I bambini adorano i pigiama party

Il caffè delle mamme - Non tutti i genitori invece ne sono entusiasti, ma in fondo per i figli è solo un modo di far entrare gli amici nell’intimità della casa
/ 24.06.2019
di Simona Ravizza

E adesso l’hanno consacrato perfino gli youtuber più seguiti dagli adolescenti: per festeggiare i quattro anni dalla loro nascita i Mates, ideatori di gag seguite sui social da 18 milioni di fan, hanno organizzato un pigiama party. Così il primo giugno in uno dei locali di riferimento a Milano, il Fabrique, Vegas (Giuseppe Greco, 30 anni), Surry (Salvatore Cinquegrana, 22), St3pny (Stefano Lepri, 24) e Anima (Sascha Burci, 28) saltano su un gigantesco letto insieme a migliaia di teenager invitati a seguire il dress code della festa: «Pigiama». Al Caffè delle mamme, sotto la perenne pressione di figli che chiedono di organizzare pigiama party a ogni età (anche a 5 anni quando la parola party non dovrebbero neppure conoscerla), arriva la domanda di rito: è una follia o una buona idea?

Istintivamente pronte a rispondere che è da pazze tirarsi in casa per 12 ore e più un insieme di pesti (che tali restano a 5 o a 11 anni), dopo averci ragionato un po’ il proposito è di vederne anche l’aspetto positivo: è un modo per i nostri figli di fare entrare gli amici nell’intimità della casa e di mostrare con orgoglio giocattoli, libri, vestiti. Un mondo da condividere con i ritmi più lenti e la magia della notte tra video da postare su musically, play list tutte da ballare e sfide alla play station.Per le ultime ore alla Casa Bianca, il 19 gennaio 2017, anche Malia e Sasha, le figlie adolescenti dell’ex presidente degli Usa Barack Obama, organizzano un pigiama party a base di pizza e alette di pollo.

Lo rivela la stessa Michelle Obama durante una conferenza a Orlando in Florida, al primo intervento pubblico dopo aver lasciato l’incarico di First Lady: «Ho lasciato fare alle mie figlie ciò che volevano per rendere meno traumatico l’addio alla Casa Bianca dopo otto anni. Sono cresciute lì e lasciare quel posto che hanno chiamato casa è stato difficile».I nostri figli non possono sapere né che la nascita del termine viene associata a una commedia del 1964 diretta dal regista statunitense Don Weis con una trama surreale tra marziani, malviventi e giovani innamorati ospiti a una festa notturna ai bordi della piscina di tale zia Wendy, né che la consacrazione arriva con il pigiama party tra le Pink Ladies di Grease, quando l’ingenua Sandy, protagonista del film, viene catapultata in un rituale per renderla più sexy, tra parrucche e balli scatenati in una camera collegiale.

Ma quel che bambini e adolescenti ben sanno è che il pigiama party è allo stesso tempo appuntamento di moda, festa dei sogni, momento di iniziazione: la voglia di guardare la luna insieme agli amici è contagiosa. «Un ricordo che resterà nel tempo», assicura Jolanda Restano, blogger di Filastrocche.it, sito ormai ventennale di intrattenimento per bambini con 500 mila visitatori al mese: «Per gli adolescenti il pigiama party è scandito da riti e come tale va vissuto anche dai genitori. Il menu è la pizza, per il film da guardare ci vogliono i pop corn, la musica dev’essere stata preparata prima con una play list dei brani preferiti. Spesso tra le femmine è d’uso scambiarsi i vestiti e mettersi lo smalto per poi fare dei video da postare, mentre i maschi di solito prediligono le sfide con i videogiochi». Materassi in terra, sacchi a pelo e magari un nuovo pigiama da sfoggiare per il/la festeggiato/a fanno il resto.Alle richieste dei più piccoli diventa difficile resistere all’ultimo anno delle materne.

Fin lì, invece, è più che lecito rifiutarsi, anche per non rischiare di ritrovarsi con bimbi in casa che durante la notte piangono perché vogliono la mamma. Racconta Silvia Lonardo, seguitissima blogger con Cose da mamme, youtuber con Silvia & Kids e ora anche in libreria con Gioca con noi (ed. Mondadori) «L’asilo di mio figlio Daniel ha organizzato, proprio in concomitanza dell’ultimo anno prima del passaggio alle elementari, un pigiama party a scuola. Tutti con i sacchi a pelo in palestra e torce per la notte. Inutile dire che i bimbi erano entusiasti. Ma per i più piccoli possono valere anche pigiama party alternativi, come ho appena fatto io con Alyssa, 5.enne. Siamo andate a casa di un’amichetta, tutti i bimbi si sono messi in pigiama e hanno vissuto la serata in piena libertà, salvo poi verso le 22.30 andare a letto ciascuno nella propria casa».

E, come per le feste di compleanno, anche per i pigiama party sono nate agenzie specializzate. Una delle più conosciute a Milano è Kikolle Lab che si offre di venire a casa per allestire un vero e proprio villaggio per la notte per bambini e bambine: fatto di tepee e tende, bandierine in stoffa, lucine, tappeti, cuscini e materassi fatti a mano per accogliere i piccoli ospiti per la notte e incantarli con un effetto «WOW»! I genitori possono richiedere: mascherine per dormire, bandierine personalizzate in stoffa, pochette con il kit da notte, set up per la tavola, biscotti glassati della buonanotte e pigiami personalizzati per tutti gli invitati. «I bambini adorano i pigiama party», spiega Silvia Longoni, anima creativa e party maker di Kikolle Lab, «perché possono ricevere i loro amici del cuore a casa e quindi all’interno della loro dimensione familiare, ma soprattutto possono vivere una piccola trasgressione, ovvero quella di trascorrere la notte tutti insieme, dormendo per terra tra materassini e tende un po’ magiche».

Insomma: dopo un acceso confronto, al Caffè delle mamme la decisione è di smetterla di demonizzare il pigiama party, per i nostri figli simbolo di libertà e complicità. Ma che fatica!