Volete vincere una scommessa a colpo sicuro? Bene. Puntate sulla vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni negli Stati Uniti il primo martedì di novembre. Ce lo assicura il dottor Maurizio Molan nel suo libro Altezza è mezza bellezza?, un saggio sulla statura umana. Fra le tante curiosità c’è il dato che a partire da Abraham Lincoln, alto 1,93 metri, il duello fra i candidati è sempre stato vinto dal più alto. Trump è alto 1,91 e tutti i candidati nelle elezioni primarie democratiche sono più piccoli di lui. L’autore disegna una panoramica sulla statura umana, intrecciando dati antropometrici con pagine letterarie e aneddoti curiosi.
Non poteva mancare un capitolo sulla dinastia dei Savoia. Quando si estingue il ramo principale con la morte di Carlo Felice senza eredi subentrano i Carignano con Carlo Alberto che era alto 2 metri e 4 centimetri. Per arrivare tre generazioni dopo a Vittorio Emanuele III, frutto di un matrimonio fra cugini primi, alto metri 1,53. Per consentirgli di ricoprire il ruolo di comandante delle Forze Armate, il limite di statura per essere arruolati nell’esercito fu abbassato a metri 1,50. Fra i tanti soprannomi, il più diffuso era «Sciaboletta» per via del fatto che avevano dovuto realizzare per lui una sciabola in miniatura perché quella regolamentare strisciava per terra durante le sfilate.
Per migliorare la discendenza gli fecero sposare la sana e robusta principessa Elena di Montenegro, nata in un paese di montagna. Il che permise al cugino Amedeo di Savoia, alto metri 1,98, di battezzare la coppia Curtatone e Montanara, due toponimi sedi di battaglie risorgimentali. Gabriele d’Annunzio, alto 1,58 metri, per essere arruolato come ufficiale nei Lancieri, dichiarò 5 centimetri in più e il medico finse di credergli. Parliamo di altezza media. Gli uomini più alti del mondo sono gli olandesi, metri 1,83. Le donne più alte si trovano in Lettonia, metri 1,70. Le più basse al mondo sono le donne del Guatemala, metri 1,49. Nella classifica mondiale l’Italia occupa la 29esima posizione. Altezza media per gli italiani maschi, 1,75, per le femmine 1,62. Un secolo fa erano rispettivamente 1,65 e 1,54.
Gli italiani, uomini e donne, crescono di 1,06 centimetri ogni decade. Mi ricordo che quando Luchino Visconti girò in Sicilia Il Gattopardo, per la scena finale del ballo, una famiglia appartenente alla nobiltà palermitana gli offrì l’utilizzo delle livree ottocentesche della servitù conservate negli armadi, per scoprire che i figuranti scritturati non potevano indossarle perché erano di una taglia troppo piccola. Quanti ricordi suscita questa lettura! Alla direzione programmi della Rai di viale Mazzini ricopriva il ruolo di capo servizio della prosa televisiva una signora alta quasi 2 metri che schiavizzava i suoi sottoposti, da noi battezzati, dal titolo di un dramma di Jean Paul Sartre, I sequestrati di Altona.
Un altro ricordo televisivo: nel 1959 Charles De Gaulle presidente della repubblica francese si reca in visita a Milano per celebrare il primo centenario della guerra d’indipendenza combattuta dal Regno di Sardegna alleato con la Francia. Al termine della cerimonia, De Gaulle, alto quasi due metri, e il presidente italiano Giovanni Gronchi, di 40 centimetri più piccolo, sono appaiati dietro un palchetto di legno che li mostra dalla vita in su. Sotto i piedi dell’italiano mettono un rialzo per pareggiare lo scompenso. Al termine della cerimonia i due statisti scendono dalla postazione e Gronchi, dimenticando di essere su due gradini, cade in avanti e un giornalista seduto in prima fila lo blocca abbracciandolo prima che finisca a terra. La diretta televisiva non consente di censurare l’episodio. Tre sere dopo va in onda Un, due, tre il primo varietà televisivo. Si va in diretta ma tutti i testi sono preventivamente approvati dalla censura. A un certo punto Ugo Tognazzi finge di inciampare cadendo in avanti, salvato dalle braccia di Raimondo Vianello che gli dice «Chi credi di essere?». Risultato: il programma, nonostante sia il più visto, viene soppresso. Questa era l’Italia di quegli anni.
Ragionare sulla statura genera molti spunti. Molan cita lo studioso Vernon Kellogg per spiegare un fenomeno curioso: l’altezza media dei francesi nei due decenni successivi al periodo napoleonico diminuì nettamente. Perché? I figli nati durante il conflitto erano il frutto del concepimento con maschi di bassa statura scartati dall’arruolamento. Lo studio di Maurizio Molan offre un contributo prezioso per contrastare il luogo comune secondo il quale la statura è associata a valori positivi, la salute, il successo, la bellezza, mentre la bassezza è indicata come segnale di meschinità. Gli scrittori peraltro danno una mano nel ribadire questa visione: Sherlock Holmes «era alto quasi un metro e novanta»; il giovane Holden ha 17 anni ed è alto 1,89 metri. Perciò è ancora in corso il detto che «altezza è mezza bellezza».