Sono usciti la settimana scorsa i risultati del turismo alberghiero ticinese per il mese di giugno di quest’anno. Vengono a confermare la tendenza che è purtroppo chiara dall’inizio del 2018 e cioè che la galleria ferroviaria di base del San Gottardo ha terminato di esercitare i suoi effetti positivi sugli arrivi di ospiti negli alberghi ticinesi. Anche per questo manufatto si è ripetuto quanto era successo, all’inizio degli anni Ottanta dello scorso secolo, per la galleria autostradale. L’apertura del nuovo collegamento ha così avuto un impatto positivo immediato sul numero degli arrivi in albergo che è andato poi spegnendosi nel giro di dodici mesi.
Questo spegnersi dell’effetto galleria rispetto all’evoluzione del numero di arrivi di ospiti negli alberghi ticinesi non significa che, per quel che riguarda le sorti del nostro turismo, la galleria di base sia stata costruita per niente. Chi, come il sottoscritto, ha occasione di prendere frequentemente il treno da Zurigo a Lugano, ha certo notato come i treni sono sempre pieni e come sia molto più difficile di quel che era invece prima dell’apertura del traforo di base ottenere un posto a sedere in seconda classe, specie nei viaggi da Oltre San Gottardo verso il Ticino. E allora come si spiega che se ci sono più viaggiatori verso il Ticino il numero degli arrivi in albergo non cresca? Questo mancato effetto lo si deve essenzialmente all’aumento dei flussi di turisti di giornata, che non soggiornano, neanche per una notte, nel nostro cantone.
L’apertura dell’Alptransit ha di fatto gonfiato i flussi di arrivi di turisti di giornata e, dopo un primo impatto positivo importante, nel 2017, non ha avuto più che una magra influenza sullo sviluppo dei flussi di turisti che soggiornano nei nostri alberghi. I dati per la prima metà del 2018 ci dicono che da gennaio a giugno sono arrivati negli alberghi del cantone Ticino 460’843 turisti. Rispetto alla prima metà del 2017 vi è stata quindi una diminuzione del 6.1% degli arrivi in albergo. In termini di pernottamenti la perdita, rispetto al primo semestre dell’anno scorso è stata leggermente superiore: 6.9%. Rispetto però all’andamento del turismo alberghiero nella prima metà del 2016, ossia prima che si aprisse la galleria ferroviaria di base, gli arrivi della prima metà del 2018 rappresentano un aumento pari al 2%.
Per i pernottamenti, invece, l’aumento, rispetto al primo semestre del 2016, è stato solamente dell’1.4%. Non sembra che, durante la prima metà della stagione turistica, di quest’anno e dei due anni precedenti, vi siano stati eventi eccezionali, che avrebbero potuto fare aumentare in modo significativo il numero degli arrivi di turisti, fatta eccezione dell’apertura della galleria di base del San Gottardo, nel dicembre del 2016. Di conseguenza l’aumento del numero degli arrivi durante il primo semestre del 2017, pari all’8.6%, e quello ottenuto quest’anno, pari al 2% (rispetto sempre al primo semestre 2016), possono venir considerati come una rappresentazione dell’impatto positivo netto sul numero degli arrivi dovuto all’apertura del traforo di base. Un impatto che, come si è già detto, sta spegnendosi dopo aver influenzato in modo positivo il numero degli arrivi più o meno per il medesimo numero di mesi durante il quale si era manifestato l’impatto positivo dell’apertura della galleria autostradale. Il dato degli arrivi di ospiti del mese di giugno ci consente anche di stimare con una certa sicurezza il risultato finale dell’annata turistica alberghiera. Ricordiamo che nel 2016 il numero degli arrivi di ospiti in Ticino fu di 1’090’114 e, nel 2017, di 1’174138.
Quest’anno il numero di arrivi negli alberghi ticinesi sarà di circa 1’107’000 unità con una diminuzione rispetto al 2017 e un leggerissimo aumento rispetto al 2016. Per l’albergheria ticinese, quindi, l’Alptransit non sembra aver portato un grande miglioramento permanente in termini di afflussi di ospiti in albergo. Per l’insieme delle attività turistiche del Ticino, invece, l’apertura della galleria ha avuto una grande influenza, inserendo praticamente la maggioranza delle destinazioni turistiche del nostro cantone, in particolare le città, nelle zone del turismo di prossimità degli agglomerati urbani di Zurigo e di Basilea. La mostra a Lugano, il mercato di Bellinzona, il giro sul lago, la visita al grotto, o, al limite, il bagno nel lago, possono oggi essere fatti, partendo da queste città e rientrando, con il treno, nella medesima giornata.
Che cosa porta all’economia del Ticino questo turismo di giornata? Questa è la domanda alla quale nessuno finora ha pensato di dover rispondere.