I tanti messaggi dell’orto

Sale in zucca – L’iniziativa degli studenti del Liceo di Lugano 1 si è sviluppata fino a diventare un progetto d’istituto per il nuovo anno scolastico
/ 26.08.2019
di Stefania Hubmann

La mobilitazione dei giovani che a livello mondiale rivendicano azioni concrete per salvaguardare l’ambiente e con esso il loro futuro trova in un’iniziativa del Liceo di Lugano 1 risalente al 2017 un’azione pionieristica. Sono infatti stati gli allievi di più classi a chiedere alle loro docenti di biologia Manuela Varini e di geografia Paola Manghera-Caprari di fare un orto in alcuni spazi verdi dell’area scolastica. «Sale in zucca!» si è sviluppato fino a diventare un progetto d’istituto per l’anno scolastico 2019/20 dopo aver contribuito in questi tre anni a coinvolgere e sensibilizzare allievi di tutti gli ordini di scuola oltre ad instaurare proficue collaborazioni con diversi enti. Oggi l’orto urbano del Liceo, incentrato sulla produzione di diverse varietà di zucche, ma non solo, è diventato un mezzo per veicolare messaggi. Accanto a questa esperienza saranno infatti organizzati incontri tra le classi e personalità del mondo scientifico ed umanistico, come pure appuntamenti per scambi informali fra docenti e studenti. Questi ultimi sono molto motivati come dimostra la loro partecipazione alla gestione dell’orto, compreso il periodo estivo. Una cinquantina i volontari che durante le vacanze lavorano a rotazione, fra i quali quattro giovani che abbiamo incontrato sul posto con la responsabile Manuela Varini.

Lo stimolo alla richiesta dei liceali era partito dalla visione del documentario Domani (di C. Dion e M. Laurent), composto da cinque capitoli di cui uno sull’agricoltura sostenibile. Per concretizzare il progetto, sostenuto dalla direzione, sono stati necessari diversi sforzi. Spiega Manuela Varini: «Siamo partiti da zero, confrontandoci con la preparazione del terreno, la ricerca di collaborazioni e sostegni. Le cinque aiuole coltivate sono state ricavate da alcune aree di prato, da una bordura e dall’ex pista di salto in lungo. Già dalla prima stagione abbiamo ottenuto buoni risultati, ma notiamo che adesso il terreno è sempre più ricco e i prodotti crescono meglio. La coltivazione biologica comprende, oltre ad una ventina di varietà di zucche, fagioli, mais ed erbe aromatiche». Queste ultime si trovano lungo la bordura vicina alla mensa e sono usate nella sua cucina. «In una delle aiuole, zucche, mais e fagioli – precisa la biologa – sono consociate nel medesimo spazio secondo il principio delle “tre sorelle”, un tipo di coltivazione già utilizzata da alcune popolazioni di nativi americani. Specie diverse traggono da questo abbinamento vantaggi reciproci. Abbiamo aggiunto poi la “quarta sorella” costituita dai fiori che attirano gli impollinatori». Ed in effetti si vede subito, girando fra le aiuole, la presenza di numerosi insetti come ad esempio i bombi sulla lavanda. Basta quindi davvero una piccola superficie coltivata e fiorita per aumentare la biodiversità. Nelle città questi spazi sono preziosi anche quali corridoi di transito per gli animali.

Non a caso il progetto del Liceo di Lugano 1 è stato sostenuto dalla Città di Lugano – che nel 2018 ha poi creato al Parco Tassino il Giardino delle zucche – come pure da altri enti, fra i quali spicca il Museo cantonale di storia naturale (Dipartimento del territorio) con sede nell’area scolastica del Liceo. Manuela Varini: «Queste collaborazioni proseguono ancora: con ProSpecieRara per parte dei semi, con alcuni servizi della Città per trattamenti preventivi biologici e, anche con l’alberoteca, per la preparazione delle piantine. Sin dall’inizio, oltre alle dieci classi del Liceo, è stata coinvolta la classe di Scuola speciale di Lugano 1. Dall’autunno 2018 al mantenimento dell’orto collaborano anche tre classi della locale sede di Scuola Media e le loro due classi di Scuola speciale. Il Museo cantonale di storia naturale da parte sua ha permesso di realizzare ed ampliare le attività di sensibilizzazione destinate agli allievi sin dalla scuola dell’infanzia».

