La collaborazione con aziende locali è per Migros Ticino un tema strategico. Nel corso degli anni la cooperativa ha sviluppato una collaborazione intensa e orientata al lungo termine con decine di aziende agroalimentari ticinesi. Tra queste figurava anche la Enzo Crotta SA, un’impresa che, come tutte quelle interessate a rifornire Migros Ticino, ha seguito un iter fatto di certificazioni, analisi e ripetuti controlli atti ad assicurare la fornitura di generi alimentari di qualità. Dopo aver superato queste verifiche, la Enzo Crotta SA di Muzzano, oltre a un’ispezione a sorpresa da parte del Laboratorio Cantonale avvenuta lo scorso 8 marzo, è stata oggetto di regolari verifiche pianificate su incarico di Migros Ticino, effettuate dal Servizio Qualità interno come pure da enti esterni: in totale quattro dal 2013, la quinta era prevista per agosto di quest’anno.
Il fatto che questi controlli siano pianificati ha fatto parecchio discutere e dato spazio a illazioni. In realtà si tratta di una procedura diffusa a livello mondiale, in tutti i settori di attività, motivato dal fatto che si vuol far sì che il team d’ispezione (che può essere composto da 1 a 3 persone) possa svolgere il suo lavoro di controllo dei locali e delle istallazioni destinate alla produzione in presenza dei responsabili della produzione stessa e della qualità e che l’esame della documentazione che il fornitore deve allestire (in merito a produzione, manutenzione, pulizia, autocontrollo, ecc…) siano pronti e disponibili. L’obiettivo di questi controlli non è infatti quello di «sorprendere» il produttore in fallo, ma di seguirlo nella correzione di eventuali non conformità e nel miglioramento della qualità del prodotto. Le ispezioni di Migros effettuate presso la Enzo Crotta SA hanno sì rivelato alcune carenze, ma non critiche, per le quali sono state convenute una serie di misure correttive con relativi tempi di evasione in base alla gravità. Nel corso degli anni, l’azienda si è sempre dimostrata disponibile e pronta a correggere le mancanze riscontrate.
Tuttavia, proprio in considerazione di alcune carenze, per sicurezza, abbiamo regolarmente provveduto a controllare le forniture: ad esempio negli ultimi 2 anni, oltre ai controlli d’entrata merce, sono stati prelevati numerosi campioni di prodotto dai nostri punti di vendita, i quali sono stati sottoposti ad analisi microbiologiche e chimiche di laboratorio. Nessuno di questi prelievi ha presentato irregolarità di rilievo. Per questo motivo, fino a dieci giorni fa, non si è mai ritenuto necessario applicare il livello di controllo superiore e cioè i controlli a sorpresa. Controlli che sarebbero invece certamente stati applicati se i campioni avessero presentato problemi e quindi ragionevoli sospetti di procedure irregolari.
Nel servizio di Patti chiari dal titolo «Verdure indigeste» di venerdì 5 maggio 2017 sono apparse delle immagini che ritraevano situazioni assolutamente inaccettabili e per nulla corrispondenti a quanto riscontrato nelle nostre ispezioni. Al momento stiamo accertando i motivi di queste discrepanze.
Questa brutta esperienza ci ha portato a riconsiderare i criteri con i quali definiamo i livelli di controllo, in particolare per quanto concerne i fornitori locali medio-piccoli a conduzione famigliare e con produzioni di tipo artigianale o semi artigianale, che a causa delle loro dimensioni non sempre riescono a dotarsi delle più moderne infrastrutture tecniche e amministrative.
Per noi sarebbe molto più facile e meno rischioso rifornirci solo da aziende leader più grandi (generalmente d’oltre Gottardo o estere) che lavorano con metodi e processi industriali. Così facendo limiteremmo però il nostro contributo all’economia locale e non potremmo venire incontro alla richiesta di prodotti tipici a km zero. Per questo motivo, malgrado lo spiacevole incidente, intendiamo continuare la collaborazione con le aziende del nostro territorio, anche se piccole o piccolissime.
La cooperativa si scusa nuovamente con la clientela per quanto successo e spera che ciò non abbia compromesso la fiducia dei consumatori nei suoi confronti e nei confronti del settore agroalimentare ticinese, già confrontato con una situazione di mercato difficile, che ha bisogno e merita il sostegno e la fiducia della popolazione.