Balla che ti passa

Hawai’i Associazione Svizzera promuove una cultura di armonia attraverso i balli di gruppo e la saggezza dell’arcipelago polinesiano
/ 16.09.2019
di Sara Rossi Guidicelli

Lorenza Manetti-Beltrami parla con il sorriso che le illumina tutto il volto: «Sono entrata in contatto con la cultura hawaiana 24 anni fa e ho iniziato un percorso per risolvere situazioni difficili della mia vita. C’era un gruppo in Ticino che mi ha dato il primo input per conoscere la cultura millenaria delle Hawaii. Ho poi viaggiato nell’arcipelago per approfondire queste pratiche che ti fanno amare di più la tua terra, qualunque essa sia, ti portano a onorare ogni piccola cosa della vita e a vivere nel momento presente».

Alle Hawaii Lorenza Manetti-Beltrami ha conosciuto vari maestri, ognuno dei quali le ha insegnato una chiave diversa per trovare energia vitale dentro di sé: il massaggio, le danze, le saggezze Ho’oponopono. I maestri le hanno detto: «Questo è quello che puoi imparare da noi, ma le piante devi conoscere quelle di casa tua». Lorenza ha dunque anche seguito una scuola di naturopatia sul nostro continente, ha approfondito la cultura hawaiana e ne è diventata maestra. Oggi ha aperto la propria scuola (in cui si apprendono tutte le discipline) e in più dà corsi di danza Hula e saggezze hawaiane. Lavora con bambini, adulti e anziani in collaborazione con il Decs e una casa per anziani. Le danze si chiamano Hula, che significa letteralmente «accrescimento del fuoco interiore». Erano usate – e in parte lo sono ancora – dai nativi delle isole per raccontare storie, miti fondatori e onorare gli elementi come l’acqua, le piante, le montagne. Mimano la natura e richiedono concentrazione e dolcezza di movimento. Le movenze, il ritmo, i movimenti dei fianchi, delle mani e delle anche rappresentano gli elementi naturali, i personaggi, le vicende e le storie che fanno parte della cultura delle isole Hawaii. Si basano anche sul concetto che muovendosi a ritmo, il corpo è in grado di sprigionare il massimo della sua energia e potenza, risvegliare la voglia di vivere ed entrare in contatto con gli elementi naturali. «Hula è uno stile di vita», spiega. «Ballare, accordarsi su una musica, stare insieme concentrati a fare la stessa cosa sono tutti modi per rimettere in circolo sangue, energia e buon umore. Quello che mi hanno sempre ripetuto i miei maestri è: quando hai un problema, balla che ti passa!».

Per come viene usata nei centri di cultura hawaiana nel mondo, la danza Hula è un metodo che porta guarigione a tutti i livelli (mente, corpo e spirito), risveglia la voglia di vivere e porta positività e maggiore fiducia in se stessi. Con la danza Hula si impara a conoscere il proprio corpo, i propri ritmi, si prende consapevolezza di ogni movimento e concentrandosi su di esso si impara a vivere nel momento presente. Attraverso la danza, inoltre, si possono esprimere i propri sentimenti e l’amore profondo per la natura e per la creazione. Essa porta anche a sviluppare l’autostima, a vincere la timidezza, a rafforzare la volontà, la coerenza e la perseveranza, a sviluppare immaginazione e creatività, a condividere con altri e ad avere un contatto con gli altri. Ballando si raccontano storie, proprio come nella Hula tradizionale. «I nativi amano la vita attraverso le loro danze, onorano e narrano le vicende degli eroi umani e divini, prendono spunto dalla mitologia e parlano di montagne, vulcani, dell’oceano, del sacro fiore Lehua. Non si entra in un campo religioso ma si riconosce bellezza e sacralità in ogni elemento della natura». La forza che possiamo sprigionare lamentandoci, mettendoci in tensione, viene qui liberata e lasciata scorrere in modo positivo e armonico. 

Per i più piccoli, che iniziano a partecipare dai quattro anni, ci sono corsi in palestra e nella natura, colonie estive e una giornata di porte aperte. «Anche con gli anziani funziona molto bene – prosegue Lorenza Manetti-Beltrami – sebbene molti non siano in grado di stare in piedi, balliamo con le braccia e raccontiamo una storia; attiviamo la parte cognitiva, lavoriamo sulla memoria, la concentrazione, la circolazione, il respiro e il benessere muscolare. L’essere umano ha bisogno talvolta di stare in gruppo, di agire all’unisono, di confrontarsi con gli altri per trovare amicizia e motivazione personale. Questo naturalmente vale per ogni età». Le danze polinesiane sono anche benefiche per l’agilità che richiedono, l’uso dei muscoli e perché vengono praticate a piedi nudi, il che favorisce gli impulsi nervosi e migliora le capacità coordinative e della postura del piede.

«Nel nostro centro non si diventa hawaiani, ci si scopre esseri umani, parte di un territorio universale, e si apprezza di più ciò che si ha, il luogo al quale si appartiene. La danza del sacro fiore Lehua è una delle più importanti», racconta l’insegnante. «Questo fiore, rappresentativo delle Hawaii, è una specie vegetale presente solo su queste isole. Si dice sia il fiore preferito della dea Pélé, la dea del Vulcano. Ha la caratteristica di nascere direttamente dalla lava, creando nuova vita e permettendo l’attecchimento delle altre specie vegetali. È un simbolo della vita, della forza che si può sviluppare, nonostante l’humus in cui si cresce non sia dei più morbidi...».

Informazioni
Domenica 22 settembre dalle 9.30 al circolo velico di Agno ci sarà una giornata organizzata dall’Hawai’i Associazione Svizzera. Alle 15.00 si terrà uno spettacolo per bambini a tema. Contatti: tel. 079 6216414.