«Il mal di testa viene a trovarmi così spesso che ormai lo considero uno di famiglia». Attribuito al vulcanico Woody Allen questo aforisma fa sorridere chi non soffre di frequenti cefalee, perché coloro i quali si trovano a dovervi fare fronte sanno quanto un mal di testa può essere doloroso e difficile da gestire. Non è un caso che la saggezza popolare dica: «Quando la testa duole tutte le membra languono».
Di cefalea parliamo con Annalisa Lentini, presidente e membro fondatore dell’Associazione Cefalea Ticino: «Ho 40 anni e soffro di emicrania da quando ne avevo tre. Questo mi ha spinta, nel 2012, a fondare la nostra Associazione (il cui gruppo presente su Facebook oggi conta circa 3500 membri) che ha lo scopo di sostenere e informare correttamente chi soffre di cefalea o emicrania, come me». Abbiamo compreso che purtroppo, per dirla alla Woody Allen, quella fra Annalisa e la cefalea è una fra le relazioni più stabili della sua vita. Ma questo non le impedisce di mobilitarsi su più fronti per informare, condividere e sostenere altre persone che soffrono di questa pesante patologia: fra le tante cose, dal 2008 gestisce su FB anche il gruppo di Sostegno Emicrania, del quale fanno parte pure diversi medici neurologi, che pur essendo aperti all’acquisizione di nuovi pazienti, «rispondono gratuitamente alle domande dei membri e partecipano dunque a solo scopo benefico come supporto informativo sull’argomento della cefalea».
Grazie alla sua lunga esperienza e per la sua militanza nell’ambito informativo e di sostegno, la signora Lentini è in grado di spiegarci molto bene cosa succede quando si è sopraffatti da una crisi di cefalea: «Spesso si è tentati di ricorrere a un farmaco qualsiasi fra quelli a disposizione nella farmacia di casa, magari una medicina consigliata da amici, conoscenti o scelta in seguito a informazioni reperite sul web: sono di norma farmaci antidolorifici e antinfiammatori, perciò non specifici per il trattamento della cefalea».
Con la premessa di questa situazione comune a parecchie persone, la nostra interlocutrice rende attenti sul fatto che nella cura della cefalea questo tipo di «fai da te» comporta il rischio di abusare di quei farmaci senza ottenere il sollievo sperato: «Si rischia di alimentare la crisi fino a cronicizzare la cefalea, perché l’abuso di farmaci sintomatici, oltre ad aggravare la cefalea stessa, può annullare l’efficacia dei farmaci di profilassi». È perciò importante informare le persone sul fatto che la cefalea da abuso di farmaci («parliamo di un uso eccessivo quando vengono assunti per 10 o 15 giorni al mese») comporterà una vera e propria disintossicazione: «Si tratta di una procedura necessaria a tutti quei pazienti con una cefalea cronica, presente circa 15 giorni al mese da almeno tre mesi».
C’era un fondo di amara verità nelle parole del comico statunitense George Carlin, quando diceva: «Talvolta in TV si vede un prodotto che è “ottimo per il mal di testa”. Non voglio qualcosa che sia ottimo per il mal di testa. Voglio qualcosa che sia pessimo per il mal di testa. E ottimo per me». Scherzi a parte, Annalisa Lentini è irremovibile: «Se si soffre di ripetute crisi prolungate di cefalea è bene rivolgersi al medico di famiglia o a uno specialista». Questo proprio perché, per evitare di cronicizzare queste crisi prolungate di cefalea, è assolutamente necessario seguire le indicazioni del medico: «Egli prescriverà il farmaco adatto, indicherà il dosaggio che dovrà essere rispettato, la quantità e la modalità di assunzione delle medicine prescritte». Ed è altrettanto importante informare il proprio medico ad ogni cambiamento dei sintomi della cefalea: «Soprattutto se essa è farmacoresistente».
Le raccomandazioni che Lentini indica come più importanti sono le stesse divulgate nell’ambito della campagna informativa dell’Associazione Cefalea Ticino e nei gruppi Facebook a tema: «Il cosiddetto “fai da te” comporta solo il rischio di peggiorare la cefalea e la nostra salute; no assoluto a un’inutile e dannosa autodiagnosi, e no pure all’abuso di farmaci per il rischio di cronicizzare la cefalea a tutto svantaggio della salute generale». E ancora: «Mai interrompere bruscamente le medicine prescritte dal medico, perché anche in questo caso rischiamo di peggiorare la cefalea».
Per ogni dubbio che potrebbe sorgere è sempre importante consultare il proprio medico che saprà come far fronte all’evoluzione della cefalea del proprio paziente. Alcuni consigli preziosi sono quello di compilare un diario nel quale annotare le crisi, come pure di assumere il farmaco sintomatico subito all’apparire delle prime avvisaglie. La nostra interlocutrice sottolinea nuovamente l’importanza di attenersi alle prescrizioni dello specialista neurologo e non cambiare le cure prescritte, come pure: «Rispettare i ritmi di sonno-veglia, gli orari dei pasti e praticare regolarmente un’attività fisica».
Ne risulta che le armi più efficaci nella cura della cefalea sono informazione e prevenzione: «Per questo, l’Associazione Cefalea Ticino è a disposizione di chiunque desideri informarsi, condividere o chiedere qualcosa di specifico». Lentini spiega che l’Associazione è senza scopo di lucro, e ha unico obiettivo quello di promuovere la comunicazione, la discussione e il sostegno reciproco fra persone affette da cefalea: «Proponiamo anche iniziative formative e di prevenzione volte a incrementare le conoscenze in questo campo e invitiamo le persone che ritengono importante aderire al nostro sodalizio (o desiderano esserne semplicemente sostenitori) di prendere contatto con noi attraverso il nostro sito (www.cefaleaticino.ch) o a seguirci su Fb, sul canale Youtube, su Twitter e Pinterest».
Una rete molto capillare a disposizione di tutti coloro che soffrono di cefalea, patologia con cui deve aver avuto che fare anche Roberto Gervaso che ne La volpe e l’uva afferma: «Il mal di testa mi ricorda che ho una testa». L’Associazione Cefalea Ticino vuole dunque essere vicina a chi soffre di cefalea e desidera informarsi e condividere, non avendo certo bisogno di questa «brutta compagnia» per essere consapevole di avere un cervello.