Il latte non versato su Rousseau

/ 25.02.2019
di Paolo Di Stefano

«Trovo insopportabile». Così scrive Umberto Galimberti a proposito di una comunità sedicente cristiana la quale tollera senza reagire che uomini e donne vengano utilizzati come mezzi di ricatto nei confronti dell’Europa. Sono gli uomini e le donne abbandonati sulle navi da cui sono stati salvati. Galimberti, che è filosofo e psicanalista, cita Immanuel Kant, quando afferma la prima regola di ogni morale: «Trattare l’uomo sempre come un fine e mai come un mezzo» (6).

«Trovo insopportabile», prosegue Galimberti nella sua rubrica di «D Donna», il settimanale della Repubblica, «che si definisca cristiana una comunità che, senza reagire, tollera che si chiuda quel centro modello di Castelnuovo di Porto, vicino a Roma, dove si era attuato con successo un processo di integrazione dei migranti, dove si insegnava l’italiano, si mandavano i bambini a scuola…». Quel che scandalizza di più, aggiunge Galimberti, non è tanto che un governo decida queste cose, ma che la popolazione (cristiana) non reagisca, non percepisca la contraddizione bruciante tra il Vangelo di Luca che invita ad accogliere l’ospite sconosciuto e il consenso al possesso delle armi pronte a sparare contro colui che dovesse bussare a mezzanotte (e anche un po’ prima o un po’ dopo). 

Incoerenza totale e sfacciata dirsi cristiani e prendere a calci nel sedere lo straniero, rifiutarlo, sbeffeggiarlo, discriminarlo. Personalmente ne so qualcosa, ma non voglio fare autobiografia. «Trovo insopportabile» la contraddizione sfrontata, spudorata, utile a far tornare i propri conti sempre e comunque senza il minimo senso di vergogna. Il repertorio recente sarebbe infinito.

Il benemerito sito Lercio (sottotitolo Lo sporco che fa notizia) ci ride sopra (5½), ma va da sé che si tratta di «castigare ridendo mores», cioè di satira. Per esempio, dopo la votazione dei 5Stelle sul processo al ministro dell’Interno, suggerisce al popolo dei grillini, paladini della democrazia diretta, di esprimersi sulla necessità che l’ex fidanzata di Salvini torni con lui. Formulata nello stile opportunamente confuso del precedente referendum (quello sul processo), la domanda verrebbe così: «Ha fatto non bene Elisa Isoardi a non restare di fianco a Salvini?». Oppure: «Ha non fatto male la Isoardi a non tornare non con Salvini?». Chiaro, no? Non oscuro, non sì?

Ovviamente l’esito è vincolante, anche per garantire l’equilibrio del governo. Già che ci siamo, è giusto che la famigerata piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati (la stessa che ha promosso i referendum Salvini-governo e Salvini-Isoardi) si mobiliti anche su altri versanti. Nuovo esempio: Ultimo, il secondo classificato del Festival di Sanremo, non sarebbe giusto che non venisse ricompensato non vincendo quest’anno il Premio Strega? E Mahmood, il vincitore del Festival, non sarebbe ingiusto che non venisse non penalizzato arrivando secondo al premio Campiello? In sostanza: siete d’accordo che Ultimo vinca lo Strega? E che Mahmood perda il Campiello? Né Ultimo né Mahmood hanno scritto libri? Possono sempre rimediare da qui alla chiusura dei bandi, che scadranno tra una quindicina di giorni. In fondo Kafka ci ha messo poche settimane a scrivere La metamorfosi. (E chiedere alla piattaforma Rousseau di esprimersi sulla partecipazione di Kafka a Sanremo 2010?).

Il 99 per cento dei gatti sardi è favorevole alla manifestazione dei pastori, assicura Lercio. E non si stenta a crederlo, vista la colata bianca rovesciata sulle strade per protesta contro i prezzi del latte ovino ritenuti troppo bassi. «Siamo d’accordo» spiega Attu Munninnu, un bel micione nero a pelo lungo. Andando avanti di questo passo, se Sciascia ha scritto un libro intitolato Il mare colore del vino, prima o poi verrà fuori uno scrittore di Sassari con Il mare colore del latte. In visita a Cagliari, Salvini ha scattato un selfie mentre inzuppava un biscotto nel latte versato dai pastori. Didascalia: «Vorrebbero vederci piangere sul latte versato ma io lo uso per pucciare, un bacione ai rosiconi che non intingono il biscotto da un po’». Naturalmente si tratta di uno scherzo.   

Quanto alla legittima difesa, la proposta di Lercio è che si finisca in carcere solo se non si uccide il ladro. Dunque – aggiunta nostra – se lo si colpisce, si può a scelta: 1. concorrere al premio Strega anche senza aver pubblicato un libro; 2. farsi un selfie con Salvini pucciando con lui un biscotto nel latte sversato a Olbia; 3. avere diritto a tre voti nella piattaforma Rousseau; 4. tirare tre sassi da un elicottero contro una nave di una Ong a scelta purché carica di migranti. Domanda su Rousseau: non siete non d’accordo? Non siete sfavorevoli?

Nel trionfo della democrazia diretta on line, visto che tutto è sondaggiabile, chiedo ai lettori di questa rubrica se la prossima settimana non gradiscono che non si parli di politica, di cultura, di società, di cucina, di costume, di turismo, di spettacoli o di sport. Fatemi non sapere le vostre non risposte attraverso la piattaforma Rousseau (1), sempre non aperta al non voto.