Un’esperienza ticinese

Tiziana Sciaroni, docente di scuola per l’infanzia a Orselina, insieme a Lara Bonetti, docente di scuola speciale, ha da anni appuntamento con il bosco ogni martedì mattina. Un esempio che rientra anche nella guida di éducation21. Da lei abbiamo voluto conoscere i benefici di un’attività simile: «Al giorno d’oggi i bambini mancano di abilità motorie e questa attività li aiuta a ritrovarle. All’inizio dell’anno affrontano la gita con timore e poi alla fine sono abilissimi nelle scalate! Altro punto favorevole è la collaborazione: i bambini si aiutano nel bosco, viene loro naturale correre in soccorso per spostare pietre e tronchi, per costruire capanne. Inoltre quello che è importante è la fiducia in se stessi e nei propri limiti e la curiosità di scoprire cose nuove». Così mi dice Tiziana Sciaroni che poi, rispondendo alla mia curiosità, descrive la gita: «Cantando una canzone arriviamo alla porta d’entrata del bosco, la nostra casa. Dopo una storia si parte alla ricerca di qualcosa. Poi la merenda sul fuoco e, fondamentale, l’esplorazione libera. Viviamo il bosco di giorno, ma anche di notte. I genitori sono spesso invitati a venire con noi, e rimangono entusiasti». 

Tiziana Sciaroni mi racconta che negli ultimi anni sempre più sedi scolastiche propongono attività come queste, il fenomeno si sta diffondendo ed è in continua crescita. Un fenomeno che rientra in un più ampio richiamo alla natura che coinvolge la società attuale e che contribuisce a porre un freno, anche solo ideologico, alla frenesia del mondo contemporaneo.

 

 

La lumaca Va...lentina

I bambini sperimentano la natura

La nuova guida di éducation21 dedicata ai docenti per proporre gite in armonia con lo sviluppo sostenibile in compagnia della lumaca Va...lentina
/ 26.08.2019
di Valentina Grignoli

Insegnare ai bambini a osservare quanto ci circonda, prendendosi tutto il tempo che ci vuole, per capire e conoscere il nostro territorio. Come? Uscendo regolarmente in un luogo scelto con cura dal docente, in città o in campagna, l’importante è che sia sempre lo stesso. Questa è l’idea che sta alla base della guida pratica Uscire, osservare, sperimentare a cura di éducation21, fondazione per l’educazione allo sviluppo sostenibile. Una guida che racchiude un universo di proposte concrete, riflessioni e spunti per i docenti di scuola dell’infanzia ed elementare per trovare degli obiettivi conformi al piano di studio e ai principi dell’Educazione allo sviluppo sostenibile (ESS). Un volume completo, con tanto di risorse pedagogiche in chiusura, applicazioni per smartphone e soprattutto proposte di letture interessanti come Camminare. Elogio dei sentieri e della lentezza di David Le Breton, oppure Ozio, lentezza e nostalgia Decalogo mediterraneo per una vita più conviviale di Christoph Baker. Insomma, bisogna solo iniziare.

Va…lentina è la lumachina mascotte della guida, che invita i bambini alla lentezza, e che riporta immediatamente alla Pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni del 2008, elogio all’educazione lenta. Scriveva infatti Zavalloni: «Passeggiare, camminare, muoversi a piedi è la prima e indispensabile maniera per vivere in un territorio, per conoscerlo bene e a fondo nelle sue vicende storiche e geografiche. Farlo insieme, con tutti i compagni della classe, permette di vivere emozioni, volgere lo sguardo su particolari mai visti dall’abitacolo delle nostre veloci automobili, sentire gli odori, provare sensazioni che creano legami. Per questo sarebbe davvero importante incominciare (o ricominciare) a fare gite a piedi». Parliamo in fondo anche di una necessità non solo legata al mondo dell’infanzia ma all’uomo contemporaneo in generale: quella di re-imparare a prendersi il tempo. Per uscire, osservare e sperimentare, appunto. Un tempo di qualità, quello in cui si sta, che se per noi adulti a volte è difficile sapersi concedere semplicemente – per innumerevoli motivi – ai bambini verrebbe, se concesso, naturale.

Autori di questa guida sono Valérie Arank e Roger Welti, entrambi collaboratori di éducation21. Welti, oltre che responsabile di progetti e comunicazione della sede ticinese della fondazione è anche accompagnatore d’escursionismo, professione che ben si sposa con l’ideazione di una guida simile. L’abbiamo incontrato nella casa di éducation21 a Bellinzona.

Signor Welti che cos’è éducation21?
éducation 21 è il centro nazionale di competenza per l’educazione allo sviluppo sostenibile. I nostri mandanti principali sono la Confederazione e la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione e il nostro obiettivo è portare l’educazione allo sviluppo sostenibile nelle scuole e nella formazione. A noi fanno riferimento soprattutto i Cantoni e le Alte Scuole Pedagogiche.

Cosa intende quando parla di sviluppo sostenibile?
L’educazione ambientale, ma non solo. Vi sono anche aspetti sociologici, economici, all’interno dell’ambiente, senza il quale, non dimentichiamocelo, noi comunque non esisteremmo!

Di cosa vi occupate maggiormente?
L’evento principale per quanto riguarda la Svizzera italiana è la giornata dell’educazione allo sviluppo sostenibile che si tiene in autunno al DFA di Locarno, la prossima è prevista sabato 19 ottobre 2019. Una giornata destinata soprattutto ai docenti, che presentano le proprie attività inerenti alla tematica della giornata. In generale in classe si produce tanto materiale, ma questo non viene valorizzato, e a volte non ne rimane traccia. Per questo le giornate ESS sono importanti: si scoprono diversi progetti, che poi inseriamo come contenuti all’interno della nostra rivista.

La rivista «ventuno» viene stampata tre volte all’anno in tedesco, francese e italiano e propone contenuti didattici da tutta la Svizzera. Ma la produzione di materiale non si ferma qui: schede tematiche, kit, poster, guide, dossier, le risorse che éducation21 mette a disposizione – soprattutto attraverso il suo sito www.education21.ch – sono moltissime e interessano tutti e tre i cicli di insegnamento, dalle elementari alle scuole professionali. Ma torniamo alla guida, da dove nasce l’idea? E perché è importante?
Mancava qualcosa per la scuola dell’infanzia, ecco anche perché abbiamo ideato Uscire, osservare, sperimentare. La guida nasce poi dall’esperienza «Trotterellando per la città» di una docente di Losanna, Floriane Nikles. L’obiettivo era creare una guida per indurre i docenti a trasformare le loro uscite in qualcosa di diverso da quello che facevano finora, farle diventare educazione allo sviluppo sostenibile.
Quando si fa una gita l’emozione è sempre nuova e forte. E se ogni volta faccio passeggiate diverse, l’aspetto predominante sarà l’agitazione, la sorpresa, l’uscita in sé. Se invece ripropongo lo stesso itinerario più volte, posso cominciare a focalizzarmi su altri aspetti. Conoscere veramente ciò che mi circonda. Si suggerisce a chi ne ha la possibilità di partire una volta alla settimana, ma anche una volta al mese, o a stagione, va bene. Basta anche un piccolo itinerario intorno a scuola. La guida vuole dare degli spunti, è una base, ogni docente deve poi sentire come applicare il progetto con passione. È importante per il docente imparare a prendersi il tempo per preparare questa attività. Trovo che nella società attuale non ci si prenda più un momento per osservare, stare, non fare nulla, semplicemente capire dove si sta.