Da qualche anno, l’ultima settimana di settembre, a Berna si ripete uno strano rito. Il consigliere federale responsabile della politica sociale convoca la stampa per comunicare quale sarà l’aumento del premio per l’assicurazione malattia nel corso dell’anno seguente. Siccome, anno per anno, il premio sale, per il consigliere federale in carica questo non è un bel momento. Per il 2018 l’aumento medio del premio della cassa malati per un adulto sarà in Svizzera pari al 4%. Per il Ticino si prevede un aumento pari al 4.5%.
Sappiamo che l’aumento del premio per l’assicurazione malattia è dovuto all’aumento dei costi della salute. Questi non cessano di salire. Nel 2016 il loro tasso di aumento è stato pari al 3.8%. Stando alle previsioni del KOF, il tasso di crescita dei costi della salute sarà, quest’anno, del 3.9% e, nel 2018, del 4.1%. L’aumento del premio medio dell’assicurazione malattia per il 2018 corrisponde dunque all’aumento previsto dei costi della salute. Anzi, a livello nazionale, è addirittura inferiore di un decimo all’aumento dei costi. In fatto di costi della salute e del loro finanziamento attraverso i premi per le casse malati ci troviamo quindi davanti a un circolo vizioso. Il premio dell’assicurazione malattia sale perché i costi della salute salgono. Il tasso di crescita del 4% annuo significa che il raddoppio (dei costi come dei premi) si realizzerà in meno di 20 anni.
Per frenare l’aumento del premio occorre poter arrestare la tendenza all’aumento dei costi. Per far questo occorre identificare quali sono i fattori che fanno aumentare i costi della salute. Gli specialisti del settore ci dicono che sono almeno tre. Il primo è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione. I bisogni in prestazioni mediche aumentano in modo molto significativo con l’età. In particolare essi sono molto elevati a partire dagli ottanta anni. Ora, la classe di popolazione con più di ottanta anni è quella che attualmente cresce più rapidamente. Per limitarci al caso del Ticino possiamo ricordare che, tra il 2015 e il 2040, l’effettivo di questa classe di popolazione raddoppierà, passando dalle ventimila alle quarantamila unità. Il secondo fattore rincarante è dato dai progressi nella tecnologia medica e nei medicinali. Le prestazioni dei nostri ospedali, degli specialisti, ma anche del medico di casa sono migliorate in modo enorme e continuano a migliorare grazie a questi progressi. Ma i nuovi apparecchi diagnostici e per le cure, come i nuovi medicinali, fanno lievitare, di nuovo in modo significativo, i costi della salute.
C’è poi almeno ancora un terzo fattore che concorre a far salire i costi della salute: si tratta del continuo aumento della domanda individuale di prestazioni mediche che non è determinato dall’invecchiamento della popolazione, ma dall’inclinazione verso il consumo di cure mediche (che varia tra le regioni del nostro paese e tra i diversi ceti sociali). Si tratta di un aspetto difficile da misurare e che non può essere discusso che prendendo le necessarie precauzioni per non cadere in stereotipi come quello di accusare gli abitanti delle grandi città, o quelli dei cantoni latini, di essere maggiori consumatori di cure mediche degli abitanti della campagna o dei cantoni di lingua tedesca.
L’effetto congiunto di questi fattori è un aumento dei costi della salute molto superiore all’aumento delle risorse con le quali si possono finanziare, in particolare del reddito delle famiglie. Mentre i costi della salute salgono annualmente del 4%, il reddito delle famiglie conosce aumenti che oscillano tra l’1 e l’1.5%. Questo significa che la quota della spesa famigliare da dedicare al finanziamento dei costi della salute continua a crescere. Il KOF prevede che, nel 2018, la famiglia media svizzera spenderà per la salute un importo prossimo ai 10’000 franchi. E se la situazione dovesse continuare a svilupparsi come lo ha fatto nel corso degli ultimi decenni, la spesa per la salute potrebbe presto diventare la quota più importante di spesa per i bilanci famigliari. Contenere l’aumento dei costi della salute è quindi diventato un vero imperativo per la nostra politica. Non mancano i rimedi e le ricette, suggeriti da destra e da sinistra. Gli uni puntano su un maggiore intervento dello Stato; gli altri sul potere taumaturgico del mercato. Finora, però, la forbice tra l’evoluzione dei costi della salute e quella delle risorse per il loro finanziamento continua a restare aperta.