Quanto odio cova nelle viscere dell’America? Le immagini di Charlottesville, Virginia, ne hanno dato un assaggio, e l’amaro in bocca lascia presagire che ne verrà vomitato ancora. Almeno così minacciano gli estremisti di destra («questo è solo l’inizio») dopo gli scontri con i gruppi anti-fascisti, nel video del canale americano VICE News, Charlottesville: race or terror (fruibile su Youtube). Vedremo se sotto il cappello di alt-right (alternative right) sapranno ripetere la mobilitazione di un’intera galassia di gruppi di estrema destra come non si era mai vista da decenni, con la quale hanno portato 1500 persone a sfilare nella notte al lume delle torce per le vie della città, suppostamente per evitare la rimozione di una statua del generale sudista Robert E. Lee. Internet li ha aiutati a riunirsi, ma resta da capire se e quale terreno comune potrà trovare in futuro questa miriade di gruppi e gruppuscoli con orientamenti diversi.
Le scene del filmato citato sopra, però, fanno venire i brividi: quelle urla gutturali, di guerrieri pronti alla battaglia, al sacrificio, l’esaltazione fisica della violenza, richiamano alla mente un odore di sangue; la luce minacciosa di fiaccole brandite nella notte per infiammare l’America ricorda i riti nazisti; l’odio freddo espresso con appena controllata rabbia nelle interviste a bocce ferme, i pseudo-ragionamenti sulle razze e il potere, lasciano intravvedere una guerra che è appena cominciata; quelle urla di terrore e i corpi che volano per aria, investiti da un’auto guidata da un giovane che il giorno prima, fra i 1500, sventolava un cartello del gruppo estremista Vanguard America, fanno capire che la guerra è cominciata.
Federico Rampini, a pagina 24, ci racconta bene le giravolte di un presidente Trump che si conferma sempre più non essere una persona che sa unire gli animi. La sua inconsistenza e la sua qualunquistica equidistanza hanno comunque conseguenze gravi: i gruppi di estrema destra si sentono legittimati, e questo li galvanizza. Da loro dovremo aspettarci una maggiore attività – e violenza: dal 1992 sono stati responsabili di 219 assassini, di cui 168 a Oklahoma City nel 1995, l’estrema sinistra di 23. Ma ci sarà anche da attendersi una massiccia mobilitazione dei gruppi avversari, provenienti dalla galassia della sinistra e dell’estrema sinistra. Non lasceranno il campo a razzisti e fascisti, come non lo hanno lasciato a Charlottesville. E hanno certo un potenziale di mobilitazione maggiore.
Le immagini del filmato di VICE News non lasciano dubbi: con caschi, scudi, randelli, coltelli, gli estremisti di destra mostrano una carica aggressiva e una preparazione allo scontro ben superiore a quella dei manifestanti della sinistra alternativa, che si difendono o aggrediscono a pugni e calci. Non c’è dubbio che il vero pericolo per la società americana venga, sia fisicamente sia moralmente, da destra. Tuttavia, scene viste nel filmato già citato e in altri, in cui si vede l’abbattimento di una statua dedicata ai soldati confederati da parte di alternativi di sinistra, mostrano che un odio profondo cova anche a sinistra. Sarà la logica frustrazione di sapersi comandati da un presidente come Trump dopo gli otto anni di Obama, ma gli insulti, gli strattoni, i pugni per non far parlare un leader dell’estrema destra ad una conferenza stampa, gli sputi e i calci contro quella statua caduta dedicata ai caduti della Guerra di secessione non sono un bello spettacolo. Significa che cova qualcosa di insidioso sotto la pelle dell’America. Donald Trump non può fare a meno di esacerbare i dissidi, è nel suo essere; a questo punto dovrà essere un’altra America a farsi carico di questo conflitto profondo.