Una politica di collocamento efficace

/ 12.08.2019
di Angelo Rossi

Qualche settimana fa ha fatto il giro delle pagine economiche la notizia stando alla quale il Canton Neuchâtel era riuscito, nel giro di un anno, a ridurre la disoccupazione del 28%. Ora, con un tasso del 3.1% (dati Seco) non è più l’ultimo della classifica. Ha lasciato questo posto al Canton Ginevra. La diminuzione del numero dei disoccupati è stata così rapida e di così grande portata da attirare l’attenzione dei commentatori economici. Anche di quelli di grande testate come la NZZ.

A che cosa si può attribuire questa tendenza? Di solito la disoccupazione diminuisce quando la domanda di lavoro aumenta, ossia nelle fasi di forte espansione del ciclo economico. Il rischio di disoccupazione aumenta invece nelle recessioni. La seconda metà del 2018 e la prima del 2019 non sono state caratterizzate da forti aumenti del Pil. L’economia svizzera non è in recessione ma, facendo la media del tasso di crescita dei quattro trimestri, possiamo affermare che la stessa sta attraversando una fase di stasi. Ciò nonostante quasi in tutti i Cantoni il dato sulla disoccupazione del mese di giugno di quest’anno è risultato inferiore a quello del medesimo mese del 2018. Ovviamente i mercati del lavoro dei singoli Cantoni sono diversi perché diverse sono le strutture delle loro economie. È comunque certo che la riduzione più recente della disoccupazione o, se volete, l’aumento dell’occupazione di questi ultimi anni, non può essere fatto risalire solo all’andamento positivo della congiuntura o, per esprimerci come fanno gli specialisti, alla diminuzione del rischio di disoccupazione. Da uno studio eseguito di recente da specialisti basilesi del mercato del lavoro risulta però che la riduzione più recente della disoccupazione sia da attribuire anche alla diminuzione della durata del periodo medio di disoccupazione. E sulla riduzione della durata della disoccupazione sembra abbiano avuto un’influenza significativa i cambiamenti nel modo nel quale la disoccupazione viene gestita dalle autorità cantonali competenti. Così l’importante calo della disoccupazione, conseguito nel Canton Neuchâtel, pare debba essere fatto risalire, in buona parte, ad un’aumentata efficacia dell’azione portata avanti dai responsabili degli uffici di collocamento del Cantone.

Non è che abbiano fatto miracoli. Si sono limitati a migliorare i rapporti tra gli uffici di collocamento e i datori di lavoro (in particolare le aziende più grandi) così da identificare meglio e più rapidamente il loro fabbisogno in manodopera qualificata. Per l’insieme dell’economia svizzera è vero infatti che, mentre in certi periodi la disoccupazione aumenta, continua ad esistere un congruo contingente di posti di lavoro liberi. Si tratta quindi, in parole povere, di far circolare meglio e più rapidamente, l’informazione concernente le richieste dei potenziali nuovi datori di lavoro in modo da trovare rapidamente al disoccupato un nuovo posto di lavoro e ridurre così la durata del periodo di disoccupazione. Potrebbe essere l’uovo di Colombo per ridurre al minimo il problema della disoccupazione, almeno per una parte della manodopera disoccupata, vale a dire quella che possiede le qualifiche che vengono richieste dai nuovi datori di lavoro ed è pronta ad accettare gli eventuali costi (spostamenti o traslochi) che potrebbe implicare l’assunzione di un nuovo impiego. In ogni modo sembra che la ricetta, grazie anche alle possibilità che offrono oggi le applicazioni digitali, funzioni.

La tendenza alla riduzione del tasso di disoccupazione che ha conosciuto, nel corso degli ultimi due anni, il Cantone di Neuchâtel, si è infatti già manifestata anche in altri Cantoni, non da ultimo il Ticino. Il tasso di disoccupazione del nostro Cantone che, per diversi decenni, è stato superiore alla media svizzera, da almeno quattro anni si allinea con la stessa, per lo meno nei mesi estivi. Mentre nel giugno del 2013 era ancora pari al 4.1%, nel giugno di quest’anno era sceso al 2.4%, segnando quindi una riduzione superiore al 40%. Tutto questo probabilmente anche grazie alla maggior efficacia delle azioni di collocamento della sezione del lavoro della nostra amministrazione cantonale.