Mentre nella vicina Italia si continua a discutere accanitamente del pro e del contro del reddito di cittadinanza, in un piccolo comune del Canton Zurigo, nel corso degli ultimi mesi, si è tentato di dar avvio a un esperimento concreto. L’esito dello stesso è stato però negativo. Queste sono cose che possono succedere solo in un paese dove la democrazia diretta è tenuta alta sugli scudi e, nel medesimo tempo, chi lancia le iniziative si assume anche direttamente la responsabilità di portarle avanti.
Ma cominciamo dall’inizio. Nel giugno del 2016 l’elettorato svizzero aveva respinto, a larga maggioranza, un’iniziativa dei giovani socialisti con la quale si voleva introdurre un «reddito di base» incondizionato. In Ticino appena il 21,9% dei votanti si erano espressi a favore di questa iniziativa che, quindi, non aveva neanche raccolto l’approvazione di tutta la sinistra. Vale la pena di precisare che il reddito di base è quello che ogni cittadino dovrebbe poter ricevere anche senza lavorare. Si trattava di un nuovo diritto da inserire nella costituzione.
A Rheinau, villaggio in riva al Reno, nel Canton Zurigo, con la bellissima isola sulla quale sorge la chiesa e il convento che sono diventati, grazie al sostegno finanziario di Christoph Blocher, un frequentato centro culturale, il rigetto dell’iniziativa deve aver lasciato l’amaro in bocca a più di un cittadino. Così è nata l’idea, portata avanti da un’apposita associazione e sostenuta dal Comune, di introdurre il «reddito di base» nel villaggio, a titolo sperimentale nel 2019. Si prevedeva un reddito di base mensile di 2500 franchi per un adulto e di 615 franchi per un bambino. Così una famiglia con due bambini avrebbe potuto conseguire un reddito di base di 6230 franchi, che non è molto distante dal reddito medio delle economie domestiche zurighesi. Avrebbero avuto diritto al reddito di base quei cittadini che, mensilmente, non guadagnavano più di 2500 franchi. Due erano le condizioni che dovevano essere soddisfatte prima di poter lanciare praticamente l’esperimento. La prima è che entro settembre del 2018, almeno la metà dei cittadini (bambini compresi) si dichiarasse favorevole allo stesso. Questa condizione venne abbastanza rapidamente soddisfatta, in quanto 770 dei 1302 cittadini di Rheinau lo approvarono, entro la data fissata. La seconda condizione era di raccogliere i mezzi finanziari necessari a condurre quest’esperimento. Ci volevano, per il 2019, 6,1 milioni di franchi, che andavano raccolti con contributi di privati, associazioni, fondazioni e aziende. Non si voleva insomma che il costo dell’esperimento pesasse sulle finanze comunali. Questa condizione, purtroppo, non è stata soddisfatta. Entro la fine di novembre l’associazione che promoveva il progetto è riuscita infatti a raccogliere solo 150’000 franchi. Si può dire che ai promotori dell’esperimento sia mancato il Blocher della situazione.
L’interesse per questo esperimento era grande. Non solo tra i cittadini di Rheinau, ma anche nelle cerchie scientifiche. L’esperimento sarebbe stato seguito da un gruppo di studiosi che si proponevano di analizzare quali cambiamenti sarebbero intervenuti, a livello individuale, nelle famiglie e nella comunità del villaggio, in seguito al fatto che una parte di cittadini, nel 2019, avrebbe ricevuto una remunerazione senza l’obbligo contrattuale di dover assicurare una determinata prestazione di lavoro.
Naturalmente i commenti favorevoli e sfavorevoli all’esperimento sulle reti sociali si sprecano. Nonostante sia fallito, per il mancato responso da parte del crowdfunding, ossia del finanziamento collettivo, i promotori dell’esperimento si dichiarano soddisfatti per l’esperienza fatta e sarebbero pronti a riprenderla se chi vi ha partecipato sin qui si dichiara pronto a portarlo avanti. La loro idea è che non si è arrivati, dal profilo della comunicazione, a trasmettere al resto della Svizzera quanto interessante possa essere questo esperimento. Per questa ragione si sono raccolti pochi mezzi. Ma la campagna ha aperto molte porte, sostengono i promotori. Come dire che si potrebbe anche ritentare!