Solo chi è ricco può far debiti

/ 20.11.2017
di Angelo Rossi

Nelle discussioni sulle finanze pubbliche si sente spesso dire che lo Stato dovrebbe comportarsi come la famiglia spendendo solo quello di cui dispone e niente di più per non indebitarsi. Chi fa questo tipo di predica è convinto che lo Stato sia uno spendaccione e che la famiglia, o l’economia domestica come la chiamano gli statistici, siano invece probi risparmiatori. Da qualche anno sono disponibili statistiche che ci dicono tutto il contrario. Le stesse consentono di verificare quale sia veramente la portata dell’indebitamento di famiglie, aziende e Stato.

Per informazione dei lettori ricorderò che, per quel che riguarda la Svizzera, i grandi debitori sono le economie domestiche che, nel primo trimestre del 2017, avevano un debito pari a un po’ più del 125% del prodotto interno lordo. Nella classifica dei debitori vengono, al secondo posto, le aziende con un debito pari quasi al 90% e, al terzo posto, lo Stato (Confederazione, Cantoni, Comuni e altri enti pubblici) con un debito pari a un po’ più del 25% del Pil. Di conseguenza chi intende additare un esempio da seguire in materia di indebitamento, se non di risparmio, dovrebbe scegliere lo Stato e non le economie domestiche perché quest’ultime sono invece i grandi debitori della nostra economia.

I dati appena pubblicati ci consentono di fare due altre osservazioni sulla situazione in materia di indebitamento. Dapprima notiamo che il debito in sé dice poco sulla situazione patrimoniale complessiva. Per poter giudicare bisognerebbe infatti tener conto anche degli attivi che corrispondono a questo debito. In Svizzera il debito delle famiglie è costituito, in larga parte, dalle ipoteche. Non tutti gli svizzeri sono quindi indebitati. Solo chi possiede un appartamento o una casa lo è per davvero. Per avere un’idea più precisa della situazione patrimoniale bisognerebbe quindi confrontare il debito con il valore degli immobili sui quali sono state erette le ipoteche. Questo bilancio si chiuderebbe in attivo perché la sostanza immobiliare nelle mani delle famiglie ha certamente un valore superiore al debito ipotecario sopportato dalle stesse.

Per lo Stato il discorso sugli attivi patrimoniali non vale, invece, perché gli stessi sono in buona parte inalienabili, vale a dire che non possono, salvo eccezione, essere venduti per eventualmente rimborsare il debito degli enti pubblici. Su scuole e strade le banche non possono erigere una cartella ipotecaria. Resta però acquisito che il meccanismo che porta all’indebitamento dello Stato è, specie a livello dei Comuni, lo stesso che determina l’indebitamento delle famiglie. Ci si indebita per finanziare investimenti di grande utilità come strade, ferrovie, scuole, ospedali, canalizzazioni e quant’altro lo Stato mette a disposizione nel settore delle infrastrutture. I dati più recenti in materia di indebitamento sono poi particolarmente interessanti perché consentono di confrontare la situazione della Svizzera con quella di altri paesi europei e con i paesi in via di sviluppo.

Questo confronto mette in evidenza una correlazione negativa interessante tra l’indebitamento delle famiglie e quello dello Stato. L’indebitamento delle famiglie è particolarmente elevato in quegli Stati che – come la Svizzera per fare un esempio – conoscono un indebitamento dello Stato poco importante. Si tratta, senza eccezioni o quasi, di Stati ricchi. All’estremo opposto, l’indebitamento delle famiglie è particolarmente basso in quegli Stati – come l’Italia, per fare un esempio – nei quali l’indebitamento dello Stato è molto elevato. Si tratta di Stati relativamente poveri. La correlazione negativa tra indebitamento delle famiglie e indebitamento dello Stato è così significativa che non può essere solo il frutto del caso. Qualcuno suggerisce che la stessa potrebbe essere determinata da una diversa ripartizione degli oneri tra Stato e famiglie, in particolare per quel che riguarda le assicurazioni sociali. In Stati ricchi – come la Svizzera – gli oneri assicurativi sono maggiormente a carico delle famiglie rispetto agli Stati più poveri, dove i sistemi pensionistici e di assicurazione malattie sono di solito statalizzati. La conclusione è comunque ovvia: solo i ricchi possono fare grandi debiti! Per i poveri il debito lo deve fare lo Stato.