Con la ripresa della scuola si torna a parlare di Pedibus, il sistema d’accompagnamento dei bambini sul percorso casa-scuola sotto la sorveglianza di adulti. Approdato in Svizzera, a Losanna, nel 1998, Pedibus è presente in Ticino dal 2015. In questi pochi anni nel nostro Cantone sono state create numerose linee; un’ottantina sono quelle che vengono quotidianamente percorse dai bambini. Il progetto, sano, economico, conviviale ed ecologico, è sostenuto principalmente dall’ATA (Associazione traffico e ambiente) e dal FSS (Fondo Sicurezza Stradale). In Ticino si avvale della partnership con il progetto Cantonale «Meglio a piedi».
Come un vero autobus, il Pedibus rispetta un orario, segue un itinerario e ha dei conducenti. La differenza è che il tragitto si percorre a piedi. L’itinerario delle singole linee, le sue fermate e gli orari sono programmati dai genitori. Ogni adulto che iscrive il proprio figlio al Pedibus si iscrive anche come «conducente», una o due volte la settimana, a seconda delle necessità. I bambini raggiungono il Pedibus alla fermata più vicina alla propria abitazione – segnalata con un cartello ben visibile – e continuano il tragitto fino a scuola con i compagni, sotto la supervisione dell’adulto-conducente. Finita la scuola, il Pedibus riporta i bambini alle rispettive fermate.
I vantaggi del progetto sono numerosi e piuttosto evidenti. Innanzitutto, con il Pedibus il bambino acquisisce i riflessi necessari e impara le regole della circolazione stradale e di comportamento, che gli serviranno più tardi per spostarsi da solo. Dal punto di vista degli adulti, il fatto di creare una linea può aiutare ad individuare eventuali pericoli sul cammino verso la scuola e a mettere successivamente in atto delle soluzioni per risolverli. Con la concretizzazione di una linea Pedibus, i genitori possono inoltre risparmiare tempo – risorsa quanto mai preziosa – evitando di dover portare a scuola i propri figli ogni giorno. Essi possono inoltre avere l’opportunità di incontrare altri genitori ed instaurare nuovi rapporti con altre famiglie. I piccoli, dal canto loro, sul percorso verso la scuola hanno modo di socializzare e praticare movimento. Da ultimo, andare a piedi non inquina, contrariamente all’automobile che proprio sulle corte distanze consuma elevate quantità di carburante.
Alla tematica «a scuola a piedi» è dedicata pure una Giornata internazionale, che si svolge ogni anno durante la Settimana europea della mobilità. Quest’anno si terrà venerdì 21 settembre. Un’occasione per «celebrare» e riflettere su un percorso quotidiano che dovrebbe essere, o diventare, un momento piacevole e che non è banale, dato che la sua sicurezza riguarda tutti, perché ognuno di noi partecipa alla sicurezza dell’altro.
Per la 18esima edizione di questa Giornata internazionale è stato scelto il tema del rumore. Il rumore nuoce alla salute: disturba il sonno, rende difficile la concentrazione, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e, per la strada, stressa e distrae i pedoni.
Ma, sempre in strada, si rivela anche un alleato, segnalando l’avvicinarsi di un pericolo. Sempre più spesso però, giovani e meno giovani, hanno le cuffiette dello smartphone nelle orecchie, o, più in generale, sono distratti da questo dispositivo elettronico. Una situazione ulteriormente aggravata dal fatto che i nuovi rivestimenti stradali assorbono l’inquinamento acustico e che le auto sono sempre meno rumorose e le biciclette elettriche silenziose. Per tutti questi motivi «Apri bene le orecchie!» è lo slogan scelto per la Giornata.
Per ricordare ai bambini e ai loro genitori l’importanza di guardare, ma anche di ascoltare, prima di attraversare la strada, nel nostro Cantone ogni bambino delle scuole dell’infanzia e delle scuole elementari riceverà delle simpatiche orecchie verdi. Disegnate da Tom Tirabosco, queste orecchie in cartone potranno essere indossate dagli alunni il prossimo 21 settembre. Un piccolo travestimento e un segno identificativo per i bambini che non mancherà di sorprendere i passanti!
Lo scorso anno scolastico, Pedibus è stato pure fulcro del programma di una classe di seconda elementare di Melide. «Premetto che il progetto non è partito da me. All’inizio dell’anno scolastico, alcuni bambini sono arrivati in classe portando la loro gioia nell’avere incontrato uno o più compagni durante il percorso verso la scuola», afferma la maestra Tina Rigassi, che ha colto lo spunto per elaborare il programma scolastico 2017-18. Andare a scuola in compagnia, ma anche in sicurezza, era l’obiettivo. Per raggiungerlo, bisognava trovare le risposte ad alcune domande. La prima: come fare ad incontrarsi con i propri amici? Sono stati i bambini a rispondere: si dovrà sapere dove abitano. «Abbiamo quindi cercato dapprima le case di tutti, sul posto, e poi provando a disegnare una cartina. Questo ci ha permesso di lavorare sulle coordinate spaziali, sulla mappa. Successivamente, ingrandendo una cartina di Melide, abbiamo costruito un plastico tridimensionale, con tanto di case, bambini e macchinine, e abbiamo marcato i percorsi. Questo ci ha permesso di lavorare sulla sicurezza e sulle regole stradali», spiega la maestra Tina, che continua: «abbiamo creato tre percorsi diversi, che corrispondevano a quelli maggiormente frequentati dai bambini della classe. Per far sì che il progetto funzionasse, abbiamo dovuto stabilire degli orari per le varie fermate e, per arrivare a questo, calcolare le distanze, integrando così anche la matematica al progetto». Di conseguenza, la maestra Tina ha insegnato ai suoi bambini a leggere l’orologio, prendendo spunto da questo tema per parlare di ora legale, fusi orari e geografia. È giunto così il momento di uscire per strada e provare a percorre insieme i tragitti individuati sulle mappe, mettendo in atto quanto appreso in tema di sicurezza stradale. «Una volta rodati i percorsi, sono state inserite le case dei compagni delle elementari e dei bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia», aggiunge Tina. Il progetto di studio Pedibus è stato a questo punto presentato al sindaco. Entusiasta, il Municipio ha promosso un concorso di disegno per eleggere quelli che sarebbero poi stati utilizzati sui cartelli delle varie fermate e si è impegnato a promuovere il progetto anche intervenendo per mettere in sicurezza le strade adiacenti l’istituto scolastico.
Quello di Melide è il primo esempio in Svizzera di Pedibus che nasce dalle intuizioni e dalle ispirazioni dei bambini e si concretizza in un progetto interdisciplinare di studio, che ha coinvolto la seconda elementare per tutto l’anno scolastico e, in secondo luogo, l’intera scuola, i genitori, il Municipio e tutta la comunità. Un esempio che dimostra che il Pedibus può essere anche un ottimo spunto da cui partire per affrontare svariate materie di studio. Ponendosi trasversalmente rispetto ad argomenti diversi, permette di affrontarli in modo efficace ma divertente, sottolineandone l’aspetto pratico ed aumentando al contempo la sensibilizzazione in materia di salute e sicurezza in relazione alla mobilità sul percorso casa-scuola.