Il difficile «mestiere» di genitore è sempre più al centro di dibattiti e discussioni. Le recenti scoperte delle neuroscienze, combinate con il moltiplicarsi di teorie pedagogiche e psico-comportamentali, offrono diverse possibilità per scegliere come crescere i propri figli. Tre nuovi libri, a firma di autrici e autori statunitensi, esplorano l’educazione domestica di bambini e adolescenti.
Essere genitori positivi. Come mettere fine ai conflitti e riconnettersi emotivamente, appena uscito in traduzione italiana, è un manuale di Rebecca Eanes, fondatrice del sito Positive-Parenting.org e della pagina Facebook Positive Parenting: Toddlers and Beyond, seguiti da milioni di persone. Il testo è corredato da domande, consigli ed esercizi per i genitori, per aiutarli a uscire da schemi relazionali e mentali controproducenti e «negativi». L’idea di fondo è che per crescere bambini emotivamente sani bisogna preferire il dialogo al controllo, la fiducia al comando, la disciplina orientata alle soluzioni a quella basata sulle punizioni. Fin da quando sono neonati i bimbi non devono essere lasciati piangere inutilmente, i loro bisogni vanno anticipati, quando possibile, e assecondati. I comportamenti considerati comunemente «capricciosi» non devono essere puniti in maniera autoritaria. Secondo Eanes, infatti, «la maggior parte delle bizze, in particolare nei bambini piccoli, sono semplicemente un modo di esprimere emozioni che sono diventate troppo difficili da gestire. Ai bambini non piace avere scoppi di ira più di quanto non piaccia a noi vederli».
Esther Wojcicki, educatrice con un bagaglio di trentasei anni di insegnamento, docente alla Palo Alto High School, in California, spiega la sua «ricetta» per educare figli il più possibile indipendenti e preparati culturalmente in How to Raise Successful People: Simple Lessons for Radical Results (Come crescere persone di successo: lezioni semplici per risultati radicali). Quando nomina la parola «successo», oltre alla realizzazione personale, intende quella lavorativa, forte anche della sorte delle sue tre figlie ormai grandi, in carriera nella Silicon Valley. In un articolo pubblicato su «Time», scrive che Susan è l’amministratrice delegata di YouTube, Janet è una docente di pediatria all’Università di California-San Francisco e Anne è la cofondatrice del sito di test genetici 23andMe. Tutte e tre «sono arrivate al top in professioni ultra competitive e dominate dalla presenza maschile e l’hanno fatto seguendo le proprie passioni e pensando da sé». Wojcicki dice di averle sempre trattate da adulte: «Non ho mai usato un tono infantile né parole semplici, come certe mamme, soltanto perché erano bambine. Ho sempre avuto fiducia in loro e loro in me. Non le ho messe in pericolo ma nemmeno mi sono intromessa nelle loro esperienze di vita. Quando vivevamo a Ginevra, ho mandato Susan e Janet al negozio dietro casa a comprare il pane, da sole: all’epoca avevano cinque e quattro anni». La sua teoria è che il periodo più importante nello sviluppo della personalità sia quello fino ai cinque anni, nei quali si deve cercare di insegnare quanto più si può. I punti principali sui quali insistere sono contenuti nell’acronimo TRICKS: trust (fiducia), rispetto, indipendenza, collaborazione e kindness (gentilezza).
Si intitola The Formula: Unlocking the Secrets to Raising Highly Successful Children (La ricetta: svelare i segreti per crescere bambini di successo) – in inglese «formula» significa anche latte artificiale – il saggio scritto dalla giornalista Tatsha Robertson, per anni corrispondente di «The Boston Globe», e Ronald Ferguson, professore e ricercatore di economia e scienze sociali alla Harvard’s John F. Kennedy School. Il libro è nato da un’idea di Robertson: ogni volta che incontrava persone importanti per un’intervista domandava come avessero fatto a raggiungere così alti livelli e se si trattasse soltanto di talento «naturale». Nel tempo si è accorta che molti avevano avuto genitori con tratti simili. In collaborazione con il professore Ferguson, che ha studiato le disparità sociali all’interno delle università, ha pensato di approfondire il tema. Insieme hanno individuato otto funzioni fondamentali svolte dai genitori con figli realizzati. Tra queste: bisogna innanzitutto appassionare i figli alla conoscenza e alla capacità di risolvere i problemi fin da piccoli; mantenere il ruolo di «ingegnere di volo», controllandoli a distanza e intervenendo quando perdono la rotta; fungere da «navigatore GPS», lasciando cioè che la propria voce risuoni anche se si è assenti. Inoltre, occorre mostrare quanto è grande e vario il mondo e comportarsi in modo da essere un modello da imitare.
I tre libri hanno approcci e impostazioni differenti, discordanti per certi versi, in particolare il primo insiste sull’incoraggiamento continuo e sull’empatia anche di fronte agli sbagli, mentre l’ultimo ritiene che non vadano spese lodi eccessive, nemmeno quando i figli raggiungono obiettivi importanti, un metodo per spronarli a fare sempre meglio e a restare umili. Tutti, comunque, sono concordi su due aspetti considerati fondamentali per una crescita sana: la fiducia in se stessi e negli altri e lo sviluppo di un senso profondo, che vada al di là della semplice quotidianità e degli obiettivi scolastici e lavorativi. In The Formula si parla del ruolo «da filosofo» del genitore, per «aiutare il bambino con le incertezze della vita», prendendolo sul serio fin dalla prima infanzia nelle sue domande esistenziali, rispettandolo come pensatore e aiutandolo a trovare un significato generale e la capacità di orientarsi in maniera etica.
Quando cresciamo dei bambini, non stiamo pensando soltanto alla nostra famiglia, ricorda l’autrice di How to Raise Successful People, ma «costruiamo le fondamenta per il futuro dell’umanità», contribuendo all’evoluzione della coscienza umana. «Voi siete i genitori di cui vostra figlia o vostro figlio hanno bisogno e, con la fiducia e il rispetto, diventeranno esattamente le persone che devono diventare».