Dalla fine della seconda guerra mondiale, con il diffondersi della motorizzazione privata, abbiamo assistito nei paesi dell’Europa occidentale all’estendersi degli agglomerati, in seguito alla suburbanizzazione di popolazione e posti di lavoro. Detto in parole spicce: gli agglomerati urbani continuavano a crescere, per lo sviluppo delle località suburbane. Le città e, in particolare, le città di grande taglia segnavano invece il passo e, non di rado, perdevano popolazione. Prendiamo per esempio la città di Zurigo, che è, da più di 150 anni, la più grande città della Svizzera. Dopo aver raggiunto un valore massimo di 440’000 abitanti nel 1962, la sua popolazione cominciò a diminuire. Nel 1990, Zurigo contava solo 356’000 abitanti. In meno di 30 anni aveva così perso quasi un quinto della sua popolazione. Da allora, però la popolazione di Zurigo ha ricominciato ad aumentare e oggi (metà 2018) la città sulla Limmat conta di nuovo 425’000 abitanti. Se la crescita demografica continua di questo passo, Zurigo avrà ritrovato i suoi 440mila abitanti tra sei anni.
Tuttavia la ripresa demografica dei centri urbani non è una realtà solo zurighese. Praticamente tutte le città di grande taglia in Svizzera conoscono attualmente una dinamica demografica positiva. Aggiungiamo ora, per avvicinarci al tema del nostro articolo, che una città che perde popolazione è anche una città che invecchia perché, di solito, sono le famiglie giovani con figli che lasciano il nucleo urbano per trasferirsi in località suburbane dove c’è maggior spazio e, per le famiglie quindi, anche, maggiore qualità di vita. In città restano invece le economie domestiche formate da una persona. Si tratta di persone anziane o di giovani. Tuttavia, al tempo della diminuzione di popolazione, per la ragione già evocata, la quota degli anziani continuava ad aumentare, mentre quella dei giovani diminuiva. Io mi ricordo di aver seguito, allora, più di una ricerca di giovani diplomandi dell’università e del politecnico di Zurigo sulle condizioni di alloggio delle persone che continuavano ad abitare in città. Vi erano zone, tra il vecchio nucleo medievale e i nuovi quartieri della periferia cittadina che erano abitate solo da vedovi, anzi, per la maggioranza, solo da vedove che occupavano appartamenti anche di alto standing di 4 o 5 locali da soli. E, con il passare del tempo, il fenomeno si estendeva a macchia d’olio. La situazione oggi si è quasi rovesciata: la popolazione di Zurigo non solo è in continuo aumento, ma sta ringiovanendo.
Perché non solo i giovani affluiscono di nuovo a Zurigo, ma le giovani famiglie vi restano? Due sono i motivi dominanti. Il primo è dato dall’abbondante offerta di lavoro e di interessanti possibilità di carriera. Ancora più di Ginevra e di Basilea, Zurigo è diventato un vero magnete economico internazionale. Non solo per la presenza del settore bancario, ma anche, e forse soprattutto, per gli sviluppi che si sono manifestati nel campo della digitalizzazione, nei campus universitari e nella ricerca. Né dimentichiamo il settore ospedaliero e delle cliniche private che pure attrae un numero importante di medici specializzati, provenienti anche dai paesi confinanti con la Svizzera. L’altro motivo è rappresentato dal grosso sforzo che città e operatori dell’immobiliare hanno fatto per mettere a disposizione appartamenti di grande taglia, adatti alle famiglie, e con affitti sopportabili. Dal 1998 al 2008 la città voleva costruirne almeno 10’000. Questo traguardo è stato addirittura superato. Ma lo sforzo dovrà continuare perché oggi in città di appartamenti sfitti ce ne sono veramente pochi. È vero anche che l’immagine di Zurigo è di molto migliorata non da ultimo grazie a un’intelligente campagna di marketing urbano condotta dai servizi cittadini. Così l’età media della popolazione di Zurigo è scesa, nel corso degli ultimi 6 anni, da 42 a 38 anni. All’altro estremo del ventaglio delle città troviamo Lugano, una città in perdita di attrattiva, che continua ad invecchiare e che detiene, tra le maggiori città svizzere, il primato di longevità media della sua popolazione: 46 anni nel 2016. Zurigo può guardare al suo futuro demografico con occhiali a lenti rosa. Lugano, purtroppo, invece no.