La dottoressa Vera Kessler Brondolo, caposervizio di Gastroenterologia all’Ospedale Regionale di Lugano (Vincenzo Cammarata)

 

La videointervista


Servizio della giornalista Maria Grazia Buletti (video di Vincenzo Cammarata).


Amico intestino

Una conferenza pubblica per spiegare le malattie croniche infiammatorie enteriche all’Ospedale Regionale di Lugano, lunedì sera 18 febbraio
/ 18.02.2019
di Maria Grazia Buletti

«Quando ho saputo la notizia mi è venuto il mal di pancia», «Ho agito di pancia», «Avevo così paura di salire sull’aereo che sono dovuto correre in bagno», sono alcuni esempi che ci indicano come il tratto gastrointestinale (per l’appunto: la pancia) si relazioni intimamente con la nostra sfera emotiva oltre che con il nostro corpo. Esso non possiede solo una sensibilità somatica, per questo ci è permesso di considerarlo al pari di un secondo cervello. 

L’intestino possiede, di fatto, il sistema nervoso più esteso dopo quello cerebrale. Nel suo best seller L’intestino felice, la dottoressa Giulia Enders ce lo spiega ampiamente: «L’intestino è un organo pieno di sensibilità, responsabilità e volontà di rendersi utile. Se lo trattiamo bene, lui ci ringrazia». E ci fa del bene, perché tra l’altro allena due terzi del nostro sistema immunitario e ricava energia dal cibo per consentire al nostro corpo di vivere. Perciò dobbiamo averne grande cura, ascoltarlo, «andarci d’accordo» e soprattutto conservarlo in buona salute. 

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Vera Kessler Brondolo, caposervizio di Gastroenterologia all’Ospedale Regionale di Lugano dove questa sera, lunedì 18 febbraio, dalle 18, l’Aula Magna ospiterà la conferenza pubblica  (sul sito www.azione.ch, il programma completo). Come affrontare e combattere il Morbo di Crohn e la Colite ulcerosa: due malattie infiammatorie intestinali croniche e sempre più frequenti. Per cominciare, la nostra interlocutrice riassume le importanti funzioni del tratto digerente: «È strettamente collegato al sistema immunitario, ricava energia dal cibo e possiede il sistema nervoso più esteso dopo quello del cervello». Attraverso un esempio, la gastroenterologa conferma che cervello e intestino si scambiano vicendevolmente impulsi e informazioni, in legame stretto con il sistema di difesa dell’organismo: «Se siamo in un momento di tristezza o di stanchezza, ad esempio, la nostra sensibilità si amplifica. Allora può essere che diamo maggiori input all’intestino, e di conseguenza al sistema immunitario che potrebbe andare in tilt attaccando a sua volta l’intestino e il suo contenuto che non riconosce più come parte del corpo, bensì come un estraneo».

Un sistema immunitario confuso, che «se la prende con l’intestino» e non reagisce verso cause esterne come possono essere il raffreddore, l’infezione al dito e quant’altro, creando un sovraccarico fisico ed emotivo che potrebbero sfociare nel malessere o nella malattia. Diverse possono essere le manifestazioni patologiche di questo importantissimo organo: «Dalla gastrite al reflusso gastro esofageo, che sono piuttosto frequenti, al colon irritabile, diarrea, ulcera, tumori del colon e malattie infiammatorie intestinali come il Morbo di Crohn e la Colite ulcerosa».

Queste ultime due, sono patologie infiammatorie croniche e in grandissimo aumento: «Attualmente, con circa 12mila persone che ne soffrono, si stima che in Svizzera Morbo di Crohn e Colite ulcerosa colpiscano una persona su mille; in Ticino si diagnosticano per l’uno e per l’altra da 10 a 16 nuovi casi all’anno, con pari rapporto uomo-donna e un picco che si situa tra i 25 e i 40 anni. Senza però dimenticare anche i bambini e gli anziani», afferma la dottoressa Kessler che spiega sommariamente di cosa stiamo parlando, a cominciare dal Morbo di Crohn: «Esso si manifesta attraverso la diffusione dell’infiammazione in tutto il tratto digerente: può infatti comparire in differenti punti dell’intestino, per cui le zone infiammate possono direttamente confinare con quelle sane. Nelle sue fasi iniziali la malattia di Crohn potrebbe presentare pochi sintomi, per poi evolvere attraverso ricadute con un’alternanza di episodi acuti e periodi più lunghi meno sintomatici e infiammazione diffusa in tutti gli strati del tessuto intestinale; per la Colite ulcerosa, invece, l’evento infiammatorio resta limitato alla mucosa intestinale del grosso intestino o colon».

È facile intuire come l’infiammazione intestinale diffusa si ripercuoterà sull’elasticità e sullo spessore delle zone interessate della parete intestinale. Poi, nel tempo: «Tutto questo, se non diagnosticato e curato adeguatamente per controllare il decorso del Morbo di Crohn, può nuocere sensibilmente al processo digestivo e all’assorbimento di sostanze nutritive, comportando poi seri problemi di salute, carenze di cui inizialmente non si comprende l’origine. Ad esempio se un bambino non cresce correttamente o ha sempre mal di pancia: dopo aver escluso cause semplici e comuni occorre indagare eventualmente anche in questa direzione».

La Colite ulcerosa comporta invece sintomi più evidenti: «Diarrea con sangue nelle feci che spesso allarmano rapidamente il paziente che non esita a rivolgersi al medico e sottoporsi alle indagini del caso». Inoltre, la gastroenterologa ci rende attenti sul fatto che entrambe queste malattie possono purtroppo essere associate a manifestazioni extradigestive: «Problemi e malattie oculari, forme di reumatismo, malattie epatiche, della pelle anche piuttosto severe, e comunque tutte invalidanti per la persona che ne soffre». Da qui l’importanza di un’anamnesi accurata e di eventuali esami diagnostici: «L’endoscopia gastrica e del colon nel caso del Morbo di Crohn, e la colonscopia nel caso di sospetto di Colite ulcerosa, con ricorso alla presa in carico multidisciplinare per le patologie manifeste collaterali».

Dopo la diagnosi è importante affidarsi al gastroenterologo che appronterà un piano terapeutico farmacologico che non va abbandonato dal paziente con la remissione dei sintomi: «Quando giungiamo alla loro diagnosi, siamo coscienti che siamo dinanzi a patologie portate avanti nel tempo, che hanno richiesto del tempo per essere scoperte, e che ci accompagneranno per tutta la vita». 

Di Morbo di Crohn e Colite ulcerosa non si guarisce: «Sono malattie croniche che vanno diagnosticate e trattate adeguatamente perché ci accompagneranno per la vita». Per la loro caratteristica di cronicità, la dottoressa ribadisce: «Non bisogna abbandonare le terapie adeguate appena ci si sente un po’ meglio, in quanto ci aiuteranno nel tempo a calmare la malattia con cui dovremo convivere, controllandola e limitando il più possibile le sue fasi acute con le relative carenze e complicanze derivanti da un’infiammazione cronica non controllata».

Ricordiamo che sul come e il perché combattere le malattie infiammatorie intestinali, le loro manifestazioni extra intestinali, unitamente agli aspetti nutrizionali ed emotivi legati a queste patologie in aumento, ne parleranno i medici specialisti lunedì 18 febbraio, all’Ospedale Regionale di Lugano, sede Civico (entrata libera) dalle ore 18.00 in Aula Magna. Per capire che un intestino sano è un «intestino felice». E soprattutto rende felici e sani pure noi.