Consulenza + aiuto 147

Tra i servizi della Fondazione Pro Juventute, il 147 sostiene i giovani con i loro piccoli e grandi problemi e risponde alle loro domande. Ogni giorno sono circa 350 i bambini e gli  adolescenti che ricevono supporto dagli oltre 70 consulenti professionisti di Consulenza + aiuto 147. Questo servizio si finanzia principalmente attraverso le donazioni dei cittadini e il sostegno da parte dell’economia e delle istituzioni. Il sostegno da parte di privati, aziende (come Migros, la quale raccoglie donazioni dalla sua clientela durante il periodo natalizio) e fondazioni (come la Fondazione Eurosanto, che lo scorso dicembre ha raddoppiato le donazioni ricevute dai cittadini) è fondamentale per garantire anche in futuro questo importante canale di consulenza per i ragazzi.


Giovani che aiutano i giovani

Pro Juventute – La Peer-Chat di consulenza e aiuto del sito 147.ch permette ai ragazzi di porre domande o esprimere problemi e preoccupazioni a dei coetanei in modo confidenziale e gratuito
/ 25.11.2019
di Alessandra Ostini Sutto

Per agire in maniera efficace all’interno dell’universo dei ragazzi la modalità «peer» (tra pari) acquista un’importanza sempre maggiore. Ne è cosciente pure Pro Juventute che, sul suo sito 147.ch, propone un nuovo ed innovativo servizio di consulenza, la Peer-Chat. «In pratica si tratta di creare uno spazio in cui poter porre domande o discutere dei propri problemi con qualcuno che conosce quello di cui sta parlando chi scrive», spiega Mara Foppoli, psicoterapeuta, responsabile del Servizio Peer-Chat per la Svizzera italiana. L’efficacia di questo approccio risiede nella relazione di simmetria che si instaura tra le due parti e che ben risponde alla propensione dei giovani a rivolgersi per le proprie preoccupazioni e i propri problemi ai coetanei. Questo perché durante l’adolescenza il gruppo dei pari tende ad assumere maggiori importanza e credito rispetto a quello delle persone appartenenti a una – o più – generazioni precedenti. Oltre a ciò i coetanei offrono il vantaggio di aver vissuto, in tempi recenti, esperienze simili alle proprie o quantomeno di avere la vicinanza emotiva che consente loro di comprenderle meglio.

La Peer-Chat costituisce un tassello nella storia di Pro Juventute, la cui attività di consulenza evolve costantemente per rimanere il più possibile aderente al contesto. «Per la Fondazione è importante restare in contatto con i mutamenti del mondo dei giovani. 

Osservandoli e seguendo i risultati dei principali studi sulle abitudini dei ragazzi in Svizzera, ci siamo resi conto che l’arrivo degli smartphone ha cambiato anche il modo in cui i giovani vanno alla ricerca di soluzioni ai loro problemi. Oggi infatti l’accessibilità alla ricerca di aiuto viene spesso mediata da internet e per questo abbiamo potenziato il sito sia di Pro Juventute che del 147, in modo da renderne maggiormente fruibili le informazioni», afferma Mara Foppoli. Lo scorso anno, 147.ch è stato oggetto di una completa riformulazione. Testi guida di elevata affidabilità e qualità, maggiore raggiungibilità del canale chat e facile accesso ai canali di consulenza telefonica, via e-mail e SMS, con consulenti formati disponibili 24 ore su 24, sono le priorità del nuovo sito web.

Tornando al mondo dei giovani, un altro trend che emerge, come detto, è quello di rivolgersi ai coetanei al sopraggiungere di un problema. «In risposta a questa tendenza, vi è stato in questi ultimi anni lo sviluppo, all’interno dei programmi di prevenzione, di attività di “peer education”, che prevedono cioè il coinvolgimento diretto di giovani per promuovere comportamenti a favore della salute e altre tematiche importanti», commenta Mara Foppoli, che è pure responsabile training, selezione e coaching, per la Svizzera italiana, del 147. Ed è quello che ha fatto la Pro Juventute inserendo l’attività tra pari nell’offerta di consulenza del 147, con la forma della Peer-Chat, che ha il vantaggio di abbattere ulteriormente le barriere che si contrappongono al contatto con i programmi di consulenza e di supporto. 

«Questa nuova forma di consulenza permette un approccio più vicino al mondo del giovane, dal momento che sono ragazzi che fanno consulenza ad altri ragazzi con l’utilizzo di uno stesso linguaggio e una conoscenza dei problemi – spiega la responsabile del Servizio Peer-Chat Svizzera italiana – tra pari si crea una maggiore connessione, data da una stessa visione del mondo, dallo stesso linguaggio, dalla stessa cultura. La soglia di aiuto in questo modo si abbassa e ci si avvicina inoltre maggiormente al canale dove sono i giovani, ovvero la chat». 

I professionisti di Pro Juventute hanno notato che questo effetto di vicinanza rafforza nei ragazzi la speranza che è possibile trovare una soluzione al proprio problema, se del caso attivando le risorse di rete necessarie. Si crea dunque una visione più positiva circa la propria situazione e diminuisce il senso di isolamento e solitudine di fronte alla difficoltà. «Di fatto la Peer-Chat è una forma di consulenza con peculiarità e limiti propri. Il “Peer Counseling” parte infatti dal presupposto che ognuno possa avere la possibilità di risolvere da solo la maggior parte dei problemi della vita quotidiana. Per cui i “Peer Counselors” non dicono cosa sarebbe giusto fare e non danno consigli. Il loro compito è di aiutare stando vicino, ascoltando, raccontando la propria esperienza, offrendo cioè semplicemente il proprio sostegno e la propria presenza, oppure scoprendo assieme a chi richiede una consulenza nuove risorse e possibilità nella ricerca di soluzioni», afferma Mara Foppoli.

La Peer-Chat di Consulenza + aiuto 147 ha preso avvio nell’aprile del 2018 nella Svizzera tedesca. L’offerta è accessibile dall’homepage del sito 147.ch, senza necessità di iscrizione, in modo confidenziale e gratuito. «Il bilancio dell’inizio dell’attività è assolutamente positivo. Nel primo anno sono state gestite oltre 800 chat e le valutazioni raccolte da parte dei giovani che ne hanno beneficiato sono state positive», commenta la psicologa, «di conseguenza, è stato ritenuto opportuno estendere il servizio al resto della Svizzera». In Ticino, la Peer-Chat del 147 è attiva dallo scorso mese di agosto, ogni lunedì sera, dalle 19 alle 22. «Il servizio viene promosso principalmente tramite Instagram (147_Svizzera), con la creazione di stories dedicate, la promozione sui media e la distribuzione di flyer nei principali eventi che coinvolgono i giovani, ad esempio Castellinaria – continua Mara Foppoli – il riscontro finora è stato buono: in questo breve lasso di tempo sono state ricevute e gestite quasi 100 chat».

Nel nostro Cantone i giovani consulenti sono 4: Jay (20 anni), Carla (15), Max (22) e Anna (18). «I “peer” sono stati selezionati e hanno seguito una formazione specifica. Sono ragazzi che hanno già superato esperienze di vita importanti – afferma la responsabile del servizio per il Ticino – i turni di Peer-Chat avvengono in gruppo e prevedono la presenza di un “peer coach” (un consulente 147 esperto e formato) pronto ad intervenire qualora la chat non fosse più gestibile per il consulente “peer”; si tratta di una sorta di rete di sicurezza emotiva che permette di svolgere il proprio turno con serenità». I quattro giovani volontari mettono a disposizione esperienze eterogenee e sono accomunati da un grande impegno e dalla volontà di aiutare altri ragazzi e di confrontarsi con situazioni sempre nuove. 

Sul sito 147.ch, questi quattro consulenti si presentano con un avatar e un breve profilo, in cui si descrivono ed enunciano alcuni temi in particolare dei quali si può parlare con loro, anche se, ovviamente, si adeguano di volta in volta alle esigenze di chi si rivolge a loro sulla chat. Max propone quali temi bullismo, droghe, coming out e safer sex; anche Carla è a disposizione per affrontare questioni relative al bullismo, ma pure a problemi psichici, ansia da prestazione, paure, body image, depressione e tristezza. Anche con Anna si può parlare di problemi psichici, come ansia e depressione, oltre che di problemi familiari e relazionali, sensi di inadeguatezza e solitudine, progetti futuri e dubbi su essi. Per quest’ultimo tema ci si può rivolgere, infine, a Jay, come pure per problemi di cuore, mobbing, difficoltà a relazionarsi, uso e abuso di sostanze. I giovani in cerca d’aiuto possono quindi scegliere in base all’argomento che gli sta a cuore o alle loro preferenze personali a chi rivolgersi per una consulenza tra pari. E con un semplice click si troveranno collegati con il «peer» prescelto sulla chat.