Durante l’estate, di solito, la politica riposa. Quest’anno, però, l’estate è stata una stagione speciale perché maturava la campagna elettorale per il rinnovo del parlamento tedesco, perché continuavano le discussioni sul Brexit inglese e anche perché due governi, quello francese e quello inglese hanno reso pubblica la loro intenzione di vietare, a partire dal 2040 e per ridurre l’inquinamento, l’acquisto di automobili che consumano benzina o gasolio. La notizia del bando è stata accolta, tutto sommato, molto favorevolmente anche perché, si pensa, era stata preceduta dalla dichiarazione della Volvo (e chi dice Volvo dice Ford) stando alla quale, la ditta svedese, a partire dal 2019, non produrrà più che automobili ibride o elettriche.
Le pagine specializzate sono poi piene di commenti positivi sulla Tesla americana che, praticamente ogni mese, rende noto di aver aumentato il fatturato e di star preparando nuovi progetti di espansione della sua produzione di automobili elettriche. In Svizzera si punta invece sul mercato, magari rifluidificato da qualche sussidio o da qualche regolamento statale. Stando alle previsioni, infatti, da noi, nel 2035, la quota delle automobili elettriche nelle vendite di nuove automobili potrebbe variare tra il 30 e il 60% a seconda delle misure di incoraggiamento che lo Stato potrebbe o non potrebbe prendere. Insomma l’automobile elettrica non è più un’utopia. Tra qualche anno la quota delle automobili a benzina e a gasolio nell’effettivo di automobili in circolazione potrebbe cominciare a diminuire.
La diminuzione non si farà da un giorno all’altro e non si farà senza ostacoli. Nel caso della Svizzera è pensabile che la transizione dalle automobili che inquinano a quelle elettriche venga facilitata dall’introduzione di un sistema di tassazione discriminante che favorisca l’automobile elettrica. Già oggi abbiamo, in diversi Cantoni, tasse di circolazione diverse a seconda del possibile pericolo di inquinamento costituito dal veicolo. È possibile che in futuro le automobili elettriche debbano pagare tasse di circolazione ancora più basse. È anche probabile che la tassazione diretta della circolazione (per esempio con tasse di accesso alle zone urbane di maggiore densità) che, finora, è stata sempre rifiutata, venga introdotta in questa o quella grande città per le automobili con motore a combustione interna. Oppure potranno essere aumentate le tasse sulla benzina e il gasolio.
È comunque auspicabile che il mercato continui a regolare questa evoluzione perché il passaggio dall’automobile a benzina e a gasolio all’automobile elettrica non si farà senza problemi. Il primo, che deve essere risolto rapidamente è quello delle stazioni di ricarica delle batterie. Non ce ne sono abbastanza e sono difficili da identificare nonostante che, già oggi, vi sia un’App che consente di localizzarle. Vi sono poi aspetti tecnici e altri relativi al modo di pagamento che, per il momento, complicano l’accesso a una stazione di ricarica. Una volta che il problema della ricarica sarà risolto niente si opporrà all’espansione delle automobili elettriche. Ancora per lungo tempo, però, continueranno a circolare automobili ibride e automobili con motore a combustione interna.
Gli esperti affermano che l’acquisto del tipo di veicolo dipenderà in futuro dall’uso che l’automobilista intende farne. Se l’automobile dovesse servire solo per circolare all’interno degli agglomerati urbani, su corte distanze, è abbastanza probabile che l’automobilista si orienterà verso un’ automobile elettrica. Sulle lunghe distanze, invece, saranno le automobili tradizionali a benzina o a gasolio e le ibride a farla da padrone. È anche possibile che l’automobile elettrica diventi la seconda automobile della famiglia. Ovviamente i produttori di automobili conoscono questi possibili sviluppi della domanda e li prenderanno in considerazione al momento di riorientare la loro produzione. Quel che è certo, però, è che già tra dieci anni, anche in Svizzera, e senza tanti divieti, l’automobile elettrica non sarà più un’eccezione, ma una componente ben visibile del traffico stradale, soprattutto nei centri urbani.