Il primo anno sono stati organizzati numerosi eventi legati al progetto (festa delle zucche, pranzo a tema in mensa, conferenze per gli studenti, serata pubblica, degustazioni) e realizzato un video. Il progetto nel suo insieme, o solo il video, ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali, ricevendo diversi riconoscimenti tra cui il secondo premio per la categoria «Azione concreta per le Scuole Medie Superiori» al concorso svizzero Eduki 2017/2018 con cerimonia di consegna alla sede ONU di Ginevra.

Ora che il progetto è conosciuto e riconosciuto, la sfida, raccolta anche dall’insegnante di matematica Ludovica Cotta-Ramusino che con Manuela Varini ha promosso il progetto d’istituto, è quella di prendere spunto dal nome della prima iniziativa – «Sale in zucca!» – per «veicolare cristalli di sale, cioè messaggi, approfondimenti, momenti di incontro di riflessione e di azione concreta per promuovere il benessere a livello ambientale, socioeconomico e individuale, nella prospettiva di fornire un contributo per un futuro più sostenibile». Messaggi e inviti letti nella presentazione del progetto e lanciati anche dai quattro studenti che durante la nostra visita stavano tagliando le erbe aromatiche e raccogliendo semi.

Luca, Nico, Serena ed Elisa (gli ultimi tre alla loro prima esperienza estiva nell’orto) provengono da ambienti di vita diversi, dalla città alla regione del Malcantone, ma apprezzano in egual misura il lavoro nell’orto, dove hanno tenuto anche alcune lezioni durante i laboratori di biologia. Imparare a gestire la crescita delle piante, raccogliere i frutti, lavorare in gruppo per uno scopo comune, sono esperienze indicate da ragazze e ragazzi come momenti privilegiati di apprendimento e piacere. Le loro testimonianze si trasformano poi in riflessioni sull’importanza del consumo di prodotti locali, la necessità di aumentare gli orti cittadini e la possibilità, ad esempio, di sfruttare a questo scopo i tetti piani come già avviene in metropoli quali New York.

Considerate le loro reazioni, apprezzeranno di sicuro le attività che il progetto d’istituto «Sale in zucca. Pensare e coltivare il futuro» intende proporre durante l’anno scolastico ormai alle porte. L’esperienza dell’orto didattico e botanico proseguirà e sarà presentata in ottobre durante la giornata ESS (Educazione allo Sviluppo Sostenibile) di éducation21 dedicata al tema della partecipazione. Alimentazione, Ecosistemi, Clima ed economia, Etica, scienza e società, sono gli ambiti di riflessione scelti per un ciclo di incontri tra gli studenti ed esperti dei rispettivi settori. Gli appuntamenti, incentrati sulle soluzioni che potrebbero essere attuate, prevedono anche conferenze serali aperte al pubblico. Altrettanto importanti saranno gli incontri informali previsti sul mezzogiorno fra studenti e docenti con l’obiettivo di discutere le tematiche citate e promuovere piccole esperienze sul territorio.

Quest’ultimo aspetto è centrale nell’attività e nella riflessione sviluppata da Manuela Varini con gli studenti che collaborano all’orto didattico. «È essenziale capire che l’azione del singolo, seppur limitata, può fare la differenza», conclude la docente al temine della nostra visita. «Tanti piccoli spazi dedicati alla biodiversità uniti formano una grande superficie, principio che vale anche per numerosi altri progetti volti a tutelare l’ambiente. Volontà, sensibilizzazione e motivazione sono alla base di un cambiamento che l’essere umano è in grado di compiere e di cui il risveglio collettivo degli ultimi mesi speriamo possa essere il preludio». Le aiuole dell’orto del Liceo di Lugano 1 sono la prova tangibile di questa convinzione.

Informazioni
www.lezionibiologia.ch/saleinzucca