai suoi mutamenti, i CEMEA si sono poi confrontati con nuove realtà in cui l’applicazione dei principi dell’educazione attiva trova terreno fertile. Si tratta in primo luogo dei centri extrascolastici, sorti per permettere ai genitori di conciliare gli impegni familiari con quelli professionali. Su mandato dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani e in collaborazione con le educatrici e le direttrici di questi centri la Delegazione CEMEA Ticino ha realizzato nel 2014/15 un documento che racchiude le buone pratiche a cui tendere per offrire un servizio di qualità. Altro momento sensibile è quello di mezzogiorno. Non a caso uno dei corsi inseriti nel programma di quest’anno si intitola «Dalla mensa alla pausa pranzo». La proposta è alla seconda edizione, come precisa Paolo Bernasconi, dopo aver conosciuto nel 2018 un ottimo successo con 40 iscritti. «Questo momento non va sottovalutato – aggiunge il segretario dei CEMEA – perché il bambino deve potersi rilassare spezzando il ritmo della giornata scolastica pur restando in un contesto collettivo. Vanno quindi predisposti gli spazi e le attività affinché ciò sia realizzabile». Anche qui il bambino resta «al centro dei centri» come recita il titolo del documento dedicato ai servizi extrascolastici.

Malgrado il calo di partecipanti registrato dalle colonie di lunga durata (due settimane), compensato però dall’avvento di nuove proposte residenziali come i campi mirati dedicati alla natura oppure alla musica o alle discipline sportive, i CEMEA mantengono il focus su questa forma di esperienza. «È un arricchimento importante per la crescita», conclude il nostro interlocutore rivolgendosi in questo caso più che altro ai genitori. «Vivere in una microcomunità, confrontarsi con diritti e doveri al suo interno, svolgere compiti pratici, conoscere nuovi bambini, sono tutte occasioni per acquisire competenze e indipendenza». I principi dei CEMEA comprendono infatti il rispetto e la considerazione per il bambino (e l’essere umano in generale), il contatto con la realtà e l’importanza dell’ambiente per un sano sviluppo dell’individuo con obiettivo ultimo il suo positivo inserimento nella società.

Nell’attesa di sottolineare il traguardo del mezzo secolo di attività in Ticino con un evento di richiamo, i CEMEA offrono, oltre ai numerosi corsi, un sito (www.cemea.ch) ricco di informazioni e la possibilità di accedere al Centro di documentazione con sede a Mendrisio.