Gamer: i nuovi milionari

Tempi moderni – Giocare ai videogiochi è diventato un lavoro e gli eSport sono un fenomeno che sta vivendo un vero e proprio boom internazionale. E in Svizzera?
/ 16.09.2019
di Stefano Castelanelli

Pottsgrove, Contea di Montgomery, Pennsylvania. Il sobborgo di 3200 anime a circa 40 miglia nord-ovest da Filadelfia era fino al 1940 una zona prevalentemente rurale. Il completamento della Pottstown Expressway nel 1985 ha accelerato la trasformazione dell’area agricola in zona suburbana. Il nome Pottsgrove deriva dal fabbro e commerciante John Potts, che nel 1752 acquistò dei terreni nella zona e costruì la sua dimora. Durante la Rivoluzione americana, parte della proprietà di Potts funse da accampamento per le truppe di George Washington. L’accampamento, noto come Camp Pottsgrove, durò solo circa due settimane fino a quando le truppe di Washington ripartirono, ma il nome Pottsgrove rimase. Un nome diventato famoso in tutto il mondo l’ultima domenica di luglio perché è il luogo in cui vive il teenager Kyle «Bugha» Giersdorf, il primo vincitore della Coppa del Mondo di Fortnite.

Il videogioco sparatutto Fortnite ha avuto un successo enorme da quando è stato rilasciato nel 2017 e attualmente conta circa 250 milioni di utenti. Nella versione più popolare, la Fortnite Battle Royale, 100 giocatori si ritrovano su un’isola e devono combattere l’uno contro l’altro fino a quando non rimane un solo sopravvissuto, il vincitore. All’inizio del gioco i giocatori non posseggono altro che un piccone e devono vagare per l’isola in cerca di armi e veicoli nonché oggetti e risorse per costruire difese come mura e fortezze. Il gioco può essere scaricato gratuitamente, ma i giocatori possono spendere soldi durante il gioco per comprare vari oggetti come costumi e balli. La sola versione di Battle Royale genera entrate per circa 120 milioni di dollari ogni mese. Una somma considerevole. Ma Fortnite è molto di più di un videogioco di successo, è un fenomeno culturale: i balli dei personaggi hanno conquistato il mondo. Dopo aver ucciso un avversario, i giocatori possono ballare sul corpo del nemico per celebrare la vittoria. I giocatori possono scegliere tra dozzine di balli, la maggior parte dei quali deriva da balli eseguiti da persone reali e diventati cult in rete. Alcuni «inventori» dei balli usati da Fortnite hanno persino fatto causa al produttore del gioco perché sostengono che li abbia derubati delle loro «invenzioni». Questioni legali a parte, i balli sono diventati un fenomeno di massa l’anno passato. I video di persone che li imitano hanno fatto il giro del mondo. Anche le star dello sport hanno festeggiato i goal, canestri, home round e touch-down ballando come nel gioco. La stella del calcio francese Antoine Griezman ha persino celebrato il goal nella finale della Coppa del Mondo 2018 con un ballo di Fortnite.

Non sorprende che la prima finale del torneo di Fortnite sia stata un successo. La fase finale si è svolta allo stadio Arthur Ashe di New York – sede degli US Open. L’impianto era tutto esaurito ed oltre un milione di fan ha seguito la sfida in streaming. Il sedicenne Kyle Giersdorf di Pottsgrove, noto online anche come «Bugha», è stato uno dei 100 finalisti che si sono imposti su 40 milioni di giocatori da tutto il mondo nella fase di qualificazione durata 10 settimane. In finale, dopo una battaglia di tre giorni, Bugha è uscito vincitore. Il teenager americano si è portato a casa la bellezza di 3 milioni di dollari, il più grande premio in denaro per un singolo giocatore nella storia degli eSport.

Il termine eSport (o sport elettronici) indica una competizione giocata sui videogiochi. La prima competizione per i videogiochi si è svolta già alcuni decenni fa. Nel 1972 gli studenti dell’Università di Stanford hanno gareggiato al videogioco Spacewar. Il premio era un abbonamento di un anno alla rivista «Rolling Stone». Oggi, gli eSport sono giocati da giocatori (o gamer) professionisti che partecipano ad eventi seguitissimi in tutto il mondo come la Coppa del Mondo di Fortnite e possono anche vincere ingenti somme di denaro.

Il settore sta vivendo un vero e proprio boom. Sempre più aziende investono negli eSport, anche in Svizzera. Negli ultimi anni sono stati fondati club, messi sotto contratto giocatori e finanziati tornei. L’FC Basilea ad esempio ha una propria squadra di eSport professionista e attualmente ha sotto contratto uno dei migliore giocatori di FIFA, l’argentino Gonzalo Nicolás Villalba aka Nicolas99FC. Mentre la scuderia di formula 1 Sauber ha recentemente aperto un centro di allenamento per il suo team di eSport. Swisscom invece ha lanciato l’anno scorso una propria lega eSport per giocatori professionisti e amatoriali, la Swisscom Hero League.

La prima stagione è stata un successo. Iniziata in autunno 2018 ha attirato più di 3000 gamer ed è culminata con la finale di maggio disputata nella Halle 622 a Zurigo di fronte a centinaia di fan. La seconda stagione è già in programma e partirà in autunno. UPC invece ha investito nei media. Nel 2016 la compagnia ha lanciato esports.ch, la prima e più grande piattaforma di notizie sportive legate agli eSport in Svizzera. La piattaforma offre ai giocatori e ai fan notizie e approfondimenti sulla scena svizzera degli eSport. Postfinance invece ha optato per il proprio team esport di giocatori professionisti, il team Postfinance Helix.

Tutte queste iniziative hanno fatto conoscere gli eSport in Svizzera. Secondo uno studio della Scuola universitaria professionale di Zurigo (ZHAW) pubblicato in aprile, poco meno di un terzo della popolazione svizzera sa esattamente cosa siano gli eSport. Il settore è giovane ma si sta professionalizzando. Nel settembre 2016 è stata fondata la Federazione Svizzera di Esports, che rappresenta gli interessi dei giocatori e delle organizzazioni svizzere a livello nazionale e internazionale. Nel gennaio 2018 è stata pure fondata la Swiss eSports League che mira ad offrire ai gamer svizzeri una piattaforma su cui scambiarsi idee e sfidarsi. E i fan svizzeri degli eSport hanno oggi diverse opzioni per seguire i loro beniamini. Oltre alla piattaforma online twitch dedicata interamente ai videogiochi, sia Swisscom che UPC offrono ai loro utenti premium canali eSport specializzati.

Il boom degli eSport ha raggiunto anche il settore finanziario. Gli eSport sono un investimento di tendenza a causa del loro forte tasso di crescita. Fatturati, montepremi e spettatori sono tutti in aumento negli ultimi anni in tutto il mondo. Secondo lo studio della ZHAW, il mercato globale degli eSport ha quasi triplicato il suo valore negli ultimi 4 anni e raggiunto i 906 milioni di dollari nel 2018. E continuerà a crescere. Secondo le stime del Credit Suisse, il mercato raggiungerà gli 1,6 miliardi di dollari entro il 2022. Anche il numero di spettatori è in aumento, sottolinea lo studio della ZHAW. Se nel 2018 gli eSport contavano 400 milioni di telespettatori, si prevede invece che nel 2021 saranno 600 milioni. Mentre per i montepremi, alcuni tornei possono già eguagliare o addirittura superare gli eventi sportivi tradizionali. La Coppa del Mondo di Fortnite ad esempio ha distribuito ai vincitori ben 30 milioni di dollari. Una cifra che è dodici volte superiore al montepremi del Tour de France 2019.

Tutti questi soldi fanno gola ai giovani che sono attirati da una carriera negli eSport. In Svizzera siamo ancora agli albori. Il paese conta circa 10 club di eSport di caratura internazionale che partecipano a competizioni in tutto il mondo lottando per i primi posti. Per la maggior parte dei circa 200 gamer però i videogiochi sono un’occupazione secondaria. Solo 6 giocatori in Svizzera sono professionisti: il giocatore svizzero del team di eSport dell’FC Basilea e i 5 giocatori del team Postfinance Helix. Per loro giocare ai videogiochi è diventato una professione. Come Kyle Bugha Giersdorf ha dimostrato con i suoi 3 milioni di dollari vinti, questo lavoro può essere davvero redditizio. Un sogno, quello di diventare un gamer affermato coltivato da molti giovani, anche svizzeri. Ma come per gli sport tradizionali solo pochi riescono veramente a sfondare.