Allenarsi a pensare

Pro Juventute – Il progetto pilota «Filo-so-fare con i bambini e i ragazzi» stimola la riflessione durante la crescita
/ 07.10.2019
di Stefania Hubmann

La filosofia è per tutti, dai bambini della scuola dell’infanzia fino agli adulti e agli anziani. Sembra una forzatura? Non è il caso, poiché la disciplina nella sua accezione pratica favorisce lo sviluppo della capacità di pensare, la disponibilità al dialogo, la partecipazione alla vita della comunità nella quale si è inseriti. Non si tratta di studiare filosofia, bensì di fare filosofia. L’esercizio filosofico, il filosofare, può pertanto essere proposto anche in una classe di bambini piccoli. Nella vita quotidiana delle nuove generazioni, dominata da schermi ed interfacce che spalancano le porte del mondo virtuale, il fermarsi a riflettere sulle esperienze concrete è un’attività che favorisce la costruzione della personalità e quindi la crescita. È questo l’obiettivo del progetto pilota «Filo-so-fare con i bambini e i ragazzi» avviato all’inizio del 2019 dall’Ufficio della Svizzera italiana di Pro Juventute.

Sperimentata per la prima volta la scorsa primavera nella scuola media di Stabio con le classi del quarto anno, l’iniziativa prosegue durante questo anno scolastico in due sedi di scuola elementare. A promuovere e realizzare il progetto sono Ilario Lodi, responsabile dell’Ufficio della Svizzera italiana di Pro Juventute, e Roberta Wullschleger, collaboratrice dell’associazione regionale. Entrambi hanno conseguito una laurea in filosofia e una formazione pedagogica nel contesto dei CEMEA (Centri d’esercitazione ai metodi dell’educazione attiva). Attraverso animazioni nelle classi stimolano un’attitudine di solito implicita legata alla crescita. Così descrivono la prima esperienza: «Con gli studenti della scuola media abbiamo trascorso tre volte un intero pomeriggio. Gli allievi hanno riscoperto il piacere del dialogo, di porsi delle domande, di cercare delle risposte e di giustificarle. Una pratica che nella loro vita quotidiana tende purtroppo a mancare. Disponibilità e interesse sono stati dimostrati non solo dai ragazzi, ma anche da direzione, docenti e genitori. Nelle scuole elementari e dell’infanzia (ultimo anno) desideriamo operare secondo il medesimo principio, solo riducendo il tempo di lavoro in classe, perché i bambini hanno una capacità di concentrazione minore».

Come si svolge il percorso? «Agli incontri preparatori con i docenti, seguono le animazioni in classe che partono, in genere attraverso una lettura, da storie di vita quotidiana i cui protagonisti sono dei pari degli allievi. Sono questi ultimi, seduti in cerchio con noi, a evidenziare ciò che li ha colpiti del racconto per poi andare a toccare concetti quali giusto e sbagliato, bene e male, rispetto, amicizia. Riportiamo l’attenzione e la riflessione sul rapporto diretto con le cose e le persone della vita di ogni giorno. La discussione è al centro dell’incontro, ma nasce sempre da un’esperienza concreta che non è predefinita. L’esercizio del pensare viene applicato alla quotidianità prima di spingersi oltre nel tentativo di fornire una risposta ad un interrogativo più impegnativo: che cosa significa pensare? La classe diventa una comunità di ricerca che si prende il tempo per riflettere».

I tempi dell’educazione e della crescita sono lenti – rilevano ancora i due filosofi – mentre oggi a dominare è la fretta. «Attraverso questo percorso i bambini e i loro adulti di riferimento sviluppano degli itinerari di esperienza all’interno dei quali riscoprire e riappropriarsi del piacere di pensare, agire e dialogare insieme». Il progetto prevede infatti, oltre al coinvolgimento dei docenti, anche quello dei genitori. I primi, grazie al materiale che viene loro consegnato, possono continuare a filosofare con gli allievi nell’intervallo fra un incontro e l’altro e una volta concluse le animazioni, mentre ai genitori si consiglia di sfruttare ogni occasione della quotidianità familiare per lasciare ai propri figli lo spazio e il tempo per esprimersi».

L’obiettivo degli incontri non è quello di trasmettere conoscenze filosofiche legate ai grandi pensatori, ma di suscitare interesse per la pratica, l’esercizio, il gioco filosofico. A questo scopo i due promotori desiderano coinvolgere attivamente anche i giovani studenti di filosofia. Un appello è stato lanciato e viene ora rinnovato affinché le interessate e gli interessati contattino la sede di Pro Juventute a Giubiasco. Il responsabile rivela inoltre l’intenzione di organizzare la prossima estate, nell’ambito del programma delle colonie, un campo il cui progetto pedagogico sia incentrato sul filosofare con i bambini. Riguardo al valore di tale approccio Ilario Lodi precisa: «La filosofia è uno dei fondamenti per lo sviluppo del pensiero critico, in grado di sfociare nella presa di decisioni. È quanto si chiede ai cittadini e i giovani non sono, come si tende a considerarli, i cittadini di domani; sono i cittadini di oggi». Significativa la riflessione di un allievo di quarta media al termine del percorso Filo-so-fare riportata da Roberta Wullschleger: «Ciò che penso io – si è chiesto lo studente – lo penso veramente o è indotto dalla realtà che mi circonda?».

A livello svizzero l’impegno di Pro Juventute nel campo della filosofia per i bambini risale ad alcuni decenni fa con la pubblicazione dei primi volumi di Eva Zoller Morf. L’insegnante di scuola elementare zurighese negli anni Ottanta ha seguito una seconda formazione comprendente filosofia e pedagogia, conclusa proprio con uno studio sul filosofare con i bambini. Da allora ha proseguito attività e ricerca in questo ambito, osservando alcuni bambini in diverse fasi fino all’adolescenza. Per il responsabile dell’Ufficio della Svizzera italiana si tratta di riattivare questa attenzione all’importanza dell’esercizio filosofico durante la crescita. L’auspicio è che in futuro le pratiche della filosofia possano essere introdotte in tutti gli ordini della scuola dell’obbligo, da quella dell’infanzia fino alle medie.

La consapevolezza di se stessi, del proprio agire in relazione agli altri è parte integrante del benessere del singolo e della società. Oggi gli adulti sono invitati, soprattutto per motivi di salute, a contrastare lo stress ritrovando tempo per loro stessi, per rilassarsi, per pensare. Iniziare sin da piccoli a sperimentare cosa significa ragionare in autonomia, ascoltare l’altro, dialogare con lui, condividere le proprie riflessioni, permette di crescere sviluppando queste risorse. Risorse che si rivelano preziose per affrontare da cittadini consapevoli le sfide sempre più complesse della società contemporanea.

Informazioni
www.projuventute.ch