Il gruppo automobilistico BMW continua a investire in tecnologie volte a una mobilità sostenibile ma non solo a due e quattro ruote. Adesso le batterie ad alto voltaggio sviluppate per la compatta BMW i3 salgono a bordo di una barca. Gli accumulatori agli ioni di litio da 33 kWh sono partiti dallo stabilimento BMW di Dingolfing alla volta di Torqeedo, azienda tedesca specializzata in motori elettrici nautici. Lì le batterie sono state abbinate al propulsore Deep Blue 80i, la più potente soluzione dedicata alla nautica dalla Casa germanica. Per verificare sul campo le prestazioni, il tutto è stato installato su un bel motoscafo Kaiser K-625. La prova in acqua è andata molto bene. Il sistema può essere installato su diversi tipi di barche: yacht a motore, a vela e anche mezzi dedicati al commercio come i taxi nautici. Ad oggi la nautica sta puntando su soluzioni ibride.
Un esempio? Azimut Magellano 50 Hybrid. Uno grande e lussuoso yacht di quindici metri che può essere equipaggiato anche con una soluzione propulsiva ibrida. Magellano può così navigare a zero emissioni a 7 nodi per 5-6 miglia grazie a un pacco batterie da 21 kWh. Ma come funziona? Sotto la soglia dei 7 nodi la barca è spinta dai soli motori elettrici alimentati a batteria, quando viene richiesta più potenza il sistema passa da solo alla modalità diesel.
Le batterie vengono ricaricate dalle prese di banchina o dai generatori di bordo. Le soluzioni ibride vengono già adottate anche da barche a vela come Vismara V50.02 Hybrid. In questo caso permette di alternare l’utilizzo di un motore elettrico con quello di un propulsore diesel e con le vele. Una svolta tecnologica necessaria. D’altra parte che le navi inquinino si è sempre saputo. Basta andare in un porto e osservare le colonne di fumo nero sopra le lucenti navi da crociera.
Adesso grazie a un’inchiesta condotta dal programma di approfondimento Dispatches in onda su channel4.com sappiamo anche quanto inquinano. Sembra che la qualità dell’aria sul ponte di una nave da crociera sia peggiore di quella di una metropoli intasata dal traffico. Il quotidiano inglese «The Guardian» riprendendo l’inchiesta di Channel4 ha titolato: «L’aria a bordo delle navi da crociera è due volte peggiore di quella di Piccadilly Circus». I giornalisti di Dispatches hanno infatti misurato le polveri sottili su una nave da oltre 2000 passeggeri e 889 persone di equipaggio, la Oceana della P&O Cruises e le hanno confrontate con quelle che aleggiano nel centro di Londra su Piccadilly Circus. Sul ponte della nave, vicino alle ciminiere, si registrano 84mila particelle per centimetro cubo di polveri sottili che aumentano fino a 226mila avvicinandosi ancor di più. A Piccadilly Circus all’ora di punta si registrano «solo» 34mila particelle per centimetro cubo. Va detto che la Oceana è lunga ben 261,4 metri ed è stata varata nel 2000 quindi, nonostante gli aggiornamenti a cui è stata sottoposta negli anni, non è una delle navi eco-friendly di ultima generazione.
Dopo la messa in onda della trasmissione la Cruise Lines International Association (CLIA), che riunisce gli armatori di navi da crociera, ha dichiarato che «la nuova generazione di navi da crociera sarà più Eco-friendly e che 87 navi saranno costruite o aggiornate con differenti alternative propulsive entro il 2026. I membri della CLIA hanno investito oltre un miliardo di dollari in tecnologie dedicate a minimizzare le emissioni».
D’altronde ad oggi non esistono leggi che regolamentano le emissioni delle navi, come invece esistono per i veicoli terrestri.