«Vedi laggiù quello scoglio? È Galiola, dove si incagliò il sommergibile Giacinto Pullino, durante la Prima guerra mondiale. Che sfortuna a centrarlo, in mezzo al mare!». Il passeggero del volo Easy Jet per Atene seduto dietro di me conosce bene i luoghi, capisco che ha veleggiato più volte nel Golfo del Quarnero, al largo della Croazia. Il caso non fu benigno con il comandante di quel sommergibile: Nazario Sauro venne catturato e messo a morte il 10 agosto del 1916.
Il mio breve soggiorno in Grecia era programmato da tempo, intendevo visitare un caro amico a Egina. Purtroppo un contrattempo gli ha impedito di accogliermi. Mi sono quindi deciso di visitare un’altra isola: Hydra. Cerco una sistemazione dell’ultima ora su internet e il sito trip.com mi offre un soggiorno all’hotel Hyppokampos. Mi imbarco fiducioso per Atene e al Pireo su un traghetto per l’isola resa famosa da Leonard Cohen, Henry Miller e Aristotele Onassis. Un’isola senza auto né motociclette, il luogo ideale per qualche giorno in tranquillità.
Il traghetto ha i posti numerati, ma io mi siedo al posto sbagliato. Accanto siede una coppia di simpatici greci, la conversazione nasce spontanea. Dopo poco più di un’ora, sono ormai le otto di sera, eccoci sull’isola, colorata della luce del tramonto. Ci salutiamo con l’intenzione di trascorrere la giornata successiva insieme, con i famigliari di lui che si ritrovano per festeggiare i 50 anni di un cugino. Trovo facilmente l’albergo, ma al momento di mostrare la prenotazione mi informano che non vale per Hydra bensì per l’albergo Hyppokampos a Patmos, un’isola di fronte alla Turchia, che trip.com si è sbagliato. In quei giorni sono arrivati e arriveranno a decine all’albergo con la medesima prenotazione. Il direttore dell’albergo, Sotiris Saitis, è fuori di sé: chiama una volta di più trip.com e li minaccia di denunciarli alla polizia e di chiedere un indennizzo di un milione di dollari se non tolgono la pagina sul web con la proposta sbagliata. Devo calmarlo, temo che gli venga un infarto, quindi mi faccio aiutare a trovare un altro albergo e un ristorante dove finalmente cenare.
L’albergo Greco ha una stanza per una sola notte, ma accanto c’è una guesthouse carina e con una stanza libera per due notti, il ristorante consigliato è eccellente. Passo la giornata successiva con i nuovi amici greci, la domenica faccio altri incontri interessanti (e rimedio un invito in Colombia), quindi lunedì me ne torno a casa. Atterrato a Malpensa, una giovane ticinese mi chiede un passaggio per tornare a casa. E mentre mi racconta che il giorno dopo avrebbe cominciato la stagione in una capanna alpina con la sua famigliola, mi accorgo che dietro a me c’è un’auto che mi sta incollata (a 120 all’ora), ma quando manovro per tornare sulla prima corsia un’altra auto all’improvviso mi supera sulla destra a piena velocità; per miracolo riesco ad evitare la collisione con l’una e con l’altra. Si vede che non era il momento di condividere il destino del povero comandante del sommergibile italiano, Nazario Sauro.
Tornato a casa, cerco di farmi restituire quanto speso per l’albergo Hyppokampos da trip.com, ma ogni volta mi risponde un altro impiegato chiedendo gli stessi dettagli. Scopro che si tratta di un operatore cinese che non gode di grande reputazione. Chissà se rivedrò mai quei (pochi) soldi. Ma a Hydra ci tornerò.