«In 35 anni i bambini sono cambiati, ora sono nativi digitali, però la meraviglia che vedo nei loro occhi quando ascoltano una storia in biblioteca, o quando sfogliano un libro, è la stessa. Ed è per questa meraviglia che dopo 35 anni sono ancora qui» ci dice Marisa Rathey, che dal 1982 non ha mai smesso di trovare il tempo e le energie per proseguire, con entusiasmo, la sua esperienza di volontariato come bibliotecaria presso la Biblioteca dei ragazzi di Pregassona. Biblioteca che nasceva proprio nell’autunno del 1982, su iniziativa di sei mamme che l’anno precedente si erano costituite in Associazione, per poter cercare ufficialmente una sede adatta e il sostegno economico necessario.
La sede, offerta dal Municipio, che tuttora offre il suo sostegno, è ancora la stessa, al pianterreno dell’edificio situato in viale Cassone 40, la Ca’ Rossa. Nel frattempo le volontarie si sono avvicendate, sono cresciute di numero, così come sono aumentati i libri a disposizione – dagli 800 dell’inizio agli oltre 6400 di oggi –, la gestione si è informatizzata, le attività proposte si sono rinnovate, ma lo spirito di chi la gestisce è sempre improntato alla passione e alla consapevolezza di fare un lavoro bellissimo. A Marisa brillano gli occhi quando parla di libri e di bambini: «Sono sempre stata un’appassionata lettrice, sin da quel Al passo con la vita, di Dante Bertolini, letto d’un fiato quando ero alle elementari. Ai tempi, i libri per l’infanzia non erano tanti, e anche quando ero una giovane mamma scarseggiavano le proposte, soprattutto per i più piccoli, mentre in questi 35 anni di attività in biblioteca ho visto aumentare vertiginosamente il numero di pubblicazioni».
La Presidente attuale è Barbara Privitera, preziosa collaboratrice da vent’anni: «Ci venivo con i miei tre figli, ero colpita dall’ambiente sereno e piacevole e dal bel rapporto che c’era tra le volontarie». «Non c’è mai stato uno screzio in 35 anni, e non è cosa da poco. Anche le più giovani si sono sempre inserite bene» afferma Marisa Rathey. Una ventina di volontarie, dai 35 agli 80 anni, tre generazioni di donne a mandare avanti una Biblioteca a cui afferiscono molti utenti anche da altri Comuni, per un servizio che è prestito libri, è promozione della lettura, è animazione, ed è anche una sorta di centro d’aggregazione: «Abbiamo libri in altre lingue, la biblioteca è frequentata anche da famiglie immigrate, e ci fa molto piacere» ci dice Barbara Privitera, sottolineando pure il fatto che per gli adulti che accompagnano i bambini (genitori, ma anche nonni) è stato creato un settore di narrativa.
I libri per bambini sono suddivisi per genere e per età. Non mancano i testi di divulgazione, e da alcuni anni sono a disposizione anche testi «ad alta leggibilità», accessibili anche ai lettori con difficoltà specifiche, per favorire la lettura e la comprensione del testo. La Biblioteca, oltre ad aderire al progetto Nati per Leggere e all’iniziativa Notte del Racconto, propone un interessante calendario di animazioni, tra cui diversi eventi di narrazione, l’appuntamento con la scienza e con la natura, quattro momenti di doposcuola, alcuni laboratori con la creazione di un piccolo oggetto abbinato ad una fiaba ascoltata e naturalmente anche incontri con autori e illustratori. Particolarmente suggestive sono le Fiabe dell’Avvento, da lunedì 4 dicembre a giovedì 21 dicembre, tutte le sere d’apertura della Biblioteca, appena fa buio, raccontate a lume di candela.
Cos’è cambiato in questi 35 anni? «L’età dei nostri fruitori si è abbassata, concentrandosi particolarmente da 0 a 8 anni, ma l’interesse per i libri non è diminuito, anzi! L’unica cosa che è cambiata è il tempo che i bambini hanno a disposizione – ci dice Barbara –, a volte venire in biblioteca è un’attività da sbrigare al volo fra mille altre. Dispiace sentire una mamma che mette fretta al suo bambino». Quali sono i comportamenti che un genitore dovrebbe evitare venendo in biblioteca? «Pronunciare troppo spesso la frase “su che dobbiamo andare” – rispondono Marisa e Barbara sorridendo – insieme a “ma questo l’abbiamo appena letto” o a “non prendere questo libro, che è da piccoli”». Perché un bambino ha tutto il diritto di farsi le sue piccole regressioni a libri apparentemente «da piccoli», così come ha il diritto di rileggere infinite volte lo stesso libro. Questo è proprio un bisogno profondo, che si fa sentire finché non si è completamente elaborata la storia.
«Un’altra cosa che dispiace è vedere il genitore che messaggia al cellulare durante un incontro di narrazione, oppure il genitore che porta il bambino di due anni a un incontro previsto dai quattro, perché, tanto, “il mio bambino è molto più avanti della sua età”. In realtà quel bambino si annoierà e inevitabilmente disturberà l’incontro». Ma queste sono eccezioni, perché la Biblioteca funziona alla grande anche grazie alla collaborazione preziosa di tante famiglie che partecipano attivamente, come sottolineano Marisa e Barbara. Famiglie che portano con entusiasmo i bambini e che a volte offrono le proprie competenze per proporre delle attività. «Come quella mamma giapponese che ha narrato storie molto interessanti appartenenti alla sua cultura; o come Larissa, una bambina che ogni giorno veniva in biblioteca e si immergeva nella lettura (tanto che una sera ha rischiato di rimanere chiusa dentro!) e che ora, ormai liceale, si è offerta come collaboratrice per la Notte del Racconto».
Per il futuro, Barbara e Marisa auspicano che il ricambio tra le volontarie sia sempre assicurato, che le scuole continuino a manifestare l’interesse a collaborare e che si possano fare progetti per bambini con necessità particolari, come ad esempio i non vedenti.
Informazioni
www.bibliotecadeiragazzipregassona.ch