I genitori perfetti

Il caffè delle mamme – Un libro di Valentina Giordano spiega ai genitori come liberarsi dall’ansia attraverso la mindfulness e accompagnare con consapevolezza i figli nella loro crescita
/ 01.10.2018
di Simona Ravizza

Ci risiamo e bisogna trovare il modo per cavarsela al meglio. Con la ripresa della vita di sempre da genitore – felicemente ma faticosamente incastrata tra il riavvio della scuola e le attività sportive dei bambini che ci costringono a diventare dei taxi; le giornate di lavoro e le corse al supermercato; i pranzi/cene da preparare in una lotta perenne contro l’orologio; le richieste di attenzione e gli eterni sensi di colpa che non danno pace – al Caffè delle mamme per sopravvivere ci aggrappiamo alla tendenza del momento: la mindfulness. Il suo significato letterale è consapevolezza. Tecnicamente è una pratica di meditazione che – da definizione di uno dei suoi pionieri, il biologo e scrittore statunitense Jon Kabat-Zinn – spinge a concentrarci sul momento presente in modo non giudicante per fronteggiare stress e ansia. In senso più allargato è un modo di (imparare a) vivere con noi stessi e nella relazione con i nostri figli.

L’argomento è legato all’uscita del saggio I genitori perfetti non esistono. Il titolo (ed. Sperling & Kupfer, aprile 2018), vuole già riappacificarci con la nostra esistenza. L’autrice è Valentina Giordano, Mindfulness teacher, formata al Center for Mindfulness della University of Massachusetts Medical School di Jon Kabat-Zinn: «Non si è mai pronti abbastanza per avere figli: non ci sono corsi in grado di dare alcuna preparazione, ed essere genitori è una sorta di laboratorio in cui prima si fa esperienza e poi si impara – scrive Valentina Giordano –. È fondamentale avere fiducia in se stessi e accettare in anticipo l’inevitabilità degli errori, considerandoli come un’occasione di crescita e non come un ostacolo alla felicità». La lezione che possiamo trarre dal libro, dove nel sottotitolo s’azzarda una promessa impegnativa Mindfulness, per mamme e papà liberi dall’ansia e per bambini felici sono: 1) i genitori devono fare pace con le proprie imperfezioni; 2) i figli ci amano, verosimilmente, pur con i nostri difetti; 3) bisogna prenderci il tempo – ed è la sfida più importante – di accompagnarli nella crescita con consapevolezza, presenza costante e senza giudicare.

L’invito è a leggere e a rileggere una frase: «Andiamo già molto bene così come siamo». «Dove state correndo in questo momento? – chiede Giordano –. Concedetevi una pausa. Fermatevi e tornate qui. Connettetevi con voi stessi, con i vostri figli, con ciò che amate, con quanto è vero per il vostro cuore. Fermatevi ogni volta che vi sembra di non avere il tempo di fermarvi, perché quello è il momento in cui ne avete più bisogno. Fermatevi quando siete in dubbio, ascoltatevi e scegliete la vostra direzione. Se non sapete qual è, concedetevi di non avere tutte le risposte. Fermatevi, ogni tanto, e sperimentate la leggerezza di non dover essere qualcuno». Alfie Kohn, educatore molto noto negli Stati Uniti, autore di Amarli senza se e senza ma (ed. Il Leone verde, 2010), manuale pilastro della letteratura sulla genitorialità, ammette: «Mi è capitato di provare sollievo all’idea che, nonostante tutti gli errori commessi (e che continuo a commettere) da genitore, i miei figli staranno comunque bene per il semplice fatto di amarli. Dopo tutto l’amore lenisce ogni ferita. Amare significa non dover mai dire mi dispiace di aver perso la calma in cucina, stamattina».

Non illudiamoci, però, in un’autoassoluzione di massa. La serie televisiva francese Fais pas ci, fais pas ça, un successo di 7 stagioni di France 2 e format ripreso da Rai 1 con Come fai sbagli (marzo 2016), racconta la vita quotidiana di due famiglie vicine, i Bouley e i Lepic, con metodi di educazione letteralmente opposti. Denis e Valérie Bouley hanno costruito una famiglia mista e rifiutano il modello autoritario dei loro genitori. Renaud e Fabienne Lepic sono per una severa educazione. Ma i problemi con la crescita dei figli ci sono in un caso e nell’altro. A riprova che la ricetta magica da famiglia del Mulino bianco è difficile da trovare. Ma, ancora una volta dopo la lettura de I genitori perfetti non esistono, a Il caffè delle mamme si rafforza la convinzione che c’è una direzione giusta da seguire con i propri bambini ed è fatta di ascolto, assenza di giudizi, pazienza e abbracci. «Almeno una volta al giorno concedetevi un abbraccio con i vostri figli che abbia l’intensità di una meditazione. Siate accurati, non abbracciateli distrattamente – è l’invito di Valentina Giordano –. Siate presenti a questo momento, sentite il calore del loro corpo tra le vostre braccia, inspirate l’odore della loro pelle, i loro sogni e la loro energia, ed espirate amore, gentilezza e ciò che di più profondo c’è nel vostro cuore. Non esiste luogo più bello al mondo che tra le braccia di chi amiamo: in un abbraccio siamo al posto giusto al momento giusto. Protetti, accolti, amati, connessi».

Ricorda Kohn: «C’è una distinzione sostanziale: quella tra l’amare i figli per quello che fanno e amarli per quello che sono. L’amore del primo tipo è condizionato, ovvero deve essere conquistato dal bambino attraverso un comportamento da noi considerato consono o adeguandosi ai nostri standard. L’amore del secondo tipo è incondizionato: non dipende da come si comporta il bambino, dalla sua riuscita, dall’educazione o altro. La mia intenzione è difendere il principio dell’amore incondizionato. E non conta che siamo noi a credere di amarli incondizionatamente, ma che siano loro a sentirsi amati in questo modo». Il che vuole dire coccolarli e raccontare la fiaba della sera anche dopo che ci hanno fatto infuriare. Con consapevolezza. Tendenza mindfulness